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PER — 720 — PET


forza contraria a natura: perverso. || Per inquieto, indomabile. Sup. perversissimu: perversissimo.

Pervèrtiri, Pervertìri. v. a. Guastar l’ordine, metter sossopra, far divenire perverso: pervèrtere, pervertìre. Si usa anche rifl. a. P. pass. pervertutu: pervertito.

Pèsami. Parola composta: mi pesa, mi duole. E si usa nella frase dari lu pesami ad unu: far le condoglianze (Pasq.).

Pèsamu. V. pèsami (D. B.).

Pèscica. V. persica. Così in Nicosia.

Pèscuccia, Pèscuta. V. pesta; nel senso di imprecazione, mitigativa della chiara parola pesta.

Pessàriu. s. m. T. chir. Strumento che s’introduce nelle parti naturali delle donne per sostener l’utero rilassato: pessario.

Pessarizzari. v. a. Introdurre il pessario: pessarizzare (Mort.).

Pessimamenti. avv. sup. di malamenti: pessimamente.

Pessimità. s. f. Qualità di ciò che è pessimo: pessimità.

Pèssimu. add. sup. di malu: pessimo. Fanf. registra anco il sup. di pessimu: pessimissimo.

Pesta, Pesti. s. f. Pestilenzia: peste, pesta. || Fetore: peste. || Imprecazione: accidente! || chi ti vegna la pesti: ti dia la pesta. || pesta chi ti mancia vale l’istesso. E si dice anche per significare, ma in modo sgarbato, nulla, niente. || essiri ’na pesti, essere ributtante, insopportabile. Vale anco, una esorbitante quantità: le sette peste, p. e. di monaci ce n’era le sette peste. || Si usa in altri modi di dire, come in un sonetto livornese: che pesta di mestieri avem’a fa.

Pestìferu. add. Che apporta peste, contagioso: pestìfero. || Per puzzolente. || met. Dannoso, malvagio: pestifero.

Pestilenti. add. Pestifero: pestilente.

Pestilenza, Pestilenzia. V pesti.

Pestilenziali. add. Che ha qualità di pestilenza: pestilenziale. || Di morbo, che pel modo di propagarsi o pel pericolo, ha analogia colla peste: pestilenziale.

Pestilenziusu. add. Pestilenziale: pestilenzioso.

Petizzioni. s. f. Domanda, supplica: petizione. || La cosa domandata: petizione. || La carta dove è scritta: petizione.

Petra. s. f. Corpo noto: pietra, più generale di sasso; questo si riguarda o come attaccato al monte, o come informe e più manesco (A. V. ital. petra). || Quella rena petrificata che si genera ne’ reni e nella vescica: pietra, mal di pietra. || petra ficili o di scupetta, quella che battendovi su dà il fuoco: pietra focaja o da fuoco. || – di scannalu, cagione di scandalo: pietra di scandalo. Vale anche inciampo, intoppo, ostacolo. || – alberata, pietra nostrale macchiata: alberino. Sorta di calce carbonata dendritica: alberino. || – d’ammola cuteddi, la pietra su cui gli arrotini arruotano: ruota. || – d’ammulari, dove si arrotano ferri senza bisogno della macchinetta dell’arrotino: cote, pietra d’arrotare. || – aquilina, pietra tufacea, cava nella parte di dentro e contenente un nocciolo staccato, e che perciò rende suono, smossa: pietra aquilina, stile. || – di buffa, pietra indiana di colore porporino: chelonite. || – calaminari, pietra di diversi colori, si fonde col rame per dar il giallo quando si fa l’ottone: zelamina, giallamina, calaminaria. || – celesti, rame solfatico: vetriolo azzurro, vetriolo di capro. || – giudaica, le spine dei ricci marini impietriti: pietra giudaica. || – di lammicu, sostanze calcaree che pendono dalle volte di certe grotte a mo’ di sgocciolature impietrite: stalattiti. || – d’ogghiu o di sfilari, cote su cui si affilano i rasoi, i temperini ecc: pietra a olio. E fig. vale petra di sfilari, cioè colui che è il bersaglio delle beffe di tutti: il sussi. Onde essiri la petra di sfilari o d’ogghiu: esser il sussi, o esser panca da tenebre (Pauli). || petra di paraguni, pietra dura e nera che stropicciandosi sopra il metallo ne mostra la qualità: pietra di paragone. || – sardonica, sorta di gemma rossa: sardonico. || – sirpintina, pietra untuosa, con frattura terrosa o squammosa, morbida: serpentina. || – stagghia sangu, pietra preziosa di color verde chiazzata di macchie rosse: elitropia. || – di porcu, spato informe, friabile, opaco, bruno, fetente nello stropicciarlo: pietra di porco. || – di tronu, ciottoli, corpi minerali, che si credevano venuti giù co’ fulmini: geodi, pietra aquilina, belemnite. || – viva, nome di quelle pietre che poste nel fuoco scoppiano e immerse nell’acqua non tosto se ne imbevono, percosse col fucile scintillano: pietra viva. || – forti, quella che resiste più all’intemperia, al tempo ecc.: pietre forti. || – di jissu: selenite o pietra specolare. || – ’ntra lu ventri di la vacca: tofo di giovenca. || – ’nfirnali, nitrato di argento per causticare la carne morta delle piaghe: pietra infernale. || – rutta, frantumi di pietre ricavati da demolizioni o altro, e che posson servire per qualche uso tuttavia: rottami di sassi. || – di suli, enfiato nella pelle: bolla. || – d’ammaccari, sasso che tiene il calzolajo, su cui vi batte la pelle: sasso da battere. || petra prizziusa, diconsi i giojelli: pietra preziosa. || petra di l’aria, dicesi di cosa improvvisa: fulmine a ciel sereno. || essiri una cosa ’na petra di l’aria, accader inaspettatamente: piovere o cascare una cosa addosso a uno, esser un fulmine a ciel sereno. || jittari la petra e ammucciari la manu, fare il male senza mostrare di esserne l’autore: tirar la pietra e nasconder la mano. || fari petri pani. V. in pani. || essiri di la petra, fig., dimenticato, derelitto. || niscirinni petri petri, campare a stento di un pericolo o da una situazione: bucarla bella (Rigutini), cavarne alla meglio le gambe, sgabellarsela. || chianciri li petri, di cosa compassionevole moltissimo: pianger le pietre. || essiri ’na petra jittata ’nt’on puzzu, dice chi si duole essere sommamente malavventurato, pieno di malanni, e senza ajuto alcuno. || essiri o divintari ’na petra, indurire, e dicesi di checchessia e per qual unque cagione. || semu o jamu ’nta li petri, le cose vanno per le cattive. || nun arristari petra supra petra, essere del tutto rovinato, Villani: che non vi rimase pietra sopra pietra. || fari pigghiari li petri a muzzicuna,