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to: a spìzzico, a miccino. || A intervalli di tempo: a sodetta, a pezzi e bocconi.
Spizzutari. v. a. Gustare la punta: spuntare.
Splennenti. add. Che splende: splendente.
Splennidamenti. avv. Con isplendore: splendidamente.
Splennidizza. s. f. Pompa, magnificenza di chi è splendido: splendidezza.
Splènnidu. add. Rilucente, pieno di splendore: splendido. || Magnifico, ragguardevole: splendido. || E dicesi pure delle cose in cui risplende la magnificenza, la generosità: splendido. Sup. splennidissimu: splendidissimo.
Splènniri. v. intr. Risplendere, rilucere: splendere. P. pass. splinnutu: splenduto.
Splennuri V. splinnuri.
Splicari. V. spiegari.
Splinnuri. s. m. Soprabbondanza di luce scintillante ristretta insieme: splendore. || met. Gloria, eccellenza: splendore. || E delle cose in cui risplenda la magnificenza: splendore.
Spoetizzarisi. v. rifl. Abbandonar la poesia: spoetarsi. || Disilludersi.
Spògghia. s. f. Quello di che altri è spogliato: spoglia. || Per sim. il corpo: spoglia. || Buccia, scorza: spoglia. || La pelle che ogni anno getta la serpe: spoglia, scoglia. || Vestimento: spoglia. || – di racina: fiòcine. || – di lu furmentu: loppa, lolla, casellino. || – di cipudda, quella sottilissima pellicola che cuopre le cipolle: rèzzola (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || – di castagna: peluia o sansa. || – di nuci: cica o pellicina.
Spogghiampisi. add. Dicesi d’uomo vile: saccardello, predone.
Spogghiu. s. m. Veste usata e dismessa, che a volte suole regalarsi a’ servidori, a’ poveri: spoglio. || La raccolta di notizie od elementi ricavati da un libro, o la lista de’ vocaboli tratti per poi essere registrati nel vocabolario: spoglio. || Lo spogliare: spogliagione. || Preda: spoglio. || Ciò che alla morte del prelati ricade nel dominio del Governo durante la sede vacante: spoglio.
Spoglia. V. spogghia, e così spogliu ecc.
Spola. s. f. Strumento di legno a guisa di navicella, ove con un fuscello detto spoletto si tien il cannello del ripieno per uso di tessere: spola, spuola.
Spòlisu. add. Scarso a danari: scusso.
Spòniri. V, esponiri.
Spontaniu. V. spuntaniu e simili.
Sponza. s. f. T. bot. Pianta zoofita, che trovasi attaccata negli scogli: spugna, spogna. Spongia officinalis L. (A. V. ital. spongia). || La pannocchia di alcune piante, che contiene il seme di essa. || Per spunzolu V. || T. agr. Solco profondo dove sboccano altri solchi del campo: acquajo. || T. mur. Strumento da allineare. || – di l’annaffiaturi, quella palla bucherata dove l’annaffiatojo sparge l’acqua: mela o cipolla dell’annaffiatojo (Car. Voc. Met.) || – di lettu, l’estremità d’intorno al letto: sponda del letto. || – di gesuminu, pianta spontanea, di cui la spiga è ad ombrella, e quando è secca vi si infilzano i fiori di gelsomino: ammì volgare. Ammi majus L. || – di rosa, pianta i cui fusti mettono fuori dell’escrescenze fungose; usasi in medicina: rosa canina. Rosa canina spongiola L. || a sponza, posto avv., si dice di quelle piante di cui la pannocchia è ad ombrello.
Sponzali. s. m. pl. Sponsalizio: sponsali.
Sponzalizziu. s. m. Promessa delle future nozze: sponsalizio. || La celebrazione delle nozze: sponsalizio. E secondo noi è il ricevere le benedizioni che fanno gli sposi in ascoltando la messa: le benedizioni.
Spopozzi. (Rocca) Cosa disordinata, abbozzata, non finita.
Sporcamenti. avv. In modo sporco: sporcamente.
Sporcari. V. spurcari.
Sporchissimamenti. avv. sup. Sporchissimamente.
Sporcificari. V. spurcificari.
Sporcu. add. Lordo, imbrattato: sporco. || Disonesto: sporco. || T. tipogr. Difetto di stampa, per cui i caratteri non riescono netti: spizzicatura. Sup. sporchissimu: sporchissimo.
Spòrgiri. v. intr. Uscir checchessia dal piano o dal perpendicolo ove sta affisso: spòrgere.
Sporta. s. f. Arnese tessuto di giunchi, paglia o simile, con due manichi per uso di portare roba, per lo più commestibili: sporta. || Per gistra V.
Sportu. s. m. Muraglia che sporge in fuori dalla dirittura della parte principale: sporto. || In generale ciò che sporge fuori dalla natural dirittura: sporto. || Per spurtatura V. || sportu di natura, mostro.
Sposessari. V. spussissari.
Spossari. V. spussari.
Spraciribbuli. V. spiaciribbili.
Sprajari. v. a. Capitare, avvenirsi (Catania), scrisse Rapisarda, ca tu nun po’ sapiri unni ti spraja, e sta per scuppari V.
Sprajatura. (Catania) cosi di sprajatura dicesi di cose poche o cattive: cose da mal tempo.
Sprannazzari, Sprannizzari, Sprannuzzari. V. sparnuzzari.
Spranza. Contratto da spiranza V.
Spratticamenti. avv. Da imperito: imperitamente.
Sprattichizza. s. f. Il non esser perito: imperizia. || Inesperienza.
Spràtticu. add. Che non ha pratica, non perito: imperito. || Inesperto. Sup. sprattichissimu: imperitissimo.
Spratticuliddu. dim. Alquanto inesperto.
Spratticuni. accr. di spràtticu.
Spravieri. V. sprivieri.
Sprèmiri. v. a. Premer un corpo acciò ne esca sugo o materia: premere; se più forte: strizzare. ||rifl. pass. sprimirisi, sforzarsi a piagnere. || Piagnere nojosamente, interrottamente, come fanno i bambini: frignare. || Far forza onde mandar fuori gli escrementi: ponzare. || Struggersi, disagiarsi. || nun putiri spremiri la petra, modo prov. che mostra impossibilità: non si può trar sangue dalla rapa. P. pass. sprimutu: spremuto.
Sprennenti. V. splinnenti.
Spreparari. v. a. Lasciare senza preparazione, senza provvedimento: sprovvedere. || Dicesi del muro a cui falliscan le fondamenta per