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monete e quindi dividerle. (Dallo Sp. apoderato: fatto procuratore).
Appodiri. v. intr. Detto di carne, pesce e simili, cominciar a corrompersi: divenire stantìo. || Detto di frutti: ammezzire (Z aspro). || Detto di ulive da trarne olio, di concime e simile: fermentare, maturare. || nun putiri appodiri ad unu: non poter soffrirlo. P. pass. appodutu: ammezzito. || Fermentato, maturato.
Appoggiatura. s. f. T. mus. Nota adjacente, preceduta da una nota qualunque, ed anco da una pausa, ma seguita da una nota armonica a cui deve aderire: appoggiatura.
Appoggiu e Appoju. s. m. Cosa su cui altri si appoggia, o che serva di sostegno a checchessia: appoggio, appoggiatojo. || Metaf. ajuto, favore: appoggio. || T. cavall. L’azione reciproca della mano del cavaliere, e della bocca del cavallo per mezzo della briglia: appoggio.
Appoi. V. doppu.
Appojapedi. s. m. T. arti. Quelle sbarre che sono tra un piede e l’altro del bischetto da calzolajo: traverse del bischetto (così a Firenze).
Appòniri. (Mal.) v. a. Dar la colpa, imputare: apporre, apponere.
Apporiri. V. appodiri.
Apposta. avv. Appunto per ciò: apposta.
Appostamenti. avv. Apposta: appostatamente.
Apprènniri. v. a. e intr. Pigliar cognizione e far tesoro di cosa imparata, udita o veduta: apprendere. || Per comprendere, intendere: apprendere. || Fig. Figurarsi alla immaginazione cosa che in realtà non è: immaginarsi. P. pass. apprisu. appreso.
Appressanu. (Vinci e Pasq.) V. sangunazzu.
Appressari e Apprissari. v. a. Avvicinarsi, ma con meno distanza: appressare. P. pass. appressatu: appressato.
Appressu. avv. Vicino, poscia, di poi dopo: appresso. || l’annu appressu: l’anno appresso. || appressu d’iddu: appresso di lui. || lu jornu appressu l’epifania: il dì appresso l’epifania. Dante ha: come d’autunno si levan le foglie L’una appresso dell’altra. E Davanzati: seguitavan quattro legioni, appresso altrettante. || jiri d’appressu: andar dietro, star alle costole: sollecitar alcuno di checchessia. || cu’ veni appressu cunta li pidati: chi resta addietro serri l’uscio.
Apprèttitu. s. m. L’ostinarsi a tener dietro: insistenza. || L’atto della fretta in chi sollecita i suoi movimenti: pressa. || Istanza nel domandare: pressatura. || Impedimento o affrettamento o gravità di respiro: affanno. || Per mancanza del necessario: indigenza. || Per provocazione.
Apprinnimentu. s. m. L’apprendere: apprendimento.
Apprinnista e Apprennista. s. m. Colui che impara o si esercita in alcuna arte o professione: apprendista.
Apprinsioni. s. f. Timore poco ragionevole venente da immaginazione di mali lontani o vani: apprensione. || Il veder momentaneamente una cosa per l’altra: travedimento. || l’apprinsioni fa la cosa: l’apprensione fa la cosa, cioè non è in realtà.
Apprinsiunarisi. v. rifl. pass. Prendersi d’apprensione: apprensionirsi (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).
Apprinsiunatu. add. Colui che è preso d’apprensione: apprensionito (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).
Apprinsiva e Apprensiva. s. m. Potenza di apprendere: apprensiva.
Apprinsivu e Apprensivu. add. Chi d’ogni mìnimo che si turba e teme: apprensivo.
Apprisintari. v. a. Far donativo con rispetto; è quasi un principio del donare, non l’atto compiuto, che è il donare: presentare o appresentare || T. mil. apprisintari l’armi: presentar le armi e fig. depor la carica, ritirarsi. || Ricusare di fare o prendersi impegno. || apprisintari lu rusariu: offerirlo dedicare a Dio le preci. || Rifl. a. Condursi alla presenza: presentarsi, e più poetico: appresentarsi. || apprisintarisi in casteddu ecc. costituirsi prigione. P. pass. apprisintatu: presentato, appresentato. || Offerto.
Apprittamentu. V. apprèttitu.
Apprittanti. Importuno, nojato. || Sfacciato, impudente: impronto. || Per uggioso.
Apprittantuni. add. accr. Noiosissimo. || Improntone.
Apprittari. v. a. Premere perchè uno faccia o si muova: pressare. || Insistere presso alcuno o per alcuna cosa: instare. || Aizzare, stimolare l’ira altrui contro chi stimola: provocare. || Dar un tedio congiunto a un principio di avversione: dar uggia, venir in uggia. || Detto di calzari, vesti o altro che rechin dolore per la strettezza. (Dallo Sp. apretar: insistere).
Apprittatamenti. avv. Con insistenza: instantemente. || Con gran pressa: pressantemente.
Apprittateddu. add. dim. Un po’ pressato. || Un po’ ripido.
Apprittatu. add. Pressato. || Molestato dalla insistenza altrui. || Provocato. || Uggiato. || Per istretto, corto; detto di calzari e vesti. || Detto di scala, o altra salita; vale incomodo per troppa ertezza: ripido.
Apprittaturi –ra. Chi o che provoca: provocatore –trice.
Apprizzabbili e Apprezzabbili. Da apprezzarsi: apprezzabile. Sup. apprezzabbilissimu: apprezzabilissimo .
Apprizzamentu e Apprezzamentu. s. m. Apprezzamento.
Apprizzari e Apprezzari. v. a. Stimar o giudicar il pregio e la valuta di una cosa: apprezzare. || Per aver in conto, in pregio: apprezzare, pregiare. P. pass. apprizzatu e apprezzatu: apprezzato, pregiato.
Apprizzaturi –tura. verb. Chi o che apprezza: apprezzatore –trice.
Approfittari e Apprufittari. v. intr. Far profitto: approfittare, profittare. || v. intr. pass. Trar profitto pei suoi fini acquistare: approfittarsi. P. pass. approfittatu e apprufittatu: approfittato.
Approntu. s. m. Il dar fuori danaro avanti: anticipazione.
Appropiamentu. s. m. Appropriamento. (Crusca).
Appropiari e Apprupiari. v. a. Far proprio, attribuire, recar in proprietà: appropriare. || Adattare, metter a lungo: appropriare. (Appropiare, in ital. non è in uso, benchè si trovi in Villani). P. pass. appropiatu e apprupiatu: appropriato.
Appropiatamenti. avv. In modo appropriato: appropriatamente.