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GIR — 438 — GIS


robe: cesta. || Specie di carrozza di lusso, di verghe intrecciate.

Gistraru. s. m. Chi fa ceste: cestajo.

Gistrazza. pegg. di gistra: cestaccia.

Gistricedda. dim. di gistra: cestella, cestello, cestino. || Anco nel senso di carrozza.

Gistridduzza. dim. di gistricedda: cestellina, cestellino.

Gistritedda. V. gistricedda.

Gistru. V. gistra (Rocca).

Gistrudda. V. gistritedda.

Gistruna. accr. di gistra: cestone.

Gistrunazza. pegg. di gistruna.

Gistruneddu. dim. di gistruni.

Gistruni. s. m. Cesta entro cui si è un letticciuolo per servir come di culla a’ bambini: zana.

Gitati. V. cità (Atanasio da Aci). V. A. E così gitatinu per citatinu. V.

Gittari. (Salom. da Lentini) V. jittari.

Giù. V. jusu. Così più italianamente dicono a S. Fratello.

Giubba. s. f. Chioma folta che cuopre il collo del leone: giubba. || Per facchina. V. || – di èdera, di vrocculu, ecc.: corimbo, che è il grappolo dell’ellera.

Giubbatu. (Rocca) add. Che ha fatto il grappolo, detto dell’ellera, che ha fatto corimbo.

Giubbicedda. dim. di giubba: giubetto, giubettino.

Giubbiiamentu. s. m. Giubilo: giubilamento.

Giubbiiari. v. intr. Far festa, giubilo: giubilare, giubbilare. || v. a. Dispensar alcuno dal servizio o dall’impiego assegnandogli una provvisione: giubilare. P. pres. giubbilanti: giubilante. P. pass. giubbilatu: giubilato.

Giubbilazioni. s. f. Il giubilare in ambo i significati: giubilazione.

Giubbilèu. s. m. Piena remissione de’ peccati che il Papa concede a chi vi crede: giubbilèo, giubilèo.

Giubbìliu. V. A. per giùbbilu (A. V. ital. giubilio).

Giubbilìzziu, Giùbbilu. s. m. Gioia più viva che si manifesta negli atti esterni o che si spazia nel cuore: giùbilo.

Giubbitedda. V. giubbicedda.

Giubbunazzu. pegg. di giubbuni.

Giubbuni. s. m. Farsetto più lungo: giubbone.

Giucari. V. jucari.

Giucca. s. f. Segno di cruccio che apparisce nel volto: broncio. Onde stari cu la giucca: esser in broncio, tener broncio. E calaricci la giucca: pigliar il broncio. || Per ciucca. V.

Giuccatureddu. V. giucchiteddu.

Giuccaturi. V. giuccu.

Giuccazzu. pegg. di giuccu.

Giucchiteddu. dim. di giuccu.

Giuccu. s. m. Arnese dove si appollajano i polli: bastone del pollajo. || Quella canna orizzontale nelle gabbie, su cui saltano o si posano gli uccelli: saltatojo. || jiri a lu giuccu, l’andar a dormire de’ polli, e per sim. dicesi giocosamente degli uomini: andar a pollajo (Fr. juc.). || Detto di persona dappoco: ciuco.

Giucunnitati. (D. B.) s. f. Astratto di giocondo: giocondità, e ant. gioconditade, gioconditate.

Giucunnu. add. Cha ha o reca gioja; piacevole: giocondo.

Giudàicu. add. Attenente a giudeo: giudàico.

Giudaìsimu. s. m. Legge e rito giudaico: giudaismo.

Giudèu. V. judeu.

Giudicàbbili. add. Da esser giudicato: giudicabile.

Giudicamentu. s. m. Il giudicare, giudizio; gastigo: giudicamento.

Giudicari. v. intr. Risolvere, determinare per via di ragione, dando sentenza: giudicare. || Stimare, far giudizio: giudicare. || Condannare, gastigare: giudicare. || Prov. cu’ opera giudica, si giudica altrui secondo il nostro operare: misurar gli altri colla propria canna. || lu giustu giudicari dipenni di lu bonu intènniri, è chiaro. || pri giudicari ad autru penza a tia, o penza di tia e poi giudichi d’autru: chi vuol dir mal d’altrui, pensi prima a lui (a sè). || nun giudicari cosa chi nun sai, se no si fanno giudizi temerarî: nessun riprenda che non intenda. || nun si giudica l’omu di l’apparenza: l’uomo si giudica male alla cera. || cu’ prestu giudica, nun po’ fari bonu giudiziu: chi tosto giudica tosto si pente. || cu’ voli beni giudicari, li parti voli ascutari: a sentir una campana sola si giudica male. P. pres. giudicanti: giudicante. P. pass. giudicatu: giudicato.

Giudicativu. (D. B.) add. Giudiciario, che giudica: giudicativo.

Giudicatòriu. add. Che ha o conferisce facoltà di giudicare o che giudica: giudicatòrio.

Giudicatu. s. m. Uffizio di giudice: giudicato. || Luogo, distretto, della giurisdizione di un giudice: giudicato. || Giudicamento: giudicato. || passari ’n giudicatu, esser cosa affermata, per giudizio datone e che serve di norma: passare in giudicato.

Giudicatura. s. f. Officio de’ giudici: giudicatura. || L’ordine o il ceto de’ giudici: giudicatura.

Giudicaturi. verb. m. Chi o che giudica: giudicatore.

Giudicazioni. s. f. Il giudicare: giudicazione.

Giùdici. V. judici.

Giudizziali. add. Pertinente a giudizio: giudiziale.

Giudizziariamenti. avv. In forma di giudizio, per via giudiziaria: giudizialmente, giudicialmente.

Giudizziàriu. add. Che pertiene a giudice o a giudicio: giudiciàrio, giudiziàrio. || Si dice dell’astrologia che pretende predire il futuro: giudiciario.

Giudizziazzu. pegg. E si dice ironicamente a chi è di poco senno: giudiziaccio.

Giudizzieddu. dim. di giudizziu, nel senso di senno.

Giudìzziu. s. m. Determinazione del giusto e dello ingiusto; atto del giudicare: giudìcio, giudìzio. || Condanna, gastigo: giudizio. || Senno, prudenza; onde uomu di giudiziu: uomo di giudizio || Lite, contesa innanzi al magistrato: contestazione. || dari giudizziu, giudicare: dare giudizio. || mettiri giudizziu; far senno. || perdiri lu giudizziu, far cose da bambino, abbassarsi, far cose che non si debbono: perdere la scrima. || a giudizziu, posto avv. secondo il parere: a giudizio. Secondo che si giudica: a giudizio. E vale: prudenzialmente. || giudizziu temerariu,