Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/892

SCA — 874 — SCA


Scappuccinu. Lo stesso che cappuccinu V. Anco in Toscana ecc.: scappuccino per cappuccino. || Per scapularu V.

Scappucciu. V. cappucciu.

Scappularu. V. scapularu.

Scapricciari. v. a. Cavar altrui di testa i capricci: scapriccire, scapricciare. || rifl. a. Cavarsi i capricci: scapriccirsi, scapricciarsi. P. pass. scapricciatu: scapriccito.

Scapu. s. m. T. arch. Il fusto della colonna: scapo. || Metatesi di spacu o spagu V.

Scapucchiari. V. scappucchiari. || Per rubare. || nun aviri chi scapucciari ad unu (Valenti), non aver che male od onta fargli.

Scapula. s. f. Paletta della spalla, che con l’omero è legata al braccio: scapola.

Scapularazzu. pegg. e accr. di scapularu: capperuccione.

Scapulareddu. dim. di scapularu.

Scapulari. v. a. Liberare, discostare da checchessia: scansare, scapolare. || Scampare. || Levar dal giogo i buoi. || intr. Oltrepassare, trapassare. || Figliare, quasi sorpassare i pericoli che s’incorrano nel parto. || Fuggire, scappare: scapolare. || scapularisilla: scamparla, sbucciarla, liberarsi da un pericolo. P. pass. scapulatu: scapolato, scampato ecc.

Scapulari, Scapularu. s. m. Quel cappuccio che tengono in capo i frati: scapolare, scapulare. || Quel piccolo gabbano con cappuccio da contadini: capperuccio, capperuccia, scapperuccio, capperone. || Certa striscia di panno che pendeva davanti e dietro a certi ordini di frati: scapolare. || V. abbitinu al § 2.

Scapularuni. V. scapularazzu.

Scapulata. s. f. Lo scansare o scampare. V. scapulari.

Scàpulu. add. Libero di soggezione: scàpolo. || Detto di animale sciolto, libero e si dice spezialmente di quel cavallo che sciolto precede i cavalli della carrozza. || Detto di terreno sgombro da alberi, case ecc. atto alla seminagione: campo. V. anco galibbu.

Scapuzzari, V. scapizzari. || V. truppicari. || Tagliar il capo o la sommità di checchessia: scapezzare. E specialmente spiccar il capo alle Sardelle per salarle: scapare.

Scapuzzaturi. verb. m. Colui che scapa le sardelle per salarle.

Scapuzzu. V. truppicuni (Pasq.).

Scapuzzuliari. v. a. Mieter in quantità.

Scapuzzuni. s. m. Luogo alto dominato dai venti.

Scarabbèu. s. m. Insetto, della cui famiglia è lo scarafaggio: scarabèo.

Scarabbocchiu. s. m. Scrittura fatta alla peggio: scarabocchio.

Scarabbucchiari. v. a. Far degli scarabocchi: scarabocchiare. P. pass. scarabbucchiatu: scarabocchiato.

Scarabbucchiata. s. f. L’azione dello scarabocchiare: scarabocchiata (V. participiu).

Scarabbucchiaturi. verb. Che scarabocchia: scarabocchiatore, scarabocchino.

Scarabbucchieddu. dim. di scarabocchiu: scarabocchino.

Scarafunarìa. V. scroccu: rampichina.

Scarafunazzu. pegg. di scarafuni.

Scarafuneddu. dim, di scarafuni.

Scarafuni. s. m. Rapitore, che scarraffa: scarraffone.

Scarafuniamentu. s. m. Il far illeciti guadagni.

Scarafuniari. v. a. Far guadagno illecito su checchessia: leccare (fig.), sfruscellare (Rigutini), sgraffignare, ranfignare, babbuscare (Batacchi). || Arrappare, portar via: scarraffare.

Scarafuniata. s. f. L’azione dello sgraffignare: sgraffignato.

Scarafuniaturi. V. scarafuni: rampichino.

Scaragghiuni. s. m. Toro giovane: giovenco.

Scarammari. (Rapisardi) ...’ntra lu stomacu nni ’nghiummara, un mali, chi di tia nun si scarammara, credo voglia dire, che di te non teme il paragone.

Scaramuccia. s. f. Piccolo combattimento: scaramuccia.

Scaramucciari. v. intr. Combattere alla spicciolata, a scaramucce: scaramucciare.

Scaramulletta. V zivittula.

Scarana. V. buttana: baldracca. Voce di dispregio per altri (da scherano, uomo vile, facinoroso. || figghiu d’una scarana: figlio di una serenissima direbbero a Firenze.

Scarànciulu. (Vinci) V. ghiribizzu.

Scaranzìa. V. schirinzia.

Scarari. V. schiariri.

Scarcagghiari. v. a. Svoltare le palpebre degli occhi, in modo che si veda il rosso: sciarpellare.

Scarcagghiatu. add. Sciarpellato. || Per sgangulatu V. || E anco per sgarbatu V. (Verdone).

Scarcagliari. V. scarcagghiari.

Scarcagnari. v. a. Pestare o calcar altrui il calcagno della scarpa, andandogli appresso: scalcagnare. || fig. Torre qualche parte da checchessia: scamozzare. || Sciupar le scarpe dalle calcagna. || Per sparagnari V. || Cercare di tirare più che si può nel comperare o contrattare: squattrinare. P. pass. scarcagnatu: scalcagnato ecc.

Scarcagnaturi. s. m. T. pett. Spezie di sega simile al gattuccio, per istaccare dalla costola del pettine i denti falsi: guidetto.

Scarcagnuni (A. posto avv. Dicesi delle scarpe che hanno la parte che copre il calcagno abbassata: a ciabatta, a cianta. || pigghiari a scarcagnuni: pigliare per zimbello.

Scarcarari. v. intr. Vuotare la fornace, torre dalla fornace: sfornaciare (Da carcara).

Scarcavigghia. s. f. Spezie di ragnatura nei tessuti prodotta da alcune fila del ripieno o mancanti, o più sottili o non bene colpeggiato colla cassa: chiarella (Voc. Car. Met.).

Scarcavigghiari. v. intr. Dicesi del tessuto che mostra una difettosa trasparenza, prodotta da logoramento: ragnare, sperare (Car. Voc. Met.). || V. scarcagnari.

Scarcavigghiatu. add. Da ragnare: ragnato. || testa scarcavigghiata: cervel balzano, cervellino.

Scarcavigghiatu. s. m. V. scarcavigghiatu al § 2.

Scarcerari. V. scarzarari.

Scarcerazzioni. s. f. Lo scarcerare: scarcerazione.

Scarciarari. V. scarzarari.

Scarciari. V. scarnificari (quasi squarciare).