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SOL — 942 — SON


Solfatu. s. m. T. chim. Sale formato dalla combinazione dell’acido solforico con diverse basi: solfato.

Solfeggiari. v. a. Cantar la solfa: solfeggiare.

Solfèggiu. s. m. T mus. Aria senza parole, di cui si servono i maestri per far apprendere il canto: solfèggio.

Solichianeddu. s. m. Quegli che rattoppa scarpe rotte, ciabatte ecc.: ciabattino (da sola e chianedda).

Solidamenti. avv. In modo solido: solidamente.

Solidariamenti. In solido, in modo solidario.

Solidàriu. add. T. leg. Obbligato in solido al pagamento di una data somma: solidario.

Solidità. s. f. Saldezza, durezza: solidità.

Solidizza. s. f. Solidità: solidezza.

Sòlidu. s. m. Sodo: sòlido. || T. geom. Corpo capace di tutte tre dimensioni: sòlido. || T. anat. Tutto ciò che non è liquido nel corpo: solidi pl. || in solidu, posto avv. dicesi allorchè ciascuno degli obbligati resta tenuto per tutta la somma: in solido.

Sòlidu. add. Sodo, saldo, contrario di liquido: sòlido. Sup. solidissimu: solidissimo.

Solingu. V. sulitàriu.

Sòliri. V. suliri.

Solitariu. V. sulitariu.

Sòlitu. add. Che è d’uso, consueto: sòlito. || a lu solitu, posto avv., nella maniera solita: al solito.

Solitùdini. V. solitutini.

Sollenni. add. Che appartiene a solennità: solenne. || Per sim., splendido, magnifico, grande: solenne. || Straordinario, in sommo grado: grande: solenne. Sup. sollennissimu: solennissimo.

Sollennimenti. avv. Con solennità: solennememte.

Sollennità. s. f. Qualità di ciò che è solenne: solennità. || Giorno di gran festa: solennità. || Apparato, pompa e gran cerimonia: solennità. || Ufficio da farsi in qualche occorrenza, formalità stabilite per checchessia: solennità.

Sollennizzari. v. a. e intr. Celebrare con solennità: solennizzare. P. pass. sollennizzatu: solennizzato.

Sollevari. V. sullivari.

Sollìcitu. V. sullicitu e derivati.

Solu. s. m. Superficie di terreno o altro su cui si cammina: suolo. || ass. Terreno: suolo. || Quel disteso o piano di mercanzie, di grasce o d’altro posto ordinatamente in pari l’uno sull’altro: suolo. || La parte della carrozza ove si posano i piedi: pianta della cassa. || – di lu furnu: il suolo del forno. || – di lu pani, la parte inferiore, che posa sul forno ecc. || a solu a solu, posto avv., per ordine, distesamente: a suolo a suolo.

Solubbili. add. Atto a sciogliersi: solubile.

Solubbilità. s. f. Qualità di ciò che è solubile: solubilità.

Solutivu. add. Che solve, dicesi di medicamento buon a purgare, talora è sost.: solutivo.

Soluzzioni. s. f. Scioglimento: soluzione. || T. chim. L’incorporazione e scioglimento di checchessia in un liquido: soluzione.

Solventi. add. Che paga: solvente. || T. chim. Che ha forza di liquefare: solvente (Mort.).

Solvibbili. add. S’usa per dinotare che paga o che può pagare ciò che deve: solvente.

Sommossa. V. summossa.

Sonettu. V. sunettu.

Sonnolenza. V. sunnulenza.

Sonnu. s. m. (pl. sonni, sònnura e sònnira) Riposo delle operazioni esterne per legamento del sensorio comune: sonno. || Voglia grande di dormire: sonno. || fari un sonnu: schiacciar un sonno. || moriri, o cariri di sonnu, averne voglia grandissima: morire, o cascar di sonno. || pigghiari sonnu, addormentarsi: prender sonno, attaccar il sonno. || rumpiri lu sonnu, destare: romper il sonno. || spartirisi lu sonnu, V. in corpu, essiri dui armi ’ntra un corpu. || ’ntra sonnu e viggilia, nè ben desto, nè ben addormentato: fra sonno e veglia. || lu sonnu di lu purci, breve, dicesi de’ bambini che appena addormentati son desti. || ’ntra lu sonnu, posto avv., dormendo: fra il sonno. || sonnu a furmichedda, parlandosi di bachi da seta: prima dormita. || – di li dui: seconda dormita. || – di li tri: terza dormita. || – a munnu: quarta dormita. || Prov. cu’ havi sonnu nun cerca capizzu, a chi ha sonno basta qualunque letto, o si usa fig. per altre cose. || lu sonnu è parenti di la morti: il sonno è parente della morte. || sonnu, le idee che durante il sonno vengon all’animo: sogno. || essiri o pariri un sonnu, di cosa desiderata ma impossibile, o di poca durata: esser un sogno, come per sogno. || mancu pi sonnu, modo di negare: neppure per sogno. || Prov. zoccu la vecchia vulìa ’n sonnu cci vinìa, quando alcuno s’immagina cosa che desideri sommamente: l’orso sogna pere. || nun cridiri a sonni ca t’inganni, eppure vi è il pregiudizio che i sogni siano furieri di avvenimenti ecc.: non bisogna fidarsi ne’ sogni. || sonnu, si dice la regione della testa a’ lati della fronte o dall’occhio all’orecchio: tempia, e per lo più in pl. sonnira: tempie. I Tedeschi in lor lingua, chiaman anco sonni le tempie. || sonnu è, si dice per garrire colui che voglia o desideri cosa impossibile.

Sonoramenti. avv. Con sonorità: sonoramente.

Sonorità. s. f. Graziosità e bontà di suono: sonorità.

Sonoru. add. Che rende suono: sonoro. || Strepitoso, memorabile: sonoro.

Sontuusu. V. suntuusu.

Sonu. s. m. Sensazione che si apprende per via dell’udito: suono. || Il sonare: suono. || Lo strumento che si suona: suono. || Fama, grido: suono. || sonu, si chiamano l’orchestra, la banda ecc. che suona in casa di alcuno per divertimento. Macchiavelli chiamò suono la banda. E sonu per cui si chiama la festa stessa, una veglia in cui si balli e suoni; onde teniri sonu: tener festa da ballo. || Prov. ad ogni sonu nun si trasi in ballu: non ogni verde fa fiore, non ad ogni cosa deve seguire il suo effetto. || soni e canzuni su così di ventu (e vi s’aggiunge per ischerzo: lu tavirnaru voli li picciuli), bisogna badare al sodo nelle cose. || a lu sonu si canusci la campana, alla prova si vede: al suono si conosce il campanello (poeticamente in italiano si dice sono.