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MAR — 573 — MAR


|| – d’entrata, quell’arnese alla porta per picchiare: martello. || T. orol. Il martelletto che batte le ore: martello. || stari a marteddu, met. resistere alla prova: stare, tenersi, reggersi al martello o a martello. Vale pure, star al dovere: stare a martello. || è lu so marteddu, si dice di uno che non ne lascia passar nessuna a un altro: è il suo martello. || sunari a marteddu, sonare a tocco a tocco: sonar a martello. Risponder a puntino. || teniri a marteddu, far penare: tener in travaglio, in passione. || essiri a li marteddi, in travaglio. || Prov. mentri sì marteddu dalli e duna, ma quannu sì ’ncunia beni ti sta; di chi abusi della propria posizione. || pisci marteddu. T. zool. pesce di rapina, colla testa larga in forma di martello obliquamente unita al corpo: martello, ciambetta, pesce balestra, squalo maggiore. Squalus zigaena L. || marteddu tunnu, de’ calderai: martello a costolone.

Martèu. V. sopra.

Marti. V. marteddì.

Marticana. s. f. Navilio a un albero: martingana (Pasq. l’ha per voce d’uso), caravella. Da marticanu. V. sotto.

Marticanu. add. Che ha un occhio solo: monocolo.

Màrticu ’ndoratu. (Pasq.) s. m. È una mezza vetrificazione della calce di piombo: litargìrio.

Martiddari. V. martiddiari.

Martiddata. s. f. Colpo di martello: martellata. || Dolore cagionato dalle ulcere quando vi si genera putredine: martellata. || Farina con terra che esce dalla prima macinazione con ruota nuova.

Martiddatedda. dim. di martiddata.

Martiddatura. s. f. Il martellare: martellatura. || Operazione per far diventare il marmo piano, ma non liscio. || sintirisi di la martiddatura, intendersi di checchessia. || sentiri la martiddatura, comprendere agevolmente ciò che altri dice.

Martiddazzu. pegg. di marteddu: martellaccio.

Martiddettu. s. m. Luogo dove si fonde e si lavora il rame per far caldaie ecc. (Rocca).

Martiddiari. v. a. Percuotere col martello: martellare. || fig. Semplicemente percuotere: martellare. || Crucciare, dar travaglio: martellare.

Martiddiata. s. f. Il martellare: martellatura.

Martiddiatuna. accr. Lunga o rumorosa martellatura.

Martiddina. s. f. Sorta di martello in generale che da una parte ha la bocca e dall’altra il taglio: martellina. || Altro martello con taglio dall’una e dall’altra parte, per lavorar le pietre dure: martellina. || – di punta, quella da fontaniere col taglio e la punta: martellina. || – di cozzu, quella che ha da un lato la penna e dall’altro la bocca: martellina a bocca. || Per ischerzo, il cappello da prete: nicchio, trepunte.

Martiddinata. s. f. Colpo di martellina.

Martiddinatedda. dim. di martiddinata.

Martiddinazza. pegg. di martiddina.

Martiddinedda. dim. di martiddina.

Martidduni. accr. di marteddu: martellone.

Martidduzzu. dim. di marteddu: martellino, martelletto. || T. oriol. Il martellino che batte le ore: martello. || Piccol arnese di ferro che serve a cucire le viti nei moschetti: cacciavite. || martidduzzi di la strigghia: martelli della striglia. || T. zool. Specie di rondinella grigia: balestruccio, dardanello. Hirundo riparia L. || Arnese di ferro pendente dalla porta a uso di picchiare: martello, picchiotto. E quel ferro su cui esso batte: picchio. || Quella piastrella dei fucili, che, allo scattare del cane percossa dalla pietra focaja produce scintille: martellina. (Perez). || – a pinna, martellina dei calderai.

Martidì, Martidia. V. marteddì.

Martilletti. V. martinetti.

Martillinu. s. m. T. fond. caratt. Pezzo il quale fermato alla cartella, attraversa il pezzo lungo e il bianco, su cui fa prominenza rettangolare ossia fa il dente: forca (Car. Voc. Met.).

Martineddi. V. martinetti.

Martinella. s. f. Macchinazione contro alcuno: tranello, intelaiata (met.). || Baratteria, astuzia: gherminella. Forse sarà corruzione di mattinella. V. o mattunella. V. cioè la mattonella del biliardo, poichè fare mattonella significa colpire per obliquo e non rettamente.

Martinetti. s. m. pl. Que’ legnetti che negli strumenti da tasto fanno sonar le corde: salterelli.

Martinettu. V. rìnnina.

Martingana. V. marticana.

Martinganu. V. marticanu.

Martinu. Nome proprio che s’usa nella frase; unni zappa Martinu, sutta lu piru: far il medesimo verso.

Màrtiri. V. marteddì. || s. m. e f. Colui o colei che per una idea, per un dovere, per il bene sacrifica la vita: màrtire.

Martirìa. V. martiri.

Martiriari. v. a. Dar il martirio: martirizzare. || Tormentare, martoriare. || rifl. Darsi pena: martirizzarsi.

Martìriu. s. m. Tormento che si patisce nell’essere martirizzato: martìrio. || Tormento. || Noja. || Pena, affanno: martirio.

Martirizzari. V. martiriari.

Martogghiu. s. m. Piccolo topo, simile al ghiro.

Martòriu. s. m. Il suono della campana rintoccando per martorio: rintocco. || fig. Tribolazione, fastidio. || – di la panza, rintocco che avverte i fedeli al digiuno. || V. mùddiu.

Martuffu. V. patatuccu.

Màrtura. s. f. T. zool. Animale salvatico, più grosso del topo, di pregiata pelle: màrtora, màrtoro. Mustela martes L. || La pelle di essa: martora.

Marturiamentu. s. m. Martorio, tormento: martoriamento. (A. V. ital. marturiamento). || (Pecorella) Il suonar a rintocco.

Marturiari. v. a. Tormentare: martoriare. (A. V. ital. marturiare). || intr. Suonar che fa la campana a tocchi separati, in occasione di martorio: rintoccare. P. pass. marturiatu: martoriato. || Rintoccato.

Marturiata. V. martòriu.

Marturiatedda. dim. di marturiata.

Marturiatuna. accr. di marturiata.

Marturieddu. dim. di martoriu.

Marturina. dim. di màrtura. || La pelle di martora: martora.