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OSS — 679 — OST


Osservabbilmenti. avv.In modo osservabile: osservabilmente.

Osservamentu. s. m. L’atto di osservare: osservamento.

Osservandissimu. add. Titolo dato a persona degnissima: osservandissimo.

Osservanti. add. Che osserva: osservante. || Religioso d’uno de’ mille disciolti ordini: osservante. Sup. osservantissimu: osservantissimo.

Osservanza, Osservànzia. s. f. Osservazione: osservanza, osservanzia. || Regola e ordine dei frati Francescani, ora sciolti: osservanza. || Rito, costume: osservanza. || Attenta considerazione: osservanza. || Ossequio, riverenza: osservanza. || Puntualità, lealtà: osservanza.

Osservari. v. a. Guardar e considerar alternamente: osservare. || Attender alla promessa: osservare. || Obbedire: osservare. || Spiare gli altrui andamenti: osservare. P. pass. osservatu: osservato.

Osservata. V. osservamentu.

Osservatòriu. s. m. Luogo donde si osserva il cielo e gli astri: osservatòrio.

Osservaturi. verb. m. Chi o che osserva: osservatore.

Osservazzioni. s. f. L’osservare: osservazione. || Pregiudizio che altri ha del por mente a certe cose, e da quelle presagire: osservazione. || Considerazione, esame di opere letterarie o che: osservazione.

Osservazziunedda. dim. di osservazione: osservazioncella, osservanzioncina.

Ossessu. add. Indemoniato: ossesso.

Ossicanta. V. berberi.

Ossiceddu. V. ussiddu.

Ossidari. v. a. Combinar un corpo semplice coll’ossigeno: ossidare. P. pass. ossidatu: ossidato (Mort.).

Ossidazzioni. s. f. L’ossidare od ossidarsi: ossidazione.

Òssidu. s. m. T. chim. Sostanza metallica combinata con l’ossigeno: òssido.

Ossificarisi. v. rifl. pass. Diventar osseo: ossificarsi. P. pass. ossificatu: ossificato.

Ossificazzioni. s. f. Formazione o sviluppo delle ossa: ossificazione.

Ossìgginu. s. m. T. fis. Sostanza combustibile componente dell’aria: ossìgeno.

Ossu. s. m. La parte più solida del corpo animale: osso. || pl. ossa: ossa e ossi. || Quel granello, contenente il seme, più o meno grosso e duro che è dentro il frutto: nòcciolo, osso. || – di balena, striscetta di quella lamina cornea, tratta dalla mascella superiore della balena: osso di balena. || – di siccia, quella materia bianca, calcàrea, di cui son provvedute le seppie, e che usasi dagli orefici per pulire, ecc.: osso di seppia. || ossa, nel giuoco dell’oca sono i: dadi. || – duru, si dice di impresa difficile, malagevole: osso duro. || – di lu bustu: le stecche, del busto che si mettono le donne. || un ossu pigghia deci o vinti, giuoco da fanciulli co’ nòccioli delle albicocche: truccino. || essiri peddi ed ossa, essere magrissimo: esser ossa e pelle. || lassaricci l’ossa, rovinarsi interamente o morire: lasciar le polpe e l’ossa. || essiri un saccu d’ossa, essere sfinito, lasso. E qualche volta si dice a persona magra, secca, e allora anco in Toscana dicono: esser un sacco di ossa. || arrusicarisi l’ossu, travagliarsi in una impresa scabrosa: torre a roder un osso duro. || E arrusicarisi l’ossa, rabbiarsi: rodersi. || dari ossu ad unu, dargli fastidio: travagliarlo. || asciuttu com’un ossu, fig. dicesi a chi non fa caso di cosa dispiacevole qualunque: imperturbabile. || aviri l’ossa duri, essere vecchio: colle ossa dure. E l’usiamo anco per dinotare robustezza o fortezza. di membra: essere di buon osso. || essiri all’ossu, fig. in misero stato: essere al verde. || dari ’ntrall’ossa, travagliare, affliggere: tribolare. || fari manciari o strudiri l’ossa, fare stizzire fortemente: far mangiare l’aglio (Tigri, Canti pop. Tosc.), fare roder l’anima. || avirila ntall’ossa, avere un vizio, o che, incarnato, per natura: averla nell’ossa. E Guerrazzi scrisse: egli ha il birbo fitto nell’osso. p. e. l’havi ntall’ossa di fari lu sbirru. || fari fari ’na cosa cull’ossu, per forza. || in carni e in ossa, per asseverare l’esser proprio in persona: in carne e in ossa, p. e. è lui in carne e in ossa, è un baron f.... in carne e in ossa. || rumpiri, stuccari, o ciaccari l’ossa ad unu, zombarlo, bastonarlo per bene: fiaccar le ossa a uno, metter a uno le ossa in un paniere. E dicesi di cagione anco morale che abbatta il corpo e lo spirito: dar addosso, p. e. quest’affare mi dà addosso. || Prov. nun essicci nè ossa nè spina, non esservi da appuntare, non esservi difficoltà alcuna: non avere nè spina nè ossa, o nè lisca nè osso. || quannu l’ossu cc’è, la carni veni, o mentri l’ossu cc’è, la carni va e veni, finchè si vive si può sempre ritornar a buona sanità: a chi salva la pelle, la carne rimette. Si usa anco fig. per altre cose. || cu’ si mancia la carni caca l’ossu: chi mangia il pesce caca le lische. || quannu la carni è pocu pigghia l’ossu, quando non puoi avere come vuoi, piglia come puoi. || ossu sagru, quello che sta nella parte inferiore della spina dorsale: osso sacro. || V. in carni: un prov. e così ad altre voci per altri.

Ossupizziddu. s. m. Quell’osso che sporge dalle parti laterali del collo del piede: noce del piede, mallèolo. || junciri ’na cosa sinu all’ossu pizziddu, piacere estremamente: toccare o morder l’ugola. || duluri di stomacu ’ntall’ossu pizziddu, si dice per garrire chi vuol dar a intendere di essere ammalato.

Ossutu. V. ussutu.

Ostàculu. s. m. Impedimento, opposizione: ostàcolo.

Ostàggiu. s. m. Persona che rimane in mano altrui come pegno di checchessia: ostàggio.

Ostali. V. funnacu. (Dall’ital. ant. ostale per ostello).

Ostalirìa. V. osterìa.

Ostanti. add. Che osta: ostante. || non ostanti, quantunque, benchè: non ostante.

Ostari. v. intr. Far ostacolo: ostare.

Ostarìa. V. osterìa.

Ostensoriu. s. m. Sfera d’argento od oro dove si espone la Eucaristia: ostensorio.

Ostentamentu. s. m. L’ostentare: ostentamento.

Ostentari. v. a. Mostrare con ostentazione: ostentare. P. pass. ostentatu: ostentato.

Ostentata. V. ostentamentu.