Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/742

PIA — 724 — PIC


del martello da rilegatore: piatto. || Per piatta V. || add. V. chiattu.

Piattuni. accr. di piattu: piattone.

Piatusamenti. avv. Compassionevolmente: pietosamente. || Scarsamente: grettamente, strettamente.

Piatuseddu. dim. di piatusu: pietosino, pietosetto (in Firenze). || Meschinello.

Piatusiari. V. piatiari.

Piatusu. add. Pieno di pietà, o che muove pietà: pietoso. || Povero: meschino. || Scarso, ristretto: meschino. || E per magro, macilento, mal cresciuto: stento (add.). || (A. V. ital. piatoso. E Jacopone ha piatuso). Sup. piatusissimu: pietosissimo.

Piatusuni. accr. di piatusu.

Piazza. V. chiazza. || T. mil. Quel luogo dove risiede il comando della guarnigione: piazza. || Per posto, impiego, (Ugolini biasima piazza in tal senso siccome francesismo). || lettu a du’ piazzi, cioè per due posti: letto a due (Car. Voc. Met.). || carrozza a dui o a quattru piazzi: a due o a quattro posti; onde posti d’avanti, posti di fondo.

Pica. s. f. Sorta di arme in asta lunga: picca. || Gara, emulazione: picca. V. picca. || Astio, sdegno, stizza: ruggine. || V. carcarazza: pica. || La bocca dell’uccello: becco. (Sp. pico: becco Vinci).

Picamolu. s. m. Strumento di ferro dall’una parte a punta, dall’altra a taglio per aggiustar la pietra d’arrotare.

Picanteddu. s. m. di picanti: piccantino, frizzantino.

Picanti. add. Che picca, pungente, frizzante: piccante. || Di vivanda condita con ingredienti aromatici, senza dolce.

Pìcara. s. f. T. zool. Pesce che ha il corpo liscio, coperto d’una materia viscosa, la testa a punta, la pupilla nera e l’iride gialla in forma di mezza luna, orlata di bianco: razza (z dolce ). Rhaja L. || Cosa cattiva: cattiverìa (Sp. pícaro: birbante). || V. tuppu.

Picaredda. dim. di picara: razzina.

Picari. v. a. Pungere: piccare. || fig. Offendere, e anche metter al punto: piccare. || Dicesi del vino allorche frizza e morde: piccare. || Detto dei raggi solari: sferzare, scottare. || picarisi d’una cosa, pretendere di saperne: piccarsi di una cosa. || picarisi di qualchi cosa cu’ unu, entrar in gara o in contesa: piccarsi d’alcuna cosa con alcuno. P. pass. picatu: piccato.

Pìcaru, Picaruni. V. briccuni (Sp. picaro e picaron: briccone). || Per spilorcio (An. M.).

Picata. s. f. Composto medicinale fatto principalmente di cera o materia tenace perchè si appicchi: cerotto. || Cosa nojosissima, molestia, traversia: ricadìa. || Cosa mal fatta e senza pregio: cerotto, nonnulla. E si dice per più forza picata netta: piastriccico, pottiniccio. || Di persona malata, uggiosa, da nulla: cerotto, camorro. || Detto o fatto languido, scipito: scipitaggine, freddura. (Lat. picatus: impeciato).

Picataru. s. m. Saltimbanco che vende cerotti, ricette ecc: cerretano.

Picatedda. dim. di picata: cerottino.

Picateddu. s. m. T. magn. Arnese di ferro ripiegato a staffa dalle due estremità, così conficcandosi nel muro, nel legno ecc. fa che il paletto o altro ferro di chiusura scorra senza deviazione: piegatello, di cui forse è corruzione.

Picatigghia, Picatigghiu, Picatigliu. s. m. e f. Manicaretto che si fa di carne minuzzata e altri ingredienti: piccatiglio. || fari ’na picatigghia, malmenare, sconciare checchessia. || Per picca V. Onde a picatigghiu, a gara: di riotta. Vale anco: a dispetto.

Picatu. V. in picari. || Si dice anco di cosa minutamente tagliuzzata.

Picazzi. s. pl. Pezzi di legno, ritti verticalmente sul banco del tornitore: i toppi (Di Marco).

Picca, s. f. Gara: picca. || Ostinazione, puntiglio: picca.

Picca. add. Contrario di assai: poco. Talora si usa sost.: poco. || picca picca, pochissimo: poco poco. || nun mittirisi pri picca, pretendere troppo, cercar molto: non uccellar a pìspole. || nun essiri cosa di picca, esser molto: non esser cosa di poco. || sapiri di picca, esser poco. || nè picca nè assai: nè punto nè poco. || Prov. cci voli assai a fari picca, ci vuol molto a far qualche cosa. || cu’ picca simina, picca arricogghi, è chiaro. || cu’ picca havi, caru teni, chi ha poco tien molto caro. || lu picca m’abbasta l’assai mi suverchia, per chi ha modesti desideri: l’assai basta e il troppo guasta, o meglio: col poco si gode coll’assai si tribola. || tanti picca fannu un assai: molti pochi fanno un assai.

Picca. avv. Poco. || a picca a picca: a poco a poco. || Vale pure lentamente, adagio adagio: a poco a poco, a poco per volta. || di picca, p. e. mancari di picca ecc., esser lì lì: mancar poco, tenersi a poco di fare...

Piccabbili. add. Soggetto a peccare: peccabile.

Piccaminusu. add. Che ha in sè peccato: peccaminoso.

Piccaredda. dim. di picca: pochino, pochettino.

Piccari. v. intr. Commettere peccato: peccare. || V. picarisi. P. pass. piccatu: peccato.

Piccatazzu. pegg. di piccatu: peccataccio.

Piccateddu. dim. Peccatuccio.

Piccatu. s. m. Trasgressione della legge di Dio, colpa: peccato. || chi piccatu! esclamazione di pena: che peccato! peccato! || pariri piccatu, essiri piccatu, parer cosa dolorosa, esser penoso: esser peccato. E nelle Favole d’Esopo vi è: presenegli peccato. || essiri piccatu a fari ’na cosa, oltre al significato proprio, dinota sconvenienza e disordine: esser peccato a far checchessia. || piccatu cu la cuda, quelli che portano conseguenze. || fari lu piccatu cu una, usare con donna: far il peccato con una. || Prov. piccatu vecchiu, pinitenza (o sintenza) nova (o fa virgogna nova), dell’aver pena anco dopo molto tempo del peccato: peccato vecchio penitenza nuova. || piccatu cilatu (o occultu) è mezzu pirdunatu, il peccato occulto è meno del palese, ciò per lo scandalo: peccato celato mezzo perdonato. || piccatu cunfissatu menzu pirdunatu, e si dice anche, cu’ nun cunfessa lu so piccatu nun pò essiri pirdunatu, quando uno confessa di aver peccato, è segno che si pente, quindi è perdonabile certo più di chi vi si ostina: peccato con-