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RAN — 801 — RAP


’Ranza. V. granza. E così ranzusu.

Ranzudda. V. lanzudda.

Raogghia. V. ravogghia.

Rapa. s. f. T. bot. Pianta che ha la radice carnosa, rotonda, buona a mangiarsi; lo stelo alto più d’un braccio e ramoso; foglie grandi, alterne, verde-cupo, fiori gialli: rapa. Brassica rapa L. || Prov. l’urtulanu sapi ca la terra travagghiata e picca fumeri ’ngrossa la rapa, è chiaro.

Rapacchiari. v. a. Produrre macchie o butteri: picchiolare.

Rapacchiu. s. m. Chi ha la faccia butterata: butteroso, picchiolato.

Rapaci. add. Che rapisce, rapitore: rapace. || avv. Rapacemente. Sup. rapacissimu: rapacissimo.

Rapacità. s. f. Avidità di togliere con violenza la roba altrui: rapacità.

Rapanella. V. ramurazza.

Rapari. v. a. Tritar il tabacco acconcio a divenir rapè. P. pass. rapatu: tritato.

Rapatunnu. V. sirpenti. (Chi sa che rapa-tunnu non voglia significare che è tondo come rapa?).

Rapè. s. m. Sorta di tabacco da naso, nero, non sottile come il giallo: rapè (Mort.).

Rapicanu. add. Dicesi del manto del cavallo color bianco, grigio e bajo mischiato: rapicano (An. Cat.). || – di la varva. V. muschitta.

Rapidamenti. avv. In modo rapido: rapidamente.

Rapiddu. s. m. Piccole scorie mescolate con cenere o sabbie vulcaniche che lancia il vulcano: rapillo. || Per pizzulami V.

Rapidissimamenti. avv. sup. Rapidissimamente.

Rapidità. s. f. Astratto di rapido: rapidità, rapiditade, rapiditate.

Ràpidu. Che scorre veloce: ràpido. || Si dice anco di discesa troppa: ràpido. Sup. rapidissimu: rapidissimo.

Rapiduliddu. dim. di rapidu; alquanto rapido.

Rapimentu. s. m. Il rapire: rapimento. || fig. Estasi: rapimento.

Rapina. s. f. Rapimento: rapina. || animali di rapina, quelli che vivono di rapina: animale di rapina.

’Ràpiri. V. gràpiri. || V. rapìri.

Rapìri. v. a. Torre con violenza: rapire. || Far andar in estasi: rapire. || sintirisi rapiri, gioire, godere: sollucherarsi. || Prov. nuddu ti rapi si nun ti sapi, nessuno ruba, che non sappia se ci è da rubare; insomma dice di guardarsi da’ vicini.

Rapista. V. rapa. E anco per ramurazza V. || fig. per minchia V.

Rapitu. add. di rapiri: rapito. || In estasi: rapito. || Assorto, fiso nella contemplazione: rapito.

Rapituri –tura –trici. verb. Chi o che rapisce: rapitore –trice.

Rapoccia. V. rappugghia.

Rapònticu. s. m. T. bot. Pianta alta un braccio, con foglie grandi, rotonde, lisce, un po’ peloso sotto; fiori bianchi: rapontico. Rheum rhaponticum L.

Rapònzulu. s. m. T. bot. Pianta di radice fusiforme, carnosa, bianca, steli angolosi, semplici; foglie lanceolate, ovali, seghettate, pelose, odorose; fiori celesti: raperonzo, raperonzolo. Campanula rapunculus L.

Rappa. s. f. Ramicello del tralcio, nel quale stanno appiccati gli acini dell’uva: gruppolo. || – d’ova, le uova non uscite dal ventre degli ovipari, attaccate e strette fra loro a guisa di grappolo. || – d’api, le pecchie agglomerate insieme a mucchio. || sapiri di rappa, dicesi del vino spremuto dall’uva unita al raspo: asprino. || Prov. rappa di maju e liga di giugnu, in maggio comincia a germogliare, in giugno allega. || V. scanaturi di quacina. || Rappa vale anco ciocca spiccata da qualunque pianta; delle volte in ital. si dice grappo invece di grappolo, come delle volte noi diciamo rappu per rappa; dunque il nostro vocabolo è legittimo, non avendo altro che la fognatura della g. || rappa per grinza. || fari rappa: aggrinzare, detto di panni ecc.

Rappaciari, Rappacificari, v. a. Metter pace: rappacificare, rappaciare. || recipr. Rappacificarsi. P. pass. rappacificatu: rappacificato.

Rappareddu. s. m. T. zool. Uccellino che somiglia il lucherino; è di becco corto; e canta soavemente: raperino, raperugio.

Rapparidduzzu. dim. di rappareddu.

Rapparineddu dim. di rapparinu.

Rapparinu. add. Di una sorta di prugne pavonazze. Forse dette così per esser prodotte a grappoli. || fig. Si dice di persona piccola è ridicola.

Ràpparu V. rappareddu. || V. culu.

Rappezzu. s. m. T. tip. Supplimento di lettere in aggiunta al carattere: rappezzo (Car. Voc. Met.).

Rappicedda. dim. di rappa: grappoletto, grappolino.

Rappiceddu, Rappitedda. V. rappicedda.

Rappoccia, Rappocciu, Rappogghia. V. rappugghia.

Rapportu. s. m. Rapportamento: rapporto. || Conto che alcuno rende altrui di una commissione: rapporto. || Confronto: rapporto. || iri a rapportu, presentarsi al superiore per riferire o ricever ordini: andar a rapporto. || rapportu a... posto avv., rispetto a..., rapporto a...

Rapprisagghia. s. f. Il prender o ritenere la roba altrui per sicurtà o come rifacimento di danni sofferti, quando non vi è tribunale competente: rappresaglia. || Maltrattamento che si fa a un nemico, e su cose che gli appartengono, per vendicarsi: rappresaglia.

Rapprisintabbili. add. Che può rappresentarsi: rappresentabile.

Rapprisintanti. add. Che rappresenta: rappresentante.

Rapprisintanza. s. f. Il rappresentare: rappresentanza. || E la scrittura con cui si fa presente altrui un affare: ragguaglio.

Rapprisintari. v. a. Condurre alla presenza: rappresentare. || Mostrare, mettere avanti agli occhi: rappresentare. || Figurare, formar la figura d’alcuna cosa: rappresentare. || L’imitare, negli spettacoli le azioni o le persone di qualche favola o storia: rappresentare. || Tener la