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Lanciddaru. s. m. Chi fa o vende lanceddi.

Lanciddata. s. f. Quanto cape in una brocca: broccata.

Lancidduna. accr. di lancedda.

Lancidduzza. dim. Brocchetta.

Lànciu. s. m. Salto grande: làncio. || di primu lanciu, modo avv., subito: di prima lancio.

Lanciuni. accr. di lancia nel senso di barca: lancione.

Landò. s. m. Spezie di carrozza: landò (Valeriani). (Fr. landau).

Landolè. V. sopra.

Landreddu. s. m. T. bot. Pianterella. Bupleurum fruticens.

Landru. s. m. T. bot. Pianta di stelo diritto, grigio, foglie opposte, intere, coriacee; fiori rossi o rosa terminanti a mazzetti: oleandro. Nerium oleander L.

Landruni. s. m. Uomo dappoco o bighellone: scioperone.

Landuni. V. lannuni.

Lanetta. s. f. Specie di pannina di lana: lanetta.

Langirusu. add. Che non può sopportare o patire: insofferente.

Làngudu. (An. Man.). V. languidu.

Languidamenti. avv. Con languidezza: languidamente.

Languideddu, Languidettu. dim. di languidu: languidetto.

Languidizza. s. f. Astratto di languido: languidezza.

Lànguidu. add. Debole, senza vigore: lànguido. || Di voce, senza vibrazione: languido. Sup. languidissimu: languidissimo.

Languiduliddu. V. languidettu.

Languiri. v. intr. Venir in languidezza: languire.

Langura. V. languri (A. V. ital. langura).

Languri. s. m. Mancamento di forza, afflizione cagionata da infermità: languore.

Laniari. v. a. Lacerare, sbranare: dilaniare (A. V. ital. laniare). P. pass. laniatu: dilaniato.

Lanicedda. dim. di lana: lanetta.

Lanifìciu. s. m. L’arte di lavorare lana, e il luogo dove si lavora: lanifìcio.

Lanigghia. s. f. Stoffa di lana finissima.

Lanittèri. V. lanaloru.

Làniu. add. Di drappo che cominci a perder forza, ad essere rado e spelato: ragnato (Quasi contratto di laniatu da laniari V.).

Lanna. s. f. Lamiera di ferro sottilissima coperta di stagno: latta. || Per lamina o lama: latta. || Per vaso di latta: stagnuolo (Forse da lamina si contrasse lamna e quindi lanna).

Lannaru. s. m. Chi fa o vende lavori di latta: lattajo.

Lannetta. dim. di lanna nel 1º e 3º §. || Piastrettina di latta con laccio attaccata a qualche chiave per indicar dov’esso apre: cartellino.

Lanni. s. f. pl. Terreni incolti: lande. || T. mar. Spranghe o catene di ferro che sostengono le bigotte delle sartie, tenendole unite al bordo: lande (Zan. Voc. Met.).

Lannicedda. V. lannetta.

Lànniru. V. landru.

Lannò. V. landò.

Lannunazzu. V. landruni || pegg. di lannuni al 2º §: merendonaccio.

Lannuni. s. m. accr. di lanna; larga piastra per varî usi: bandone. || Detto ad uomo: scioperone, o buon a null’altro che a mangiare: merendone. || Bastone usato invece di catena per tener legati i cani. || Dapprima era il collare dei condannati alla gogna. Ora è la gogna o collare che si mette ai porci. Onde fig. si dice porcu cu lu lannuni, a uomo che non pensi altro che mangiare: merendonaccio.

Lannuniari. V. allannunari.

Làntanu. s. m. Specie di frutice: viburno, brionia.

Lanterna. s. f. Arnese per difendere il lume dal vento: lanterna. || Il fanale de’ fari: lanterna. || – maggica, quella per cui si fan vedere figure, rappresentazioni in grande: lanterna magica. || panz’a lanterna, digiuno. || Prov. vinniri vissichi pri lanterni, dar ad intendere cose che non sono: mostrare o dar altrui lucciole o vesciche per lanterne.

Lanternu. s. m. T. bot. specie di ramno, arboscello con fiori a racemi ascellari; foglie ovate seghettate, lucide: alaterno, alaterna.

Lantirnari. v. a. Illuminare: lanternare.

Lantirnaru. s. m. Chi fa o vende lanterne: lanternajo.

Lantirnazza. pegg. di lanterna: lanternaccia.

Lantirnedda. dim. Lanternetta.

Lantirneri. s. m. Chi nella ronda porta la lanterna, si dice anco per ispregio: porta lanterna (a Firenze).

Lantirnicchia. v. lantirnùzza. || vilif. Lanternucola.

Lantirnineddu. dim. di lantirninu: lanternino.

Lantirninu. s. m. Quella parte della cupola che è in cima: lanterna. || Finestra sopra tetto, con l’alzata di alcuni muretti: abbaino, lucernino.

Lantirnuna. V. lantirnuni.

Lantirnuneddu. dim. di lantirnuni: lanternoncino.

Lantirnuni. accr. di lanterna: lanternone.

Lanùggini. s. f. Primi peli morbidi che cominciano a comparire nella barba: lanùgine, lanùggine. || Qualsivoglia cosa a modo di peluria, raschiatura o simile: lanùgine.

Lanugginusu. add. Coperto di lanugine: lanuginoso.

Lanusu. add. Pieno di lana: lanoso.

Lanutu. add. Lanoso: lanuto. || Vestito di lana (Rocca).

Lanuzza. dim. di lana: lanuzza. || patri lanuzza, si dice a chi fa soprusi, soverchierie: leggino; o che tutto sindaca, di tutto si meraviglia. || fari lu patri lanuzza, voler fare il maestro addosso: far il dodda o ser Mesta (Buonarr. il Giov.), far l’ajo addosso a uno, far il messere.

Lanza. V. lancia (A. V. ital. lanza. Mico da Siena).

Lanzafina. s. f. T. bot. Pianta che ha le foglie ovate, nervose, lisce, nasce lungo le vie, e fiorisce di maggo: piantaggine, petacciuola. Plantago major L.

Lanzari. V. vomitari. || lanzarisi, ridire ciò che si è inteso o si sa: svesciare, rinvesciare, sfunare (Nerucci). Si dice anche, pigghiari la radica e lanzarisi: pigliar il sacco pel pelliccino, scioglier la bocca al sacco (Sp. lanzar: vomitare).