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RUS — 844 — RUV


Che trascura i doveri di civiltà: rustico. || Che non ha superficie liscia: ruvido. || sost. Per contadino: rustico. || avv. Rusticamente. Sup. rusticissimu: rusticissimo o rustichissimo.

Rusticuni. accr. di rusticu: rusticone.

Rùstiri. V. arrustiri.

Rusugghi. V. risugghia.

Rùsula. Idiotismo di S. Cataldo per ròsula V.

Rusuneddu. dim. di rusuni: borchietta.

Rusuni. accr. di rosa: rosone. || Ornato circolare dipinto o rilevato, e per lo più sono in mezzo i soffitti: rosone. || Scudetto di metallo che serve a vari usi di ornamento: bòrchia. || Sostegni ornati di borchia infissi ai lati nei muri delle finestre o porte, per appiccarvi la parte bassa delle tende o portiere quando si rialzano: bracciuoli.

’Ruta. V. aruta.

Rutabbili. add. Di strada per cui si possa passare con veicoli a ruote: rotabile (d’uso).

Rutaja. s. f. Quelle liste di ferro parallele piantate in terra alle strade ferrate, su cui corron le ruote del convoglio: guide.

Rutancia. s. f. T. m. Piccola gassa, rafforzata al di dentro da un cerchietto di ferro o legno, affinchè un cavo, nell’azione di strignere, vi scorra dentro con minore sfregamento, epperciò più agevolmente: radancia (Car. Voc. Met.).

Rutara, s. f. Monaca deputata a star alla ruota, per dare o ricevere da fuori: rotaja.

Rutari. V. arrotari.

Rutata. s. f. Quella pesta che fa in terra la ruota in passando: rotaja.

Rutedda. s. f. T. calz. Arnese fatto d’una piccola girella per vari usi: rotella. || dim. di rota: rotella. || – di lu sproni: spronella. || rota rutedda. V. in rota.

Ruteddu. V. ruseddu. || È una spezie di cilizio. || T. carr. Zona circolare di ferro, incassata in simil zona di legno, dentro la quale può girare orizzontalmente, serve a far voltare la carrozza: tondo (s. m.). || Per puntaloru V.

Rutiari. v. a. Girar a guisa di ruota: rotare.

Ruticedda. dim. di rota: rotina. || dim. di crocchiu V.

Rutiddina. s. f. T. carr. Corto cilindro girevole nel suo asse, alla base di ciascuna molla posteriore della carrozza, intorno o al quale si avvolge l’estremità del cignone: subbiello (Car. Voc. Met.).

Rutidduni. s. m. Arnese della carrozza dove vanno ad attaccar i cignoni: subbiello, arganetto.

Rutìllu. (Mal.) V. almanaccu.

Rutina, s. f. L’andamento, l’uso particolarmente nelle cose di pratica, amministrazione ecc.: carreggio (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || – di lu spiruni: stelletta. || – pri torciri: mulinello, torcitojo, balestraccio (An. Cat.).

Rutinu. s. m. T. rileg. Piccolo disco metallico, sulla cui circonferenza sono segnati i fregi da imprimersi in oro o altro, facendovele girare con forza sulle foglie di esso, distese sulla parte che si vuol fregiare: ruota. || – di lu riggistru, disco dentato che imbocca nel rastrello dell’orologio: ruotino del registro. || – pri dari corda, piccola ruota infissa nella piramide dell’orologio: ruotino della caricatura. || – di la forza, quella in cui entra l’estremità dell’albero del tamburo dell’orologio: ruotino della forza.

Rutta. s. f. Il rompere: rotta. || Sconfitta: rotta. || iri in rutta, andar in disordine: andar in rotta. || in rutta, precipitosamente: a rotta. Vale anco adirato, disaccordo: in rotta. || veniri o essiri a li rutti, romper l’amicizia: venire o essere alle rotte. || rutta di coddu! esclamazione imprecativa: alla malora! || a rutta di coddu, a precipizio: a rotta di collo. || e chi fu la rutta di troja!, per esagerare checchessia di fracasso, di rimprovero ecc. che c’è di rotto? || T. mar. Via, linea per cui va la nave: rotta (Zan. Voc. Met.). || Il cammino fatto dal bastimento, e la sua velocità: rotta. || fari rutta, andare, far vela. || fari o pigghiari ’na rutta, andare per una direzione. || iri a rutta, mantener la nave colla prua dritta al punto verso del quale si naviga: tener all’asserva.

’Rutta. V. grutta.

Ruttami. s. f. Quantità di pezzi, di rimasugli di cose rotte: rottame. || Spezie di zucchero d’inferior qualità: rottame.

’Ruttari. V. arruttari.

Ruttòriu. s. m. Cauterio: rottòrio. || Noja, e si dice anco a persona nojosa: rottorio.

Ruttu. add. Da rompere: rotto. || Crepato, allentato: rotto. || pani ruttu, affettato, o staccato dalla coppia: pane rotto. || sost. Rottura: rotto. || nun sapiri nè ruttu nè muttu d’una cosa, non saperne affatto. || V. arruttu.

Ruttura. s. f. Parte dov’è il rotto: rottura. || Rompimento: rottura. || Nimistà, discordia: rottura. || veniri a ruttura, inimicarsi: venir a rottura. || Crepatura, allentatura: rottura.

Rutturedda. dim. di ruttura.

Rutulara. s. f. e add. Uva di acini grossi, bislunghi. un po’ ritorti, neri, callosi, buona a mangiarsi. Forse da rotulu, cioè che deve esser pesa.

Rutulari. v. a. Spigner una cosa per terra facendola girare: rotolare.

Rutulata. s. f. Tanta quantità quanto il peso di un ròtulu.

Rutulatedda. dim. di rutulata.

Rutuliari. v. a. Vender al minuto, a rotoli (rotulu V. ). || Per rutulari V. || Aggomitolare (An. M.). || V. arrutuliari.

Rutulicchiu. dim. di ròtulu.

Rutuna. accr. di rota: rotone.

Rutini. V. rituni.

Ritunnari. v. a. Ridurre tondo: rotondare. P. pass. rutunnatu: rotondato.

Rutunnata. s. f. L’azione del rotondare: rotondata.

Rutunnu. add. Tondo: rotondo.

Ruventi. add. Infocato: rovente.

Ruvettu. s. m. Spezie di pruno con cui si fanno le siepi: rovo, rogo. || – di s. Franciscu, arbusto di fusti sarmentosi; foglie alate, bianche quasi di sotto; fiori bianchi, frutti rossi e odorosi: lampone. Rubus idacus L.

Ruvidamenti. avv In modo ruvido: ruvidamente.

Ruvidissimamenti. avv. sup. Ruvidissimamente.

Ruvidizza. s. f. Rozzezza, l’esser ruvido: ruvidezza.