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di enti, corpi, ecc.: patrimonio. || Quella rendita vitalizia indispensabile, che dere avere assegnata il prete per ordinarsi: patrimonio. || Dote, prerogativa: patrimonio. || tribunali di lu patrimoniu, un antico magistrato che curava il patrimonio del tiranno, oggi sarebbe la Gran Corte dei Conti.

Patrimunieddu. dim. di patrimoniu.

Patrimuniuni. accr. di patrimoniu.

Patrinnustru, Patrinostru. V. paternostru.

Patrinu. V. parrinu. || Colui che assiste il duellante: padrino (A. V. ital. patrino).

Patrinustrelli. s. f. pl. Spezie di pasta piccola a granelli, bucata: grandine bucata (in Firenze).

Patriota, Patriotta. V. patriottu.

Patriotticamenti. avv. In modo patriottico: patriotticamente.

Patriòtticu. add. Di o da patriotto: patriottico. || avv. Patriotticamente.

Patriottìsimu. s. m. Amore della patria: patriottismo.

Patriottu, Patriotu. s. m. Amante della patria: patriotto. patriota. || Della stessa patria: compaesano, patriotto (usato dal Salvini e altri, e ripreso dal Lissoni).

Pàtriu. add. Della patria, natìo: pàtrio.

Patriutu. Idiotismo di S. Cataldo per patriottu V.

Patrizzari. V. patriari.

Patrizziatu. s. m. Nobiltà ed ordinanza di patrizî: patriziato.

Patrizziu. s. m. Uomo nobile, dei primi della città: patrìzio. || add. Di o da patrizio: patrizio.

Patrocìniu. V. patruciniu.

Patronu. s. m. Protettore: patrono, patrone. || Chi ha patronato: patrone. || Chi fonda o dota chiesa, o beneficio, e se ne riserba la nomina: patrono. || Colui che comanda nella nave: patrone.

Patrozzu. V. parrinu per padrino.

Patrucinari. v. a. Difendere, tener protezione: patrocinare.

Patrucinatureddu. dim. di patrucinaturi.

Patrocinaturi. s. m. Colui che patrocina: patrocinatore.

Patrucinaturicchiu. dim. di patrucinaturi.

Patrucìniu. s. m. Protezione, difesa: patrocinio.

Patrunaggiu, Patrunanza. s. f. Padronato, e ogni possessione e superiorità: padronaggio, padronanza. || L’essere o far da padrone: padronanza. || Arroganza, tracotanza: patronanza.

Patrunatu. s. m. Dominio, possesso: padronato. || Ragione o diritto sulla collocazione dei benefizî ecclesiastici: padronato.

Patrunazzu. pegg. di patruni: padronaccio (in Firenze).

Patruncina. s. f. T. mil. Tasca di cuojo appesa alla bandoliera, che cade sul dorso del soldato, entro cui si tengono le cartucce: giberna. || fem. di patruncinu: padroncina.

Patruncinu, Patruneddu. dim. di patruni: padroncino, padronello (Tomm. D.).

Patruni. s. m. Che ha dominio e signoria: padrone (pl. patruna: padroni). || Possessore: padrone. || Modo di concedere, annuire, rispondere cortesemente: padrone! || patruni o patruni di varca, colui che comanda nella nave: padrone. || farisi patruni: impadronirsi. fig. Intender bene, capire una cosa. || a su me patruni, modo di chiamare o sgridare chicchessia: olà, elà. || iri o stari a patruni, andare ad impiegarsi o stare come servitore: star a padrone, essere a uno. || patruni, nel giuoco detto toccu, è uno dei due che dispensano il vino: fattore. || nun essiri patruni di fari ’na cosa, dicesi di chi è tenuto soggetto o nojato da non poter fare tal cosa: non esser padrone di fare una cosa. || Prov. nun si po serviri a du patruna, non si possono fare due cose a una volta: non si possono servire due padroni. || aviri fattu lu tempu a lu so patruni, per dinotare che una cosa sia già vecchia. || patruni e dominu, padrone assoluto. || lu patruni negliggenti nun pò fari lu servu diliggenti, poichè certo non gli dà il più buono esempio. E si dice pure padruni imprudenti fa servu nigliggenti. || patruni chi nun paga razzioni, è servu di li servi e paga peni, non si deve toglier la mercede all’operajo: chi mal paga un’opera, non può chiederne un’altra. || novu patruni, nova liggi, ogni nuovo padrone mette le leggi che più piacciono a lui. || spissu lu bonu patruni fa lu bonu fatturi, il padrone buono spesso fa tale il fattore. || vidi chiui un occhiu di lu patruni, chi chiddi di multi servi, per cui si dice che l’occhio del padrone ingrassa il cavallo. V. occhiu: più vede un’occhio del padrone che quattro dei servidori. || lu patruni cunfidenti, lu curatulu cuntenti, più il padrone confida, più il fattore può star bene, onde: fattore, fatto re. || V. servu e servituri per altri prov. Sup. patrunissimu: padronissimo.

Patruniari. v. intr. Esser padrone, far da padrone: padroneggiare.

Patruniata. s. f. Il padroneggiare.

Patruniggiari. V. sopra. || att. Detto di cosa, dominare, poterla maneggiare a talento: padroneggiarla. || Detto di luoghi elevati, d’onde si scopre più paese: padroneggiare.

Patruniggiu. V. patrunaggiu.

Patrunuzzu. V. patruneddu.

Patruzzu. vezz. di patri. || Si dice pure a religioso: serino, padricello.

Patta. s. f. T. sart. Parte di vestimento che fa finimento alla tasca e ne copre la bocca: finta (Fr. patte: mano, alla ecc.). || In pl. T. mar. patti di burina, cavi stabiliti in alcune basi a maglie della ralinga, e disposte in maniera che tesata la corda legata a queste patte, si vien a tesare quasi il terzo della ralinga verso la bugna: patte di bulina (Pitrè).

Pattari. V. appattari.

Pattiari. v. a. Far patto, convenire: patteggiare, pattuire. || Semplicemente trattar del prezzo di una cosa: prezzare. P. pass. pattiatu: patteggiato. || Prezzato.

Pattiata. s. f. L’azione del patteggiare (V. participiu).

Pattiatedda. dim. di pattiata.

Pattiatina. V. pattiata, di cui non è un dim.

Pattiaturi. verb. m. Che patteggia: patteggiatore.