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MAS — 577 — MAT


Certa colla che fanno i legnajuoli, i vetrai per tenere: màstice, stucco, mestura.

Masticogna. V. carlina. || V. manciata.

Màsticu. V. mastici.

Masticuni. s. m. Boccone di cosa masticata: masticato, masticaticcio (sost.). || Per morso.

Masticusu. V. mutriusu.

Mastinu. s. m. Cane da guardia, grosso: mastino.

Mastra. fem. di mastru: maestra. || Per scuola delle ragazze. Onde iri a la mastra: andar a scuola. || T. tip. Foglio di carta disteso sul timpano, onde render piana la superficie dove s’ha ad impuntar il foglio da stamparsi: impronto (Car. Voc. Met.). || Padrona di bottega: maestra. || La nocciola più grossa, di cui si valgon i bambini nel giuocar alle castelline. || (D. B.). Ruolo dei patrizî, onde essiri di la mastra, esser de’ patrizî. || T. mar. Pezzetti di legno quadri, traforati che si collocano su’ ponti delle navi, pel passaggio degli alberi, dell’argano e delle trombe: mastra (Zan. Voc. Met.).

Mastramèusa. s. f. Colpo colla mano in sul viso: ceffone, manrovescio, mascellone.

Mastranza. s. f. Università degli artieri, o artigiani: arte. || Ceto de’ maestri di un lavoro: maestranza. || Moltitudine di maestri in atto di lavoro: maestranza.

Mastrazzu. pegg. di mastru: maestraccio.

Mastreddu. V. mastriddu.

Mastrìa. s. f. Arte, eccellenza d’arte: maestrìa. || cu mastrìa, con arte, con garbo: con maestrìa. || Mano d’opera, mercede della manifattura: lavoratura.

Mastriari. V. ammaistrari: maestrare.

Mastribbilmenti. avv. Con maestria: maestrevolmente.

Mastricchiu. vilif. di mastru: maestrùcolo.

Mastriceddu. dim. di mastru: maestrello, maestrino. || Artigianello, ministrello.

Mastriddu. s. m. Quel segno a cui il giuocatore di palle o simile cerca avvicinarsi: lecco. || Per brutticeddu. V.

Mastrignu. V. mastriscu.

Mastrinu. V. mastriddu.

Mastriscamenti. avv. Da maestro: maestrevolmente.

Mastriscu. add. Da maestro: maestrevole.

Mastriusu. add. Che ha maestrìa, artificioso: maestrevole. || Astuzioso.

Mastròcculu, Mastrozzu. dispr. di mastru: maestrùcolo.

Mastrozzu. s. m. T. bot. Pianta alta mezzo braccio, ramosa; le foglie pennate-dispari, rotonde, sugose; fiori piccoli, bianchi, a grappoli corti: nasturcio, nasturzio. Sisymbrium nasturtium. L. || – indianu. Tropoeolum majus. || – di margiu: ambrosia.

Mastru. s. m. Chi esercita arte manuale: maestro. || Maestro muratore, così assolutamente: maestro. Fra gli artieri quegli che tiene bottega da sè o soprastà ai lavori o insegna i garzoni, e simili: maestro. || Per maistru. V. || – di campu, titolo di milizia: maestro di campo. È anche una maschera da carnovale. || – di casa, chi sopraintende alla economia: maestro di casa. || – di cappella, chi dirige la musica: maestro di cappella. || – di stadda, chi sopraintende alla stalla: maestro di stalla. || – d’acqua, maestro che aggiusta o costruisce le fontane, i doccioni ecc: fontaniere. || – d’ascia, chi lavora legname: legnajuolo, falegname. || – di ballu, chi insegna il ballo: maestro di ballo. || – di cavalcari: maestro di cavalcare, cavallerizzo. || – di munnizza, chi sopraintendeva alla pulizia delle strade: tavolaccino. || – di scola: maestro di scuola. || – juratu, uno di coloro che in ciascuna regione aveva l’incarico di sorvegliar i giurati. || – nutaru: notajo. || – purtulanu, chi aveva la cura dell’annona. || – raziunali, ciascuno de’ tre giuresperiti che la faceano da giudici nell’antico Tribunale del real patrimonio. || – di cirimonii, chi regola le cerimonie: maestro di cerimonie. || – massaru. V. agrimensuri. (Antonino Romano). || – d’opra grossa, chi fa carri o altre opere grosse: carpentiere. || – di coru, maestro di canto di un capitolo di canonici: magiscoro. || – di putìa, artigiano che tiene bottega: maestro da bottega. || – di sala, chi sopraintende alle sale di conversazione, dirige anco i balli: maestro di sala (D. B.). || – d’opera grossa, maestro di lavori ordinarî. || – d’opera nova, che fabbrica di nuovo e non rattoppa. || – di forgia, nelle botteghe di ferrajo, colui, che nel battere il ferro, tiene il pezzo da battere e lo regola: regolatore (Car. Voc. Met.). || – di vela. T. mar. Maestro di vela. || iri a lu mastru: andar a scuola, e se di operaj, andar al maestro. || botta di mastru, quando uno fa o dice cosa con maestrìa: colpo di o da maestro. || fari lu mastru, sentenziare, far il dottore: far il maestro addosso. || a consa di poviru mastru, alla buona, alla carlona. || di mastru, maestrevolmente: da maestro. || mastru pitruni, dicesi a persona brutta, goffa. || Prov. nun sia nisciunu chi si fazza mastru, nessuno creda non potere sbagliare: non è sì sperto aratore, che talora non faccia il solco torto. || lu bonu mastru fa lu bonu discipulu, è chiaro, ma qualora il discepolo impari. || lu bonu mastru nun fallisci mai, o almeno poco. || mastru chi fa un panaru nni fa centu: chi fa trenta, fa trentuno. || nuddu si po’ fari mastru, nessuno nasce maestro.

Mastru. add. Principale: maestro, p. e. strata mastra: strada maestra.

Mastrùnculu. vilif. di mastru: mastrùcolo.

Mastruni. accr. di mastru: maestrone.

Mastruzzu. dim. di mastru: maestruccio. || Per mastrozzu. V.

Masunata. s. f. Parentato, familia: casato. (Chi sa che non venga dal Fr. maçonnerie: fabbrica.)

Masuni. V. vasuni.

Mataccinu. s. m. Saltimbanco, giuocatore, mascherato: mattaccino. || Rintocchi che segnano mezzodì o mezzanotte. V. pigula.

Mataciuni. s. m. pl. T. mar. Laccetti infilati e fermati in varî fori lungo la testiera delle vele per inferirle alle antenne o ai pennoni: mataffioni, gerli, gaschette (Car. Voc. Met.).

Mataffari. V. ammataffari. || V. anco mataffiari.