Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/733

PEN — 715 — PEN


appena appena: a pena a pena. || valiri la pena, tornar conto: valer la pena. || Prov. Diu a cu’ voli beni manna cruci e peni, se così è, meglio non esser voluto bene. || cu’ si pigghia pena prestu mori o campa pocu: chi se ne piglia muore. || benchì la pena è zoppa, puru arriva, la pena può tardare, ma viene: la pena è zoppa, ma pure arriva. || la pena di lu munzignaru è, chi dici la virità e nun è cridutu, quando uno si è stabilita la fama di bugiardo, non è creduto più quando dice il vero.

Penali, add. di o da pena: penale. || s. Multa che paga chi indugia a pagar le tasse ecc.: penale.

Penalità. s. f. Pena e l’effetto dalla pena stessa: penalità.

Penari. v. intr. Patir pena: penare. || Affaticarsi: penare. || Impiegare, detto di tempo: penare. || att. Tormentare, dar pena: penare. || rifl. Darsi pena: penare. P. pres. penanti: penante. P. pass. penatu: penato.

Pendenti. add. Che pende: pendente, || Non deciso, non risoluto: pendente. || T. gram. Tempo preterito imperfetto del verbo: pendente.

Pendenza. s. f. Il pendere: pendenza. || fig. Inclinazione: pendenza. || Indecisione, stato di una lite, di una questione, o simile che non sia ancor decisa: pendenza.

Pendi. V. pinna.

Pendiri. V. penniri.

Pèndulu. V. pènnulu.

Penetrabbili. add. Atto a penetrare o ad esser penetrato: penetrabile.

Penetrabbilità. s. f. Stato e qualità di una cosa penetrabile: penetrabilità.

Penetrari. v. intr. passar addentro alle parti interiori: penetrare. || fig. Arrivare a conoscere, comprendere: penetrare. P. pres. penetranti: penetrante. P. pass. penetratu: penetrato.

Penetrativu. add. Che penetra, che ha virtù di penetrare: penetrativo. || Detto d’uomo di acuto ingegno: penetrativo.

Penetrazzioni. s. f. Il penetrare: penetrazione. || Sottigliezza d’ingegno: penetrazione.

Penìsula. s. f. Terra circondata da tre parti dal mare, e da una parie attaccata alla terra, com’e la nostra Italia: penìsola.

Penitenti. add. Che si pente, e si dice propriamente, di chi ha contrizione de’ suoi peccati: penitente. || Si dice anche colui che fa vita divota: penitente. || penitenti di un parrinu, quegli che da lui si confessa: penitente di alcuno sacerdote.

Penitenza, Penitenzia. s. f. Soddisfacimento penale pei falli commessi: penitenza, penitenzia. || Uno dei sagramenti, cioè la confessione: penitenza. || Contrizione: penitenza. || Pentimento: penitenza. || Parlandosi di giuochi da veglia, ciò che s’impone a chi ha messo qualche pegno: penitenza. Onde fari la penitenza: far la penitenza. || Pena, gastigo: penitenza. || dari pri penitenza, imporre per penitenza alcuna cosa dopo la confessione: dar penitenza. || chianciri la penitenza, subir la pena, pagarne il fio. || fari penitenza, per cerimonia si dice quando s’invita uno a pranzo, p. e. venite oggi a far penitenza da me? || nun ti cci mannu a Roma pi penitenza, modo prov. che dicesi quando si minaccia altrui perchè si emendi: non andar dal prete per penitenza. || Prov. cu’ ha fattu lu piccatu (o lu dannu) nni fazza (o facissi) la penitenza: chi ha fatto il male faccia la penitenza.

Penitinziali. add. Di penitenza: penitenziale.

Penitinziari. v. a. Impor penitenza: penitenziare.

Penitinziaria. s. f. Ufizio e residenza del penitenziere di Roma: penitenziaria.

Penitinziedda. dim. di penitenza: penitenziuccia.

Penitinzieri. add. Confessore che ha autorità di assolvere casi riservati: penitenziere.

Pennenti. V. pendenti.

Pènniri. v. intr. Esser un corpo più o meno inclinato o librato a sè stesso verticalmente, anco senza muoversi: pendere. || Del corpo non inclinato, ma pendente all’in giù e con qualche movimento: penzolare. E se con maggior movimento: ciondolare. || Essere pendente fino a terra, come di cosa che staccatasi dal suo posto penda giù per terra: trascicare (intr.). || – versu ’na cosa, esser volto, inchinare, avvicinarsi a quella: pendere in verso alcuna cosa. || penniri, si dice anche di lite o questione non ancora decisa: pendere. || Prov. quantu cchiù penni, tantu cchiù renni, dicesi dell’uliva: quanto più ciondola più unge.

Pènnula. s. f. Più grappoli d’uva uniti insieme, e pendenti da qualche luogo; dicesi anche di altri frutti: pènzolo. || fari li pennuli, appender l’uva onde conservarla per l’inverno. || essiri cosa di farinni pennula, e detto di detestazione, qualora due persone sono compagne nelle tristizie: son d’un pelo ed una buccia. || Per pesta, come esclamazione.

Pènnulu. s. m. Peso pendente da filo a qualunque uso: pèndolo. || fari pennulu. V. pinnuliari. || Orologio a pèndolo o a dòndolo.

Pensari. V. pinzari.

Pènsili. add. Che pende, che sta sospeso: pènsile.

Pentadattilu. (Macaluso) V. ricinu.

Pentafillu. s. m. T. bot. Pianta medicinale, di cui i fusti strisciano sul suolo. Potentilla reptans L. || – ad arvuliddu, quella a fusti innalzantisi. Potentilla erecta L.

Pentecosti. s. f. La festa dello Spirito Santo, che è cinquanta giorni dopo la Pasqua: pentecoste.

Pèntiri. V. pintirisi: pèntere. || ti fazzu pèntiri, si dice per minaccia.

Pènula. V. tabbarru.

Penùltimu. add. Innanzi all’ultimo: penùltimo.

Penumbra. s. f. Parte dell’ombra illuminata da una parte: penombra (Mort.).

Penuria. s. f. Scarsità, mancanza di cosa bisognevole: penùria. || fari la penuria, affacchinarsi e sudare onde ottenere checchessia, e spesso invano: acciaccinarsi.

Penuriari. v. a. Aver penuria: penuriare.

Penzionanti. s. m. Colui che sta a dozzina (penzioni V.): dozzinante.

Penzionari. v. a. Dar pensione: pensionare (Ugolini).

Penzionariu, Penzionatu. add. Colui che gode pensione: pensionario, pensionato.