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SAC — 846 — SAG


Sacchittuna. accr. Tascone.

Saccintarìa. s. f. Presunzione, sapere affettato: saccenterìa.

Saccintellu, Saccinticchiu. dim. di saccenti: saccentino.

Saccintuni. accr. Saccentone.

Saccòccia. V. sacchetta.

Saccòcciu. s. m. Sacchetto, borsello. || Tasca elegante, che si serra a guaina, o con fermaglio metallico a foggia di due ganasce, e pendente da nastri, cordelline o altro, portasi in mano dalle signore per riporvi fazzoletti, libri, o altro: borsa.

Saccòsima. s. f. Corda grossa un dito appena. || Quella con che si legan le some: susta. || Spezialmente quella con cui si lega la bocca del sacco, delle bisacce ecc. (Vinci, opinerebbe anco dal Gr. σακκό (sacco) e σειράς: fune)

Saccottu. s. m. Sacchetto non piccolo: sacchettone, sacchetta.

Saccu. s. m. Arnese di due pezzi di tela o altro cuciti insieme alle estremità, ad uso di contenere checchessia: sacco (pl. sacchi e sacca: sacchi, sacca. E secondo Tommasèo si direbbe meglio sacca quando son piene). || Borsa: sacco. || met. Ventre: sacco. || Quella veste che portan i confrati delle congregazioni a processione: sacco. || Quello col quale si preme la feccia del vino: calza, cola. || – di li ferri, che porta il maniscalco co’ suoi ferri: tasco. || – di viaggiu, quell’arnese portatile per la roba più necessaria: sacca. || dari lu saccu, saccheggiare: dar il sacco. || sdivacari lu saccu, fig., dire senza ritegno, svesciare i fatti segreti altrui: sciorre la bocca al sacco, scuoter il sacco pe’ pellicini, dare la stura. || saccu di vastuni, dicesi a chi tocca sempre busse. Così come in italiano si dice sacco di disdetta ad un uomo disgraziatissimo. || nun essiri saccu, si dice quando si vorrebbe saper tutto a un tratto, per esprimere che bisogna fare o dire le cose a poco a poco e non tutt’a un fiato. || fari saccu, dicesi delle ferite quando saldate e non guarite rifanno marcia: far sacco, o saccaja. || cursa di li sacchi, corsa di uomini messi nel sacco fin al collo, e così rotolando correvano: il palio de’ sacchi. || fari saccu, vale anco empir il sacco, accumulare: far sacco. || saccu, saccheggiamento: sacco. || teniri lu saccu, ajutar ad alcuno a rubare, o a fare qualche rea opera, tener mano: tener il sacco. || a saccu, di vestito fermato al collo e lasciato libero senza stringersi alla vita: vestito a cappa. || Prov. non diri quattru si nun è ’ntra lu saccu, non far assegnamento di checchessia, finchè non si abbia in balìa: non dir quattro finchè non è nel sacco. || saccu vacanti nun sta a l’addritta, chi non ha mangiato non può reggersi: sacco vuoto non istà ritto. || E viceversa, saccu chinu nun si può gnutticari, chi è satollo non lavora. || di chi è chinu lu saccu spanni, secondo si sa, si parla; o secondo si apprende si opera, e simile: la botte dà di quel che ha. || abbuccari o sdivacari lu saccu, aprirsi, manifestar il suo interno, o accusar chicchessia. || essiri ’nt’on saccu di spini, essere tribolato, versare in cattive condizioni. || diri un saccu di mali paroli o simile, V. in cartedda. || lu saccu di lu poviru è sfunnatu, tanti ha bisogni che non si posson soddisfare mai tutti. || lu saccu s’è troppu chinu si rumpi, accenna alle cose troppe: il troppo bene sfonda la cassetta.

Saccucceddu. dim. di saccocciu: sacchettino.

Saccuddiari. V. saccufiari.

Saccuddu. V. sacchiteddu (Rocca).

Saccufiari. v. a. Dar altrui delle forti busse: tambussare.

Saccularu. V. scattiaturi.

Saccunazzu. pegg. di saccuni: sacconaccio.

Saccuneddu. dim. Sacconcello, sacconcino.

Saccuni. accr. di saccu: saccone. || Quello dove si dà mangiar la biada alle bestie: sacco, museruola (Rigutini). || Sacco grande pieno di paglia che tiensi in sul letto, sotto le materasse; saccone. || manciari cu lu mussu ’ntra lu saccuni, avere tutti gli agi senza darsi briga a procurarseli: mangiare col capo nel sacco.

Saccupiari. V. saccufiari.

Saccurafa. V. zaccurafa e seg.

Sacerdotali. add. Di o da sacerdote: sacerdotale.

Sacerdoti. s. m. Quegli che è dedicato a qualsiasi Dio, per amministrar le cose sacre: sacerdote, sacerdoto. || Nel culto cattolico spezialmente colui che ha ricevuto l’ordine per celebrar messa, confessare ecc.: sacerdote.

Sacerdozziu. s. m. Ufficio del sacerdote: sacerdozio.

Sacerdutissa. fem. di sacerdote: sacerdotessa.

Sàchisi. V. sacusu.

Saciardotu. V. sacerdotu.

Sacòsima. V. saccòsima.

Sacramentu. V. sagramentu e seg.

Sàcusu. Esclamazione imprecativa: malanno, sia ucciso ecc. || sacusu quannu fu: maledetto quell’istante. || Si dice anco sacus’aguastu!

Saddunca. Voce composta, che vale: se non, altrimenti, quasi dire, se dunque ecc.

Safagghiuni. V. ciafagghiuni.

Sàfficu. add. Di sorta di verso endecasillabo inventato da Saffo, poetessa di Mitilene: sàffico (Mort.).

Sagaci. add. Astuto, avveduto, destro, acuto di ingegno: sagace. Sup. sagacissimu: sagacissimo.

Sagacimenti. avv. Con sagacità: sagacemente.

Sagacità. s. f. Virtù di discernere e giudicar bene e con avvedutezza, acutezza d’ingegno: sagacità.

Sàgaru. V. saraccu.

Sagghiari e Sagghia. V. in tirari.

Sagghimmarcazzu. pegg. di sagghimmarcu.

Sagghimmarcheddu. dim. di sagghimmarcu.

Sagghimmarcu. s. f. Vestimento rustico da uomo, che giungeva fin a’ piedi: saltambarco, santambarco.

Sagghirisi. V. spavintarisi.

Saggiamenti. avv. Con saggezza: saggiamente.

Saggiari. v. a. Far il saggio, la pruova, e si dice de’ metalli: saggiare. P. pass. saggiatu: saggiato.

Saggiaturi. verb. m. Colui che saggia, e la bilancia con cui si saggia: saggiatore. || T. oref.