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PIN — 736 — PIN


Pinnuledda. V. pinnulicchia.

Pinnulera di spizziali. V. scanzia.

Pinnuliamentu. s. m. Lo spenzolare.

Pinnuliari. v. intr. Pendere, sospeso a uno o più punti e mosso dal muoversi d’altri corpi: spenzolare, pendolare, ciondolare || L’agitarsi qua e là di cosa che penzoli o caschi per isciattezza o altro: sbrindellare. || V. penniri. P. pass. pinnuliatu: spenzolato. || Sbrindellato.

Pinnulicchia, Pinnulidda. dim. di pinnula: pilloletta, pillolina.

Pinnulinu. V. pinnulu.

Pinnuluna. accr. di pinnula.

Pinnuluni. (A. posto avv. Penzoloni, ciondoloni.

Pinnuni. s. m. Lunga asta tonda di legno, alla quale è inserita la testiera di una vela quadra: pennone. || – quatri: pennoni quadri. || – a bica: pennone a corno. || Velo che cali giù a coprire il volto di alcune donne: bendone. || Stendardo, insegna con coda lunga: pennone.

Pinnutu. add. Che ha penne: pennuto.

Pinnuzza. dim. di pinna: pennuccia, pennolina. || Piumolina. || Il bischerellino o pipì de’ bambini. || Per vezzo si dice a una ragazza, a una donnetta: sbarba, grillo.

Pinsari. V. pinzari.

Pinsina. V. pinfina.

Pinsioni. V. penzioni.

Pinsiunedda. V. pinziunedda.

Pinta. s. f. Quel segno che rimane nella faccia dopi il vajuolo: bùttero (Sp. pinta).

Pintari. V. pittari.

Pintera. V. sempriviva (Scob.).

Pinticosti. V. pentecosti.

Pintimentu. s. m. Il pentirsi: pentimento. || Prov. lu pintimentu è figghiu di la fretta, per far le cose in fretta si sbaglia, quindi il pentimento, onde dice il prov. toscano: chi fa in fretta ha disdetta.

Pintirisi. v. intr. pron. Mutarsi d’opinione e di volontà: pentirsi. || Aver dolore di aver fatto checchessia: pentirsi. || sacusu a cu’ si penti, imprecazione condizionata, per ispinger alcun a perseverare: malanno a chi muta pensiere. || lu pintirisi poi, caru custa e nun servi a nenti, o è comu un cornu di voi, val meglio pensarvi avanti che pentirsi dopo: il pentere di dietro nulla vale. P. pass. pentitu: pentito. E A. V. ital. pentuto.

Pintu. add. di pinciri: pinto, dipinto. || o tintu o pintu, V. in tintu. || lintu e pintu, assettato, acconciato tutto: attillato. || è iddu pintu paratu o pintu e prittu: è lui in carne e in ossa. || Per pintuliatu V.

Pintuliari. v. a. Forar con ispessi e piccoli fori: foracchiare. || Far butteri.

Pintuliata. s. f. Il foracchiare.

Pintuliateddu. dim. di pintuliatu.

Pintuliatu. add. Pieno di butteri (pinta): butterato, ticchiolalo. || Da pintuliari: foracchiato.

Pintuta. s. f. L’azione del pentirsi: pentimento. E A. V. ital. pentuta.

Pinuni. V. pinnaculu.

Pinuria. V. penuria.

Pinuseddu. dim. di pinusu.

Pinusamenti. avv. Con pena: penosamente.

Pinusu. add. Che reca pena: penoso.

Pinza. s. f. T. rileg. Ferro che ha una figura incavata o rilevata per lasciarne l’impressione sull’oggetto mediante una forte pressione: plancia.

Pinzabbili. add. Che può pensarsi: pensabile.

Pinzamentu. s. m. Il pensare: pensamento.

Pinzanti. s. m. Che pensa: pensante. || malu pinzanti: sospettoso, ombroso e malizioso.

Pinzari. v. a. e intr. Rivolger l’intenzione a più idee o a più cose per conoscere, discernere: pensare. || Determinare, stimare: pensare. || Imaginarsi, credere: pensare. E in questo senso puossi usare anco colla part. pronom. || Prendersi cura o pensiere: pensare. || Cercare, desiderare: pensare. || dari a pinzari, metter in travaglio in pensiere: dar che pensare. || pinzarila, stare tra il sì e il no di fare una cosa: pensarla. || penza!, pinzati!, modo di esclamazione: pensa!, pensate! || penzu ca, sta assolutamente per forse. || Prov. zoccu si penza si parra, ma v’è di quelli che dicono ciò che non pensano. || si a zoccu penzi, pinzatu cci avissi, a zoccu penzi nun pinzirissi, chi pensa prima di fare, non si trova in travaglio poi. || oggi cci penzu iu, dumani cci penza Diu, accuserebbe di poca previdenza: far come lo sparviere, dì per dì. || penza la cosa prima ca la fai, ca la cosa pinzata è bedda assai: pensarci bene, per non pentirsi dopo. || nuddu cci penza a chiddu chi havi a vèniri, da qui tutte le miserie, e le rovine. P. pass. pinzatu: pensato.

Pinzata. s. f. Pensamento, pensiero: pensata. || V. tirata di memoria.

Pinzatamenti. avv. Consideratamente: pensatamente.

Pinzativu. V. pinzirusu.

Pinzatu. s. m. Pensiero, divisamento.

Pinzaturi –trici. verb. Chi o che pensa: pensatore –trice.

Pinzeddu. s. m. Arnese con cui i pittori dipingono: pennello (Sp. pencel).

Pinzeli. V. pinzeddu.

Pinzeri. s. f. L’atto con cui l’anima percepisce e considera, riflette: pensiero, pensiere, pensieri. || Quella lieta o trista affezione d’animo che nasce dal pensare: pensiero. || Concetto: pensiero. || Cura, diligenza, affetto inteso a checchessia: pensiero. || Prima idea, disegno d’una cosa: pensiero. || stari cu pinzeri, aver apprensione, temere: star in pensiero. || essiri supra pinzeri, aver pensieri così premurosi che anco dall’aspetto si conosca la perturbazione interna: essere sopra pensiero. || mettiri pinzeri, cominciare ad attender a’ fatti propri: mettersi a partito. || Ravvedersi, tornar nella buona via: ravviarsi. || mettiri in pinzeri, dar da pensare: dar pensiero, metter in pensiero. || mittirisi in pinzeri, stare in perturbamento: entrar in passione, mettersi pensiero. || senza pinzeri, è l’istesso che spinziratu V. || mutari pinseri, mutar opinione: voltar casacca. || pigghiarisi lu pinzeri di unu, badar al fatto altrui. || pigghiati lu to pinzeri, bada al fatto tuo, e non t’impacciar dei fatti altrui: bada a te. || pigghiarisi lu pinzeri d’autru o di lu russu, prender brighe che non appartengono: darsi gl’impacci del rosso. || livarisi lu pinzeri,