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MOL — 605 — MOR


Molestaturi. verb. Chi o che molesta: molestatore.

Molesteddu. dim. Alquanto molesto.

Molèstia. s. f. Noja grande: molestia.

Molestissimamenti. avv. sup. Molestissimamente.

Molestu. add. Nojoso: molesto. Sup. molestissimu: molestissimo.

Moli. s. f. Macchina, edifizio grandioso: mole. || Grandezza: mole.

Molla. s. f. Sorta di drappo: broccato. || – d’oru: canavaccio d’oro. || – ammazzittata: broccato fiorato.

Mollu. V. moddu.

Moltìplica. V. multiplicazzioni.

Molu. s. m. Riparo di muraglia, contro all’impeto del mare, che si fa ai porti: molo.

Momentaneamenti. avv. In un momento: momentaneamente.

Momentàniu. add. Di breve tempo: momentàneo.

Momentu. s. m. Brevissimo spazio di tempo: momento. || di pocu momentu, si dice di cosa di poca importanza: di piccolo momento. || un momentu, risponde chi è chiamato e vuole un pochino di tempo, o in sensi simili: un momento, un momentino.

Momò. avv. Or ora: mo mo.

Monaca. fem. di monacu V.: monaca.

Monacali. V. munacali e derivati.

Mònacu. s. m. (pl. m. monaci: monaci; fem. monachi: monache). Colui il quale, castrando la propria attività sociale, si dava morto al mondo apparentemente, per ridursi (e certi padri, per lasciare più ricco uno, costringean gli infelici altri figli a ridurvisi) in apposite ed omai degeneri comunità, a menar monotona ed oziosa vita: mònaco. || Arnese da scaldar il letto: prete. || cantari monacu ad unu, fargli l’esequie, e met. dar la quadra, burlare uno facendogli pagare ciò che non dovea, o togliendogli la parte che gli spettava. || Prov. nè tonaca fa monacu, nè cricchia fa parrinu, l’apparenza esteriore non è sicuro indizio delle qualità intrinseche: l’abito non fa il monaco. || a picca a picca lu monacu si ficca, si dice di un improntone; poichè il monaco, siccome ozioso, altro pensiero non avea che quello di venir a capo di ciò che volea, e finalmente a poco a poco coll’importunità vi arrivava. || lu primu solu di lu ’nfernu è chinu di succanni di monachi e cricchi di parrini, secondo questo prov. la maggiorità dei monaci e preti deve essere poco di buono. || monaci e parrini viricci la missa e rumpicci li rini, decisamente il popolo conosce questa gente... || di medici e di judici t’arrassa, quannu monaci ’ncontri a largu passa, di li parrini sentiti la missa... (e niente altro): chi bazzica coi preti e intorno al medico, vive sempre ammalato e muore eretico. || Quando uno risponde sgarbatamente a chi domanda se in tal luogo vi era alcuno o simile, dice ’u monacu, cioè nessuno: pinco. || si lu munnu fussi fattu di sasizza lu monacu ’nn ha sempri dui caddozza, tanto è avido. || monacu, s’usa anco add. per dire egoista. E questo fia suggel che ogni uomo sganni!

Monarca. s. m. Il despota dello Stato ordinato a monarchia: monarca.

Monarchìa. s. f. Ordinamento sociale in cui, invece d’esservi alcun eletto dai cittadini ad amministrar l’interesse comune, vi è chi, infeudandosi Stato e cittadini, s’impone padrone siccome di assoluta proprietà: monarchìa. Pel progredire de’ tempi le monarchie sonosi contemperate in forme costituzionali, finchè...

Monàrchicu. add. Attenente a monarca: monàrchico.

Monastèriu, Monasteru. s. m. Abitazione di monaci o monache: monastero.

Monasticamenti. avv. Al modo monastico: monasticamente.

Monàsticu. add. Di monaco: monàstico.

Mònchiu. add. Inetto, fuggifatica: fanullone, schivo, scansardo, ciondolone.

Moncu. add. Manchevole: monco.

Mònfrici. add. Morbido, cedevole al tatto: sòffice.

Mònicu. V. monacu.

Monòculu. add. Che ha un occhio solo: monòcolo.

Monopolista. s. f. Operator di monopolio: monopolista.

Monopòliu. V. manipòliu.

Monotonìa. s. f. Uniformità soverchia di tuono, di stile, o d’altro: monotonìa.

Monòtonu. add. Che ha monotonia: monòtono.

Monsignuri. s. m. Titolo che si arrogano alcuni preti sopra i loro uguali: monsignore.

Monsignurinu. dim. di monsignuri: monsignoretto.

Monsù. Voce, storpiata dal francese monsieur, che si dà a’ parrucchieri, barbieri, cuochi e simili.

Montuusu. V. muntuusu e derivati.

Monumentu. s. m. Edifizio nobile o solenne, pubblico, eretto per memoria o altro: monumento. || Tomba: monumento. || Nome generico di cose antiche: anticaglia.

Mora. s. f. Indugio, tardanza, per lo più in materie di pagamenti: mora.

Morabbutu. V. marabbutu.

Morali. s. f. Costume buono o cattivo: morale. || Dottrina morale: morale. || Qualità morali: morale. || Moralità: morale.

Morali. add. Appartenente a morale: morale. || T. filos. Opposto a fisico o metafisico: morale. || Conforme al buon costume: morale. Sup. moralissimu: moralissimo.

Moralissimamenti. avv. sup. Moralissimamente.

Moralista. s. m. Professore di morale: moralista.

Moralità, Moralitati. s. f. Qualità morali: moralità, moralitade, moralitate. || Costume laudevole: moralità.

Moralizzari. v. a. Ridurre a moralità: moralizzare. P. pres. moralizzanti: moralizzante. P. pass. moralizzatu: moralizzato.

Moralizzazzioni. s. f. Riducimento della cosa a moralità: moralizzazione.

Moralmenti. avv. Con moralità, secondo morale: moralmente. || Secondo il buon costume: moralmente.

Morbidamenti. avv. Con morbidezza: morbidamente.

Morbidettu. dim. e vezz. di morbidu: morbidetto.