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PID — 729 — PIE


gio, mezza cicca. || il picciuolo della ciriegia: grappa. Dal Lat. pediculus quasi pedicullus.

Pidicuni A). Posto avv. Dietro a piede con piede. Detto degli uccelli che camminano co’ piedi.

Pidina. s. f. Quel pezzo che nel giuoco degli scacchi si pone innanzi gli altri pezzi: pedina, pedona. || moviri ’na pidina, met. entrar in qualche proposito, operare comecchessia a un dato effetto: toccar un tasto, muover una pedina || V. pidana.

Pidinari. v. a. Seguitar altrui passo a passo da vicino, par ispiare: pedinare.

Pidinedda. dim. di pedina: pedoncina.

Pidistalleddu, Pidistalliceddu. dim. di piedistallu: piedistalletto.

Piditamentu. s. m. Il petare o spetezzare: spetezzamento.

Piditari. v. intr. e intr. pass. Trar peti: petare, spetezzare (z dolce), scoreggiare. P. pass. piditatu: petato, ecc.

Piditaru. s. m. e add. Che tira spesso peti: petardo. || Fantastico: fisicoso. || V. priganneddu.

Piditazzu. pegg. di piditu.

Piditeddu. dim. di piditu: petuzzo. || Di ragazzo piccino di statura o d’età: cazzatello, cecino.

Piditera. s. f. Arnese che usavasi per ispetezzare.

Piditozzu, Piditòzzulu. Rumore de’ piedi in andando: pedata, scalpiccio, calpestìo. || Segno, cenno, gesto.

Pìditu o Pìritu. s. m. Quel rumore che fa il vento che esce dalla parte di basso: peto, coreggia. || fig. Cosa da nulla: baja, frascheria, minchioneria. || Ragione frivola e falsa, cavillo: abbrìccico (Rigutini). || Capriccio, fantasia fisicosa, ticchio: fisima, grillo. || Orgoglio vano: fumo. || piritu sfumatu o lascu, quello senza rumore: loffa, loffia, vescia. || – ’ncunfittatu, met. pensamento strano di persona che voglia passare per importante. || jittari pidita, petare: tirar peti. || firriarisi comu un piritu in braca, affaticarsi in una impresa senza raccapezzarvisi: aggirarsi come un paléo. || un piditu di bon sapuri, un che di propizio da parte di chi è solito esser avverso o scortese. || farinni iri lu tempu a pirita, perder tempo inutilmente: dondolarsela, uccellar a pispole. || aviri pidita ’n testa, aver il cervello a’ capricci o a cose poco sode: il capo a’ grilli. O aver fumo, orgoglio vano. || pigghiari lu piritu cu li jidita, di chi crede aver fatto un gran che, o sogna farlo. || aduraricci macari li pidita, stare servilmente sommesso anche a tutte le stranezze di alcuno: unger gli stivali. || tri pirita e un pizzuddu, si dice di un omicciattolo o ragazzuolo piccolo di statura: caramogio, cecino, cazzatello. || lu piritu di la vecchia ca tuttu l’annu fici fetu, cosa di gran momento e di cui si sia fatto gran puzzo, gran rumore. || sagna pirita, per beffa, sparuto e segaligno: sparutello, allampanato. E per avaro, spilorcio: mignella, spizzeca. || jittari o lassari iri li paroli comu li pidita di li pecuri, parlar all’impazzata, senza proposito e connessione: cornacchiare, cinguettare. || jittari pidita ’ncucchiati, met. concepire interno cruccio, fremere di sdegno: stiacciare come un picchio. || piditu di lupu, sorta di erba. (Più vicino al Gr. περδο: spetezzo).

Pidituni. accr. di piditu.

Pidocchiu e Pirocchiu. s. m. Insetto che sta addosso gli animali e spezialmente in capo alle persone sudice: pidocchio. || Per sim. di altri insetti che rodano erbe, legumi, fiori ecc.: pidocchio. Quello che rode il grano: tignuola, punteruolo, curculione. || Tralcio della vite: saèppolo. || In pl. per piducchiarìa V. || pidocchiu di ficu: cocciniglia. Coccus fici Fab. || – di mari, insetto acquatico: pidocchio di mare. || essiri un pidocchiu a reficu, di chi sta sempre alle costole d’alcuno: mosca culaja. || pidocchiu cu un’ala, dicesi a un miserrimo: stremo, nullo. || Prov. pidocchi cu pidocchi fannu linniri, poveri con provri fanno poveri: tapini con tapini fan tapinelli. || lu pidocchiu mancia ’n testa di lu patruni, ha anco senso allusivo.

Pidotu. V. pilotu. || Guida: pedotto.

Piducchiarìa. s. f. Estrema avarizia: pidocchieria. || Cosa di poco momento: pidocchieria, avarizia.

Piducchiazzu. pegg. di pidocchiu: pidocchiaccio.

Piducchieddu. dim. di pidocchiu: pidocchietto, pidocchino.

Piducchitu. s. m. Lo stesso che morbo pedicolare.

Piducchiu. (Rocca) V. pidocchiu.

Piducchiuni. accr. di pidocchiu.

Piducchiusazzu. pegg. di piducchiusu.

Piducchiuseddu. dim. di piducchiusu.

Piducchiusu. add. Chi ha pidocchi: pidocchioso. || fig. Gretto, avaro, sudicio: pidocchioso. || Estremamente povero, miserabile: pidocchioso (Buonarr. il Giov.). Sup. piducchiusissimu: pidocchiosissimo.

Piducchiusuni. accr. del precedente.

Piduneddu. dim. di piduni.

Pidunettu. s. m. Quella parte della calza che calza il piede: pedule. || Calzamento di lana o altro che si porta in certi tempi sotto le calze: calzino, calzerotto, calcetto. || Unzione di mercurio che si fa ai piedi.

Piduni. V. sopra. || Detto dei vasi di legno ad uso di conservarvi liquori. || Chi fa viaggio a piedi: pedone. || a la piduna, posto avv. a piedi a piedi; alla pedona.

Piduzzu. dim. di pedi: piedino, peduccio. (pl. piduzzi o piduzza). || V. culazzu (di scupetta). || Piccola pianta: pianterella. || Arnese a foggia di piccola tavoloccia che tiensi agli angoli della stanza onde posarvi su piccoli oggetti: cantoniera. || Il lato inferiore della vela: piede, fondo. (Pitrè). || T. oref. Ferrino a taglio rettilineo o curvo, che l’artefice adopera per lo più a mano: ciàppola, ciappoletta (Car. Voc. Met.).

Piega. s. f. Raddoppiamento di panno, carte ecc. in sè stessa: piega. || Quella riga che s’imprime nella cosa piegata: piega. || T. sart. La parte ripiegata delle falde del vestito: piega. || Vezzo, costume: piega. || pigghiari bona o mala piega, inclinar al bene o al male, e detto di negozio o simile avviarsi bene o male: prender o pigliar buona o mala piega.

Piegabbili. add. Atto a esser piegato: piegabile. || met. Trattabile, arrendevole: pieghevole.

Piegamentu. s. m. Il piegare: piegamento.

Piegari. v. a. Metter i panni o simile a più doppi, con cert’ordine: piegare. || Curvare sopra di sè: piegare. || Volgere verso una parte: piegare.