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RAC — 796 — RAD


na matura, col bel tempo e asciutta di rugiada.

Racinanti. s. m. Tralcio che si lascia alla lunghezza di due, tre, o più occhi: cursoncello, tralcio uvifero. || add. Dicesi di quelle viti che fruttano abbondevolmente o sempre.

Racinazza. pegg. di racina.

Racinazzu. V. vinazzu.

Racinedda. dim. Uvetta. || Pianta spinosa, non molto grande, che fa chicchi come l’uva: uvaspina. || – di surci: semprevivo minore. Sedum album L. || – sarvaggia, turca, di li pitturi, di tinciri o di mari, pianta venutaci d’America, i chicchi hanno un sugo porporino: uva turca o selvatica, belladonna. Phytolacca decandria L.

Racioppu. s. m. Racimolo scampato dalle mani del vendemmiatore: raspollo.

Raciuni. V. raggiuni.

Raciuppamentu. s. m. Il raspollare, il racimolare. || V. raciuppatura.

Raciuppari. v. a. Andar raccogliendo i raspolli: raspollare, racimolare. || Per sim. ingegnarsi di fare qualche guadagnuccio: guadagnucchiare. P. pass. raciuppatu: raspollato.

Raciuppata. s. f. V. raciuppamentu.

Raciuppatedda. dim. di raciuppata.

Raciuppatura. s. f. Il raspollare, e ciò che si cava raspollando: raspollatura, racimolatura.

Raciuppaturi –tura. verb. Chi racimola: racimolatore (An. Cat.).

Raciuppeddu. dim. di racioppu: raspoluzzo, racimoletto.

Raciuppiari. V. raciuppari e derivati.

Radari. V. arradari.

Raddena. V. riddena.

Raddu. s. m. Lordume, sudiciume invecchiato e ingrommato: loja, roccia.

Raddulcimentu. s. m. Il raddolcire: raddolcimento.

Raddulciri. v. a. Far divenir dolce: raddolcire || fig. Mitigare: raddolcire. P. pass. raddulciutu: raddolcito.

Radduppiamentu. s. m. Il raddoppiare: raddoppiamento.

Radduppiari. v. a. Addoppiare, crescer del doppio: raddoppiare. || Accrescere di molto: raddoppiare. P. pass. radduppiatu: raddoppiato.

Radenti. prep. e vale tanto vicino che quasi tocchi: rasente. S’usa col quarto e talora col terzo caso. || iri o passari radenti radenti: rasentare.

Ràdica. s. f. La parte inferiore delle piante, per la quale si appigliano alla terra: radìce, ràdica, barba. || Si dice anco delle unghia, dei capelli, de’ carbonchi, fistole ecc.: radice. || T. bot. Pianta indigena d’America, ha la radice ramosa, fibrosa; gli steli legnosi, diritti, ramosi, foglie alterne, ovate, pelose sotto e nel margine; fiori ascellari, solitari, bianchi, odorosi. In medicina è emetico: ipecacuana. Viola ipecacuana L. || pigghiari la radica, met. ridire i fatti altrui, non tener segreto: svesciare. || nun vidirisinni nè funnu nè radica, sparire, dileguarsi, non esser vero. E detto di persona, fuggire: spulezzare. || mettiri la radica a lu suli, svellere: metter le barbe al sole (Crusca). || V. anco radici. || radica d’anzaru, si dice a uomo piccolo o nano: caramogio.

Radicali. add. Che deriva da radice: radicale. || met. Principale, capitale: radicale.

Radicalmenti. avv. In modo radicale, principalmente, originalmente: radicalmente.

Radicamentu. (Spat.) s. m. Il radicare: radicamento.

Radicari. v. intr. ass. e intr. pron. Appigliarsi alla terra colle radici, si dice delle piante e di altro, come denti e simili: radicare, radicarsi. || met. Internarsi, profondarsi, allignare: radicare. P. pass. radicatu: radicato.

Radicata. nun cci n’essiri nè fumu nè radicata, V. in radica.

Radicateddu. dim. del part. radicatu.

Radicatissimu. add. sup. da radicatu: radicatissimo.

Radicchia. s. f. Erba simile alla cicoria, che mentre è tenera si mangia: radicchietta. || Specie di anemone: anemone pratense. Anemone pratensis L. || Altra pianta di elleboro: elleboro di boccone. Helleborus bocconi Ten.

Radicchiari. V. arradicchiari.

Radichedda. dim. di radica: radicella, radicetta, radicina, barbolina.

Radici. V. radica. || T. bot. Pianta che ha la radice carnosa, bianca, bislunga & rotonda, di forte sapore, e suole mangiarsi cruda: radice. || met. Cagione, origine: radice. || T. mat. Si dice di quella quantità che moltiplicata per sè si eleva a quadrato, a cubo ecc.: radice. || Dicesi anco dai cerusici, di alcuni mali che sopraggiungon al corpo come cancheri, calli, polipi ecc.: radice. || La parte invariabile del vocabolo: radice. || V. ramurazza.

Radicuneddu. dim. di radicuni: barbolina.

Radicuni. accr. di radica: radicone. || La radice maestra delle piante: fittone, barbicone. || Quella radice unica di certe piante, come quella della carota: barba. || – di li denti: barba del dente. || – di la lingua, la parte carnosa interna. || – di li pinni, la parte che sta dentro la carne: radice. || radicuni a lu suli, per ischerzo si dice che sia il rimedio contro il dolor di denti: essenza del cavarlo.

Radingottu. s. m. Mantello con maniche: gabbano, pastrano. (Fr. redingote: pastrano).

Ràdiri. v. a. Levar il pelo col rasojo: radere. || Per sim. si dice anche d’arme taglientissima: radere. || Per sim. nettare, raschiare: radere. || Andar rasente, rasente: radere. || Il levar colla rasiera il colmo sopra la misura: radere. || rifl. a. Levarsi il pelo col rasojo: radersi.|| radiri e pagari, servire e ringraziare; avere scapito invece di guadagno: andar il mosto e l’acquerello. P. pass. radutu: raso.

Radugnamentu. s. m. Lo smozzare: smozzatura. || Ciò che si smozza: smozzatura. || Tosamento.

Radugnari. v. a. Tagliare, scemare da sotto la lunghezza di un vestito o di checchessia: smozzare, succidere. || Pareggiare che fanno i sarti e i calzolai colle forbici, col coltello, i loro lavori: raffilare. || Detto delle monete, tosare sull’estremità in giro ugualmente: tosare. P. pass. radugnatu: mozzato ecc. (da arradugnari che alla sua volta potrebbe venire da arritugna-