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GUA — 454 — GUA


cercarla: guardar di una cosa, o di una persona. || Diu mi nni guarda: Dio mi guardi. || rifl. a. Astenersi: guardarsi. || Evitare, sfuggire, tenersi sull’avviso: guardarsi. || guardari cull’occhi torti, o di squinciu, biecamente: guardar a traverso o a stracciasacco. || lu guardari, parlandosi di donne si dice del tempo che passa dal maritaggio alla pregnezza o dallo sgravamento a nuova gravidanza: la quarantena. || guardari, detto di cani da caccia: appuntare. || – li spaddi ad unu, difenderlo: fare spalla, spalleggiare. || Prov. cu’ guarda lo sò nun fa a nuddu latru o nun fa mali a nuddu, chi guarda il suo, non fa offesa a nessuno: guarda il tuo e non far ladro alcuno. || cui bonu si guardau bonu si truvau, o cu’ si guardau, si sarvau, è quasi l’istesso del precedente: chi ben si guarda scudo si rende. || guarda! esclamazione di avviso o minaccia: bada! || guarda a tia e poi parra a mia: prima di domandare pensa alla risposta. || nun guardari a spisa ecc., non essere rattenuto da considerazione di spesa ecc: non guardar a spesa, ecc. || nun guardari unu, non favellargli per odio, sdegno: non guardar uno. E di due che sono in broncio o nemicizia si dice: non si guardano. || Prov. guardari ’n terra e cuntari li stiddi, essere sommamente destro o ipocrita. || guardarisi ’na cosa cu l’arma e cu lu ciatu, custodirla gelosamente. || guardari, per osservare, ubbidire: guardare. || – a vista unu, fargli gelosa guardia: guardar a vista uno. || guarda a tia e poi parra di mia, prima di farti meraviglia di altrui, passati la mano pel petto. P. pass. guardatu: guardato.

Guardarnesi. s. m. Stanzetta o armadio dove conservansi i fornimenti da cocchio.

Guardarrobba. s. m. Stanza o armadio dove si ripongono gli abiti: guardaroba. || Colui che ha cura della guardaroba: guardaroba.

Guardasiggilli. s. m. Custode del sigillo: guardasigilli.

Guardasirenu. s. m. Velo di capo da donna.

Guardaspaddi. s. m. Drappo quadro ripiegato a mo’ di triangolo, grande, che portano le donne sulle spalle: scialle, spallino.

Guardaspaddicchiu. dim. Scialletto (credo d’uso).

Guardata. s. f. L’atto del guardare: guardata, sguardata (Jacopone). || Il guardare in senso di custodire: guardatura (poco usato così).

Guardatedda. dim. Sguardolino, sguarduccio, guardatina (Tomm. D.).

Guardatina. Non dim. ma l’istesso che guardata.

Guardatissimu. sup. di guardato per custodito: guardatissimo.

Guardatuna. accr. di guardata: lunga guardata. || Occhiataccia.

Guardatura. s. f. Il modo del guardare: guardatura, guardo.

Guardaturi –tura. verb. Chi o che guarda: guardatore –trice.

Guardavasciu. s. m. T. bot. Pianta. Festuca elatior.

Guardazzucchi. Cioè assassino, dall’uso che hanno di nascondersi dietro i tronchi o altro. || Traditore.

Guardia. s. f. L’atto del custodire: guàrdia. || Persona che guarda: guardia. || fari la guardia, far la sentinella: far la guardia. || essiri di guardia, o surdatu di guardia, essere di sentinella, o soldato che dev’essere in sentinella: essere di guardia, o soldato di guardia. || Prov. pri guardia nun si persi mai muragghia, nè pri furtizza si persi mai casteddu, la cautela non pregiudica: bocca chiusa e occhio aperto, non fe’ mai nessun deserto (misero). || la bona guardia è causa di la paci, poichè non si dà l’occasione di offenderci. || nun si pò durmiri e fari la guardia: non si può attendere alla casa e a’ campi. || Quell’astante che nello Spedale nelle ore assegnate assiste gl’infermi: guardia. || Quella parte del morso a cui sono allocate le redini: guardia. || L’elsa della spada: guardia. || Nella scherma o positura o atto di difesa: guardia. Onde mettersi o porsi ’n guardia. || Moltitudine di animali insieme: branco, torma. || T. magn. Lastrette di ferro, fisse sul fondo della toppa: ingegni della toppa.

Guardianatu. s. m. Ufficio del guardiano: guardianato.

Guardianeddu. dim. di guardianu: guardianello.

Guardianìa. s. f. Guardianato: guardianerìa.

Guardianu. s. m. Colui che custodisce: guardiano. || Capo di convento, ecc.: guardiano. || Colui che ha in custodia le bestie: guardiano.

Guardiedda. dim. di guardia, nel senso di branco: branchetto.

Guardignu. add. Càuto, circospetto: guardingo.

Guardiola. dim. di guardia, il luogo ove stanno i soldati: guardiolo. || Luogo alto per veder da lontano: vedetta.

Guardiuni. s. m. Pezzo di suolo che va in giro in giro nel calcagno: guardione.

Guardu. V. sguardu.

Guarìbbili. add. Facile a guarire: guaribile. Sup. guaribbilissimu: guaribilissimo.

Guarimentu. s. m. Guarigione: guarimento. || Per godimento, godìo.

Guariri. v. a. Restituir la sanità: guarire. || intr. Recuperar la sanità: guarire. || Per godere. P. pass. guarutu e guaritu: guarito. (Nel Tigri Canti pop. tosc. vi è guaruto). || Per goduto.

Guarizzioni. (D. B.) s. f. Il guarire: guarigione.

Guarnaccia. s. f. Vite d’uva bianca che fa buon vino: vernaccia. || Il vino: vernaccia. || (Pasq.) Specie di zimarra o veste lunga: guarnacca, guarnaccia.

Guarnamentu. V. guarnimentu.

Guarnamintaru. s. m. Artefice che lavora i fornimenti di cuojo de’ cocchi, cavalli, ecc.: valigiajo, in generale.

Guarnaminteddu, Guarnamintuzzu. dim. di guarnimentu: fornimentuzzo.

Guarnazioni. V. guarnizioni e seguenti.

Guarniggiuni. s. f. Quella quantità di soldati che stanno a guardia di fortezza, paese, ecc.: guarnigione.

Guarnimentu. s. m. Tutto il guarnimento e gli arredi del cavallo: fornimento.

Guarniri. v. a. Ornare con guarnizione: guarnire. P. pass. guarnutu: guarnito.

Guarnitura. s. f. Fornimento o ornato d’abiti, o di arnesi: guarnizione, guarnitura. || Nelle vivande è l’intingolo o altro con che si accompagna la vivanda.