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SIR — 934 — SIR


sera: seralmente. || bona sira, modo di salutare augurando buona la sera: buona sera, felice sera. || Ed è formola di chi annunzia una cosa per perduta e da non porvi più mente. diri bona sira a lu mortu, far cosa. || mittirisi pi sira e pi matina, adoperarsi del tutto a far checchessia. || Prov. li così fatti di la sira lu jornu parinu, difficilmente le cose fatte di notte riescono senza difetti. || cu’ passa la sira è francu la matina, il dolore è meglio sentirlo prima anzichè dopo il godimento, per istar tranquilli bisogna mettersi in regola prima. || quannu viri chi la sira è mala, pigghiati pri la retina la mula, quando le cose s’imbrogliano va piano e cauto.

Siràpica. V. zappagghiuni.

Sirata. V. siritina. || V. serata. || E V. sirinata.

Sirba. V. silva.

Sirchiu. V. catu.

Sirenu. s. m. Umore che cade la notte dal cielo, nelle stagioni temperate o estive: rugiada. || Il cielo, e aria scoperta da nuvole: sereno. || a lu suli e a lu sirenu, cioè esposto al sole e alla notte. || a lu sirenu, allo scoperto durante la notte: al sereno. || tuttu lu gran sirenu di lu mari ’na vampidda d’amuri ’un pò astutari, è chiaro; qui sirenu però sta per acqua. || add. V. serenu.

Sirgenti. s. m. Grado di sott’ufficiale nell’armata: sergente. || Specie di morsetto da legnajuolo per istringere i lunghi pezzi incollati: sergente.

Sirgintina. s. f. Sorta di arma in asta a guisa di labarda: sergentina.

Siri. Lo stesso che signore, ma si dice ai sovrani e simile gente: sire.

Siria. V. tufu.

Sirici. V. sidici.

Siriitati. V. serietà.

Sirinari. V. serenari.

Sirinata. s. f. Il sonare e cantare che si fa la notte al sereno: serenata. || V. sirenu.

Sirineri. V. guardasirenu.

Siringa. s. f. Strumento col quale si dànno i serviziali: canna da serviziali, schizzatojo. || Altro strumento che s’introduce dentro la vescica per cavar l’orina: sciringa, siringa. || T. bot. Pianta. Viburnum opulus. || Arnese da cucinieri, da cui per compressione si cava il burro: siringa (Perez).

Siringari. v. a. Far saltare con violenza dallo schizzatojo: schizzare. || Introdurre altrui la sciringa: sciringare. P. pass. siringatu: schizzato, sciringato.

Siringata. s. f. Lo schizzare: schizzo, schizzaojata.

Siringatedda. dim. di siringata.

Siringhedda. dim. di siringa: schizzetto.

Siringhiari. V. siringari.

Siringuni. accr. di siringa. || Quello che serve per l’operazione del taglio della pietra: scitringone.

Sirinità. V. serenità.

Sirinu. V. sirenu (Scimonelli).

Siritina. s. f. Lo spazio della sera in cui si veglia: serata. || Semplicemente per sera.

Siritinazza. pegg. Serata brutta, piovosa ecc.: serataccia.

Siritinedda. dim. Seratina.

Siritinuna. accr. Lunga o molto bella serata.

Sirmunari. V. sirmuniari.

Sirmuneddu, Sirmunettu. dim. di sermuni: sermoncello, sermoncino, sermonetto.

Sirmuni. s. m. Ragionamento di cose spirituali: sermone. O semplicemente discorso, ragionamento: sermone. || Prov. cu’ predica a disertu, cci perdi lu sirmuni: chi predica al deserto, perde il sermone.

Sirmuniari. v. intr. Parlar a lungo, far un sermone: sermonare. || Per persuadiri V. P. pass. sirmuniatu: sermonato.

Sirmuniaturi. verb. m. Chi sermona: sermonatore.

Sirpazza. pegg. di serpi: lucertolaccia.

Sirpenti. s. m. Serpe per lo più grande: serpente. || – di mari, pesce simile all’anguilla: serpente di mare. || T. mar. Manovre che insieme alle mantiglie sostengon il pennone attaccato al suo albero: mustacchi.

Sirpetta. s. f. Bacchetta di ferro manicata, schiacciata in cima e ripiegata a squadra, con cui il pettinagnolo assottiglia il corno: ferro da scarnire (E. Di Marco).

Sirpiari. v. intr. Andar torto a guisa di serpe: serpeggiare. || Dar la caccia alle serpi, e dicesi de’ cani. || Esser tortuoso: serpeggiare. || a sirpiari, serpeggiante.

Sirpiata. s. f. Il serpeggiare: serpeggiamento.

Sirpiatedda. dim. Lieve serpeggiamento.

Sirpiatu. add. Serpeggiato. || Di più colori a guisa della serpe: serpato.

Sirpicedda. V. sirpuzza.

Sirpiddizza. V. sappiddizza.

Sirpiddu. s. m. T. bot. Piccola pianta di grato odore: sermolino. Thymus serpyllum L.

Sirpintaria. V. serpentaria.

Sirpintazzu. pegg. di sirpenti: serpentaccio.

Sirpinteddu, dim. Serpentello.

Sirpintina. s. f. Canaletto del tamburiano dove passa l’acqua: serpentina.

Sirpintinu. add. Di o da serpe: serpentino. || Detto di lingua, maledica, mordace: lingua serpentina.

Sirpintinu. V. serpentinu, sost.

Sirpintuni. s. m. Strumento musicale di ottone, ritorto, di voce assai bassa: serpentone. || accr. di serpente.

Sirpudda, Sirpuzza. dim. di serpi: serpetta, serpicella, serpicina, lucertolino.

Sirraccu, Sirràculu. s. m. Piccola sega con manico, senza telajo: saracco. || – cu la costa, quello di cui la lama essendo sottile viene rinforzata da una costola: saracco a costola. || – di trafurari, quello a lama pochissimo larga, e ha il manico tondo: gattuccio. || T. zool. Insetto nocivo agli ulivi. Phloiotribus oleae L.

Sirragghiu. s. m. Luogo dove i principi turchi tengono serrate le loro donne: serraglio. || Luogo ove si tengon serrate le fiere: serraglio. || Luogo ove si tengon serrati i poveri. || Nelle armi da fuoco dicesi a quel ferretto che toccato fa scattare il fucile: grilletto. || ’n sirragghiu, dicesi del fucile quando il cane è posto in modo che sgrillettando vada giù: a tutto punto.