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SAN — 852 — SAN


Sànnula. s. f. Calzatura antica, oggi in uso dai Vescovi e da taluni frati: sàndolo.

Sanseru. V. sanzeru e simili.

Sansuca. V. majurana: sunsuco. || V. sancisuca.

Sansuga. V. sancisuca: sanguisuga. Così in Nicosia.

Santa. fem. di santu: santa. || Pittura, stampa o statuetta che rappresenti un santo, una madonna ecc.: imagine, santo, santino. || dari la santa, premiare, e ironic.: acconciare pel dì delle feste, che si dice pure aviri o dari la santa di parciminu.

Santabbarbara. s. f. T. mil. Luogo appartato nella stiva delle navi o altrove, dove conservasi la polvere: santabarbara.

Santamenti. avv. Con santità: santamente.

Santareddu. dim. e vezz. di santu: santerello, santarello. || Si dice a chi sta bravo. || Per derisione: picchiapetto. || pari un santareddu, chi nell’aspetto è composto a divozione, ad onestà; e chi negli atti è onesto e rispettivo: pare un santerello.

Santari. V. satari. Così a S. Cataldo. Modo di pronunzia usato anche in varie altre parole simili.

Santaru. s. m. Colui che fa o vende santini, o anco altre figurine: figurinajo.

Santasantorum. s. m. Quel recinto di balaustre attorno l’altare maggiore: sanctasanctorum, presbiterio. || Luogo da riporvi cose preziose.

Santazza. pegg. di santa.

Santazzu. pegg. di santu.

Santermu. V. in elmu.

Santiari. v. intr. Dir bestemmie: bestemmiare. Da santu; perocchè le nostre bestemmie non consistono che in dar del santo al diavolo.

Santiata. s. f. Il bestemmiare: bestemmiamento.

Santiatedda. dim. di santiata.

Santiatina. V. santiata.

Santiaturazzu. pegg. di santiaturi: bestemmiatoraccio.

Santiatureddu. dim. di santiaturi.

Santiaturi –tura. verb. Chi bestemmia: bestemmiatore –trice.

Santicedda. V. santuzza.

Santificari. v. a. Far santo o cosa santa: santificare. || Canonizzare: santificare. || – li festi, astenersi dal lavoro nelle feste, ed esercitar opere di pietà: santificar le feste. || intr. pass. Divenir santo: santificarsi. || si santificau la vurpi, detto mordace che rampogna un malvagio infignitore; che in prov. si dire: ora ca stancau, si santificau, che accenna a coloro che vecchi si dànno alla Chiesa, perchè non han più le forze di seguitar a fare ciò che facevano: quando non si può più, si torna al buon Gesù. P. pass. santificatu: santificato.

Santificazzioni. s. f. Il santificare: santificazione.

Santificetur. Dicesi a significare persona che s’infinge buona e santa: santificetur.

Santità, Santitati. s. f. L’esser santo: santità, santitade, santitate. || La virtù in concreto: santità. || Titolo che si dà al Papa: santità. || Prov. dinari e santitati criditinni mitati, poichè l’impostura e la esagerazione son sempre lì: quattrini e santità, metà della metà.

Santiunazzu. pegg. di santiuni: bestemmiaccia.

Santiuneddu. dim. di santiuni.

Santiuni. s. m. Bestemmia.

Santòcchiu. s. m. Ipocrita: santocchio.

Santu. s. m. Colui che la Chiesa tiene e stabilisce sia eletto da Dio: santo. || Colui che in questo mondo vive santamente: santo. || aviri qualchi santu o bon santu ’mparadisu, aver buoni ajuti e protettori in far checchessia: aver qualche santo o buon santo in paradiso. || qualchi santu nn’ajuta, il tempo ci darà consiglio, cosa fatta capo ha: qualche santo ci aiuterà. || fari lu santu, ricorrere l’onomastico di chicchessia. || dari lu santu, il segno, la parola d’ordine. || nè pi Cristu, nè pi li santi, modo reciso di negare a ogni patto: nè per Cristo nè pe’ santi. || santu pri l’arma, modo di giurare: giuraddio. || nun sapiri a quali santu vutarisi: non saper dove dar del capo, non saper che acqua si bere. || pari un santu appizzatu a lu muru, che esternamente dà a divedere essere un santerello, detto di donna, in Toscana direbbesi: parere una madonna, o una monachina infilzata. || Prov. santu viniri, festa fari, ogni cosa a tempo suo. || ad ogni santu veni la so festa, ad ognuno vien la sua volta, e vale anche che ad ogni malvagio capita la pena. || cu li santi nun si cci joca, i santi non si pongono in burla: scherza co’ fanti, e lascia star i santi. || nun è santu chi suda, dicesi di un avaro. || nun cridi lu santu si nun vidi lu miraculu o la viggilia: non si crede al santo finchè non ha fatto il miracolo, di chi non crede se non vede. || tutti li santi. V. ognissanti. Onde il prov. agr. lu primu a tutti li santi, e l’ultimu a s. Andria, la prima lavoratura per ognissanti, e l’ultima per S. Andrea (Inzenga). || ogni santu spruvistu, Diu pruvidi, Dio provvede a tutti. || ogni santu havi li ’so divoti, ciascuno ha le sue relazioni. || a tali santu, tali offerta, a ognuno ciò che gli spetta secondo il suo essere. || Diu mi vogghia beni, ca di santi nun mi premi, quando si ha amico il capo, o chi più può, poco preme degli altri. || santu in chiesa, e diavulu in casa, dicesi degli ipocriti o infinti. || li santi nun mancianui: i santi non mangiano. Onde altro prov. dice santu chi mancia pani, guardatinni! poichè gatto ci cova. || santu ’nserta, santu sgarra, esprime il dubbio della riuscita di un affare: tira là e spera in Dio, o gli è un riesci, o indovinala grillo. || a santi e a picciriddi nun prumettiri nenti, perchè non si scordano più le promesse, e guai se non si adempie, (in quanto ai santi non l’intendo): a pazzi ed a fanciulli, non si vuol prometter nulla.

Santu. add. Aggiunto di colui che è santificato: santo. || Dassi tale epiteto anco a Dio: santo. || Onde santu Diu, è un modo di esclamare: santo Dio. || Si dà questo epiteto a quelle cose che riguardan a Dio, e che da lui derivano: santo. || santu patri, il papa: santo padre (e certe volte pare più una ironia). || Pio, religioso: santo. || Si dice dell’anima che è in luogo di salvazione: santo. || armi santi, quelle che si imaginano nel purgatorio: anime sante. || Si dice di cose che attengano a Santo: santo. || Per enfasi si aggiunge p. e.,