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PUR — 782 — PUR


Purgatamenti. avv. In modo purgato: purgatamente.

Purgatedda. dim. di purgata: purgatina ( V. participiu).

Purgateddu. dim. di purgatu.

Purgativu. add. Che ha virtù di purgare: purgativo. S’usa delle volte sost.

Purgatizza. s. f. Purezza, detto di lingua: purgatezza.

Purgatoriu. s. m. Luogo dove i cattolici credono vadano a purgarsi le anime dai peccati, per quindi passar al paradiso: purgatorio. || Per sim. dicesi di qualunque pena e travaglio grande: purgatorio. || Luogo sotterra a piè dello strettojo dell’olio: inferno.

Purgatu. add. Da purgare: purgato. || Detto di stile, puro, corretto: purgato. Sup. purgatissimu: purgatissimo.

Purgaturieddu. dim. di purgatoriu.

Purgazzioni. s. f. Il purgare o purgarsi: purgazione. || Le purghe delle donne: purgazione.

Purghetta, Purghicedda. dim. di purga: purghetta.

Purìa. V. pudìa.

Purificamentu. s. m. L’atto del purificare: purificamento.

Purificari. v. a. Render puro: purificare. || Avverare: purificare. || rifl. a. Rendersi puro: purificarsi. P. pass. purificatu: purificato.

Purificata. s. f. L’azione del purificare: purificata.

Purificatedda. dim. Purificatina (V. participiu).

Purificatina. V. purificata e purificazzioni.

Purificatureddu. dim. di purificaturi.

Purificaturi. s. m. Pannolino con cui il sacerdote pulisce il calice e la patena: purificatojo.

Purificazzioni. s. f. Il purificare o purificarsi: purificazione. || Il giorno della purificazione di Maria: la purificazione o la candelaja.

Puriggiari. V. burdiari.

Puriggiata. s. f. Il bordeggiare: bordeggiata.

Purìsimu. s. m. L’affettazione del parlare purgato: purismo.

Purista. s. m. e f. Colui che affetta purismo: purista.

Purità, Puritati. s. f. Interezza, Incontaminazione, mondezza: purità, puritade, puritate. || Castità: purità. || Esattezza nella scelta delle voci: purità.

Purizzi. Voce di qualche vernacolo per pulizzìa V.

Purmunara. s. e add. Di terra non buona, non grassa, non forte, quasi debole e vana come un polmone.

Purmunaria. V. pulmunaria.

Purmuneddu. dim. di purmuni: polmoncello.

Purmuni. s. m. Organo della respirazione in varie specie di animali: polmone. || fari stari o addivintari ’na cosa comu un purmuni, trattarla male, farle delle pieghe sconce: gualcire.

Purmunìa. s. f. Infiammazione dei polmoni: polmonèa, polmonìa.

Purmuniedda. dim. di purmunìa.

Purpa. s. f. La carne muscolosa senza osso e senza grasso: polpa. || Per sim. quella delle frutta: polpa. || – di la nuci, la parte interna che si mangia: gheriglio. || – d’una terra, il centro, la parte migliore: il tuorlo d’un podere.|| – di li idita: polpastrelli. || Prov. la purpa va cull’ossu, le cose buone vanno accompagnate da qualche cosa cattiva o gravezza: non v’ha mai carne senz’osso.

Purpagnu. V. parpagnu.

Purpàina. s. f. Ramo caricato e sotterrato, acciocchè divenga pianta alla sua volta: propàggine || Il cavo dove si corica la propaggine: fossa. E per sim. tomba capace per una sola cassa di morto: fossa. || chiantari a purpaina, e calari purpaini, V. purpainari. || Per tino (Meli: cannati arci-cannati anzi purpaini. Ditirambo).

Purpainedda. dim. di purpaina al § 2: fossarella.

Purpania. V. purpaina e derivati.

Purpaniari. v. a. Far propaggine: propagginare. P. pass. purpainatu: propagginato.

Purpetta. s. f. Vivanda di carne battuta fatta in varie fogge: polpetta.

Purpiceddu. dim. di purpu.

Purpittedda, Purpittina. dim. di purpetta: polpettina.

Purpittuna. fem. accr. V. purpittuni.

Purpittuneddu. dim. di purpittuni.

Purpittuni. m. accr. di purpetta: polpettone.

Purpitu. V. pulpitu.

Purpu. s. m. T. zool. Animale noto, ha molti piedi: pòlipo, polpo. || T. chir. Escrescenza carnosa molle, facile a riprodursi benchè estirpata: pòlipo. || Tumore indolente che suol nascere in qualche parte del corpo: polipo. || aviri lu cori comu ’na granfa di purpu, essere avarissimo: largo come una pina verde.

Pùrpura. s. f. Conchiglia marina turbinata, che ha il guscio simile a quelle della chiocciola, e nella gola ha una vena ripiena di quel sangue che poi serve per tingere: pòrpora. || Esso colore: porpora. || Panno o drappo tinto da questo colore: porpora.

Purpuratu. add. Coperto da panni porporini: porporato. || sost. Così chiamansi i cardinali: porporati.

Purpurignu, Purpurinu. add. Di color di porpora: porporìno.

Purpùriu. add. Porporino: porpòreo.

Purpusu. add. Polputo: polposo.

Purputeddu. dim. di purputu: polputello, grassoccio.

Purputu. add. Che ha molta polpa: polputo.

Purpuzza. s. f. La carne alquanto alzata, alle estremità delle dita: polpastrello.

Purrazza. s. f. T. bot. Pianta della famiglia dei gigli, di stelo semplice, frondoso; alta due braccia; foglie trilatere striate; fiori gialli: asfodillo, astula regia. Asphodelus L. || tinirisi forti a li Purrazzi (Purrazzi è anco una campagna fuori Palermo), attenersi a cosa più sicura; vale anche non lasciarsi rimuovere da un proposito. Nasce da quel prov. lauda lu mari, ma teniti forti a li Purrazzi. V. in mari.

Purreddu. s. m. Traversa dei ponti.

Purretta. s. f. T. bot. Pianta che ha il bulbo membranoso, bislungo, lo scapo diritto, vuoto; fiori bianchi, a ombrella grande, rotonda: porretta, porro, porrina. Allium porrum L.