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lare. ||Quando il vento percuotendo le piante le dibatte: dicrollare. P. pass. manganiatu: maciullato. || Dicrollato.

Manganiddaru. V. manganaru.

Manganisi. s. m. Specie di metallo che si adopera nella vetraja: manganese.

Mànganu. s. m. V. manganeddu. || Strumento di pietre grosse, mosso da argani, sotto cui si mettono le stoffe avvolte in subbî, per dar loro il lustro: màngano. || Arnese per dirompere e scapecchiare il lino: maciulla.

Mangiari. V. manciari.

Mangiugghia. V. manciugghia.

Mangunarìa. V. tardanza. (Pasq. e Mal.).

Mangunaru. V. macaduru.

Mani. Per o madre. Anco in Toscana: mae per o madre.

Mània. s. f. T. mar. Zattera di alberi da nave non rimondi, legati insieme, e governata da chi v’è sopra: madiata (Car. Voc. Met.).

Manìa. s. f. Stato d’irregolare esaltazione dello spirito, la quale induce l’uomo ad atti impetuosi e sfrenati: manía.

Maniabbili. add. Atto ad esser maneggiato: maneggevole, maneggiabile.

Manìacu. add. Che patisce manìa: manìaco, folle.

Maniamentu. s. m. Il maneggiare, brancicare: maneggiamento, brancicamento.

Maniari. v. a. Trattare con le mani corpo che si può tramutar con mani: maneggiare. In senso generale: usare. || Palpeggiare con tutta la mano la parte di un oggetto: brancicare, ha senso men buono. || Regolare, dirigere, trattare cose immateriali: maneggiare. || Detto di frutta, o cose simili, che toccati perdonsi: mantruggiare. || Aver troppo per le mani, maltrattare: trassinare. || Ricevere danari: toccar danaro. || T. cacc. Il cercar la caccia che fa il cane fiutando e seguendo la traccia: braccare, rintracciare. || maniari la terra, muovere colla zappa la terra. || – lu vinu, travasarlo: tramutarlo. || – ’na vestia, ammaestrarla: maneggiar un cavallo. || lassarisi o farisi maniari, essere trattabile: esser agevole. || cu’ manìa, nun pinìa: chi maneggia quel degli altri non va a letto senza cena. (Fr. manier: maneggiare). P. pass. maniatu: maneggiato. || Brancicato. || Mantruggiato.

Maniata. s. f. L’odor della preda che sentono i cani in rintracciandola: usta, passata. || Segno evidente dell’esser dimorato o dimorare in qualche luogo la caccia: passata, traccia. || sentiri la maniata, sentir l’odore dalla fiera e andarla rintracciando, e fig. averne qualche sentore. || addunarisi di la maniata, avvedersi dell’inganno o del rigiro: accorgersi della ragia. || maniata di briccuni. di latri, si dice a quantità di bricconi, ladri, gente di scarriera o dappoco: manata di..., mandata di..., smannata di..., branco di..., fitta di... Onde Giusti scrisse: una fitta di arpie... || Il maneggiare, il brancicare: brancicata.

Maniatedda. dim. di maniata. || Manatella, manatina nel penultimo significato. || Negozietto segreto, tresca.

Maniateddu. V. maniatizzu.

Maniatizzu. add. Alquanto brancicato, trassinato: mantruggiato. || Maltrattato: gualcito.

Maniaturi. add. Chi brancica tutto o vuol tutto toccare: brancicone.

Manìbbulu. V. manipulu.

Mànica. s. f. Parte del vestito, che cuopre il braccio: mànica. || Arnese da imbottar il vino: pévera, imbottatoio. || A varî arnesi di farmacia, di marina, di pesca ecc. si dà pure tal nome: manica. || manichi di li forfici: calcagno.|| manica di la riti: cocuzzo, scarsella (An. Cat.). || Rete forte di canape a maglie strette. || – persa, manica appiccata al vestito e che ciondola: manicòttolo. || aviri ad unu ntra la manica, averlo in sua balia. aviri ’na cosa ’ntra la manica, esserne certo: averla per fermo. || nesciri ’na cosa di la manica, inventarla, dir una fiaba: cavarsi di capo alcuna cosa. || chistu è ’n’autru paru di manichi, per dire, questa è un’altra faccenda: questo è un altro par di maniche. || aviri la manica larga, esser di coscienza agevole: aver la manica larga. E al contrario: aver la manica stretta. || essiri cu li manichi: star bene in arnese. || fari ’na manica o ’na manicuna, nel camminare andare obliquo.

Manicatura. V. affirragghiu.

Manicazza. s. f. pegg. di manica: manicaccia.

Manicazzu. pegg. di manicu.

Manicchia. dim. di manu: manina.

Manichedda. dim. di manica: manichetta.

Manicheddu. dim. di manicu: manichetto. || dim. di càntaru: canterello.

Manichera. s. f. T. gettatori di campane. La parte superiore per dove la campana si appende alla cicogna: fungo.

Manichetta. s. f. Cannella alla bocca di cui è legata una spezie di manica di cuoio, e serve per attinger il vino dalle botti ed empirne i barili: tromba da barile, cannella. || In pl. tela lina increspata in cui si fanno finire spesso le maniche di camice; son anco posticce: manichini.

Manichettu dim. di manicu: manichetto. || V. manicheddu.

Manichina. V. manichetta al 2º §.

Manichineddu. dim. di manichinu sì nel 2º che nel 3º §.

Manichinu. dim. di manicu: manichino. || Quello delle penne metalliche: asticciuola. || Ago da ricamo, detto pure cruscè: uncinetto. ||Fantoccio che tengono i pittori per copiare il panneggio o provar le positure ecc.: modello. (Fr. mannequin).

Manicotta. s. f. Manica che si sovrappone in su la manica della camicia. || Girello della zimarra intorno al braccio: aliotto.

Manicottu. V. ’nguantuni.

Mànicu. s. m. Parte di alcuni arnesi, strumenti, ecc. fatta per poterli pigliare e adoperare: mànico. || – di furchetta o di cucchiara: còdolo. || – di spata: impugnatura. || – di la zotta: bacchetto (Fanf. Voci ecc. d. parlar fior.) || essiri cu li manichi, essere sciocco, scimunito: pinchellone. || manicu di lu cilintru, T. tip. manico di legno del rullo: rocchetta (Car. Voc. Met.). || manicu, si chiama il maggior bastone del coreggiato (brivillu), che si tiene in mano: manfanile, manfano, manico. || metti lu manicu unni vol’iddu, fa o dice ciò che vuole: