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RIC — 816 — RIE


Ricusari. v.a. Rifiutare, non volere: ricusare. || intr. pron. Ricusarsi. P. pres. ricusanti: ricusante. P. pass. ricusatu: ricusato.

Ricusazzioni. s. f. Ricusa: ricusazione.

Ricùsiri. v. att. Di nuovo cucire: ricucìre. P. pass. ricusutu: ricucito.

Ricusuta. s. f. L’azione del ricucire.

Ricusitura. s. f. Il ricucire e il segno del ricucito: ricucitura.

Ricuttarazzu. pegg. di ricuttaru.

Ricuttareddu. dim. di ricuttaru.

Ricuttària. V. ricotta, al § 2.

Ricuttaru. s. m. Colui che fa la ricotta o che la vende. || Mangiator di ricotta. || Amante di donna da partito: bertone.

Ricuttaruni. accr. di ricuttaru.

Ricuttazza. pegg. di ricotta.

Ricuttazzu. s. m. Il residuo della ricotta cavatone il burro.

Ricuttedda. dim. di ricotta: ricottina. || T. bot. V. ricotta cauda.

Ricuttuna, Ricuttuni. accr. di ricotta.

Riddena. s. f. Strumento di legno, che ha una ruota colla quale girando si torce il filo: filatojo. (Forse dal Fr. rouler: girare). || La ruota che raccoglie detta bambagia filata. || T. zool. Uccello acquatico del genere dei gabbiani: glareola, randione marino (Perez). E redenna. Anas trepera L. Così spiega Gaet. Di Giovanni. stor. di Casteltermini.

Riddiculaggini. V. riddicularìa.

Riddiculamenti. avv. In modo ridicolo: ridicolosamente.

Riddicularìa, Riddiculata. s. f. Astratto di ridicolo: ridicolaggine, ridicolezza. || Atto o detto di persona ridicola: ridicolaggine, ridicolarità. || Cosa di poco momento: frascherìa, bajata, bazzècola. || Scioccherìa.

Riddiculazzu. pegg. di riddiculu: ridicolaccio.

Riddiculiari. v. intr. Far cose ridicole. || Sorridere.

Riddiculissimamenti. avv. sup. Ridicolissimamente.

Riddìculu. add. Atto a muover il riso: ridìcolo, ridìculo. || Piacevole, ridente: ridèvole. || Brioso. || sost. La cosa che induce a riso; quella parte introdotta nelle commedie per far ridere: ridìcolo. || mettiri in riddìculu, deridere: porre in ridicolo. Sup. riddiculissimu: ridicolissimo.

Riddiculuni. accr. di riddiculu: ridicolone (in Firenze).

Riddiculusamenti. V. riddiculamenti.

Riddiculusità. V. riddiculata.

Riddiculusu. add. Degno di esser deriso, ridicolo: ridicoloso.

Riddiliari. v. intr. Far doglianze, mandar fuori voci lamentevoli: rammaricarsi. || Gridare.

Riddossu. s. m. Luogo difeso da’ venti, dal freddo: ridosso. || Luogo all’ombra: bacìo. || a riddossu, posto avv., a ridosso, a bacìo. || ô riddossu: al ridosso, al bacìo.

Riddubbulari. V. radduppiari. (Fr. redoubler).

Riddùbbulu. V. ridduppiu.

Riddùciri. V. arridduciri e derivati.

Ridduppiu. s. m. Raddoppiamento: raddoppio. || Semplicemente per doppio.

Ridenti. add. Ameno, vago, gradevole all’occhio: ridente. || Allegro, giojoso, festante: ridente.

Ridìculu. V. riddìculu.

Ridigghiu. V. pettini (An. M.).

Ridimannari. v. a. Di nuovo domandare: ridomandare, ridimandare. P. pass. ridimannatu: ridomandato.

Rìdiri. v. intr. Mostrar piacere, gioja col viso: ridere. || Lo screpolare che fanno i vasi quando cominciano a rompersi: scricchiolare. || Parlando di vestimenti dicesi quando si stracciano, preso dal suono che rendono nel lacerarsi: rìdere. || Dicesi delle campagne quando sono rigogliose: ridere. || ridiri ’n facci, far poco conto delle parole altrui, beffare: ridere in sul viso. || ridiri cu li lacrimi, ridere di molto. || – comu li foddi, rider in sul viso altrui senza ragione: rider a credenza. || – di la vucca ’n fora, mostrarsi lieto, amico per ingannare: rider in bocca. || ridirisi d’una cosa, ridere per diletto udendola o vedendola: ridersi di una cosa. Vale anco non istimare, non curare, disprezzare: ridersela. || Prov. lu ridiri è gabbu, spesso chi ride, burla. || pri lu troppu ridiri si conusci l’omu scioccu: il riso abbonda nella bocca de’ pazzi. || chianci la duminica, cu’ ridi lu venniri: chi pecca prima piange poi. || cu’ ridi e cu’ si chianci li piccati, quest’esso è il mondo. || si chianci e si ridi a tempu ed a locu, omnia tempus habet, dicean i latini, buon’anima loro. || cu’ chianci prima, ridi dipoi, e si sa che chi ride l’ultimo ride bene. || ridi ca ti figghiaru li vacchi, si dice a chi si mostra giulivo. || cu’ troppu ridi è asinu: chi troppo ride ha natura di matto (ma chi non ride mai ha natura di gatto). || V. in latru un prov. P. pass. ridutu: riso.

Ridìri. v. a. Dir nuovamente: ridire. P. pass. ridittu: ridetto.

Ridità. V. eredità e derivati. || Per parentado, discendenza.

Ridò. s. m. Tela, roba che si mette per riparare, coprire, celare checchessia: tenda. || Quella del letto: cortina. || Quella agli sportelli: tendina. || Quella agli usci: portiera, usciale. (Fr. rideau: tenda ecc.).

Ridonari. v. a. Donare di nuovo: ridonare.

Ridossu. V. riddossu.

Riducimentu. s. m. Il ridurre: riducimento.

Ridùciri. V. arridduciri.

Ridumannari. V. ridimannari.

Ridunnanti. add. Che ridonda: ridondante.

Ridunnanza. s. f. Il ridondare: ridondanza.

Ridunnari. v. intr. Risultare: ridondare. || So- verchiamente abbondare: ridondare. P. pass. ridunnatu: ridondato.

Riduta. V. risata.

Ridutedda. V. risatedda.

Riduttu. P. pass. di ridurri: ridotto.

Riduttu. s. m. Raunata di gente in teatro in maschera o senza, per ballare lungo la notte: veglione. || Luogo dove altri si riduce, ricetto: ridotto, ridutto.

Ridutu. V. in ridiri.

Riduzzioni. s. f. Il ridurre, riducimento: riduzione. || Diminuzione, scemamento: riduzione.