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GAL — 425 — GAM


voli in un negozio: rapinare. || Mangiar e sollazzarsi insieme: accozzar i pentolini, far tarisca. || Darsi buon tempo: far tempone, sguazzare.

Galera, s. f. Sorta di bastimento a remi: galèa, galera. || Luogo di pena ove stan chiusi i condannati a’ ferri: galera. Onde mannari ’n galera, ecc., condannare alla galera: mandar in galera. || ’n galera non c’è cumpari, in galera non vi son legami più. || Cacio d’infima qualità quasi degno de’ galeotti.

Galeru, s. m. Foggia di berretto antico: galero (Mort.).

Galessi. s. m. Vettura con mantice a due ruote: calesso. || E si dice però delle carrozze che s’affittan in piazza per le corse in città per lo più o anco per fuori: carrozzella (a Napoli, e credo il miglior termine), fiacchero (a Firenze), pincionella (a Roma).

Galìa. V. galera (Veneziano).

Galiassa. V. palantra.

Galiazza. s. f. Lunga ferita, e per lo più in faccia: sfregio, sberleffe. || Nave maggiore della galea: galeazza.

Galibbari. V. arari (Pasq.). || Metter a maggese: maggesare.

Galibbici. (A. Modo avv. In buona disposizione, di buon umore: in buona.

Galibbu. s. m. Stato del terreno che si lascia per qualche tempo in riposo: maggese. Onde lassari a galibbu: tener a maggese. || E quella terra che dopo un certo riposo si coltiva di nuovo: noveto.

Galiggi. s. m. Rivolo d’acqua che subito scema e manca: torrentino.

Galimenu. add. Che fa vezzi: vezzoso (Pasq.).

Galimmu. add. V. tortu, add.

Galiotta. s. f. dim. di galera: galeotta.

Galiotu, s. m. Chi vogava alla galera; condannato alla galera: galeotto. || Uomo tristo, degno di star in galera: galeotto. || Spezie di cavalletta.

Galisseri. s. m. Chi dà le carrozze a nolo, e che anco le guida: cocchiere, carrozziere, fiaccherajo (a Firenze) (Sp. calesero).

Galissina. V. galissinu.

Galissinedda. dim. di galissina.

Galissinu. dim. di calesso: calessino.

Galiuni. V. rificuni.

Galla. (A. Posto avv. Sulla superficie del liquido: a galla.

Gallarìa. s. f. Stanze da passeggiarvi, e dove si tengon pitture, statue e simili adorni: gallerìa. || T. mar. Lungo poggiolo che sporge dalla poppa e ne occupa la larghezza, a livello del cassero, circondato da ringhiera, e comunica colla camera del consiglio per due porte: galleria. || Luogo sì pubblico che privato, ove sia gran raccolta di quadri o simili oggetti d’arte: galleria.

Gallariedda. dim. di gallaria: gallerietta.

Gallariuna. accr. di gallaria: gran galleria.

Galletta. s. f. Biscotto che serve di pane ai marinari e ai soldati: galletta.

Gallinacciu. V. gaddu d’Innia.

Gallitta. s. f. Spezie di capannino o torretta dove si ricovera la sentinella: casotto (Fr. guérite.).

Gallittina. dim. di galletta.

Gallòria. (Mal.) s. f. Allegrezza eccessiva manifestata con gesti: gallòria.

Gallotta. s. f. La femmina del tacchino: tacchina, gallinadindia.

Gallunari. V. ’ngallunari.

Gallunaru. s. m. Facitor di galloni.

Gallunazzu. pegg. e accr. di galluni.

Galluncinu, Galluneddu. dim. di galluni: galloncino.

Galluni. s. m. Guarnitura d’oro, d’argento o che, tessuta a guisa di nastro: gallone.

Galòfanu. V. galòfaru.

Galofarina, V. gingibbaru.

Galòfaru. s. m. Aromato di color rosso cupo che ha la figura di un chiodetto, che viene dalle Molucche: garofano. Caryophillum aromaticum L. || Sorta di viola che ha l’odor di garofano: viola, garofano. Dianthus caryophillus L. || L’incontro di due correnti che si rigirano in vortice: gorgo. || E specialmente quello dello stretto di Messina.

Galòfferu. V. galòfaru. Così nel Messinese.

Galoffu. add. Di una specie di pero. V. piru.

Galoppu. s. m. Il galoppare: galoppo. || – a la ’ngrisa o tirranu: galoppo sul tappeto, raddoppio (An. Cat.). || di galoppu, a galoppu, modi avv., correndo con velocità: di galoppo, a galoppo.

Galòscia. V. caloscia.

Galufareddu, Galufarinu. dim. di galòfaru: garofanino, violina. || – a mazzettu. Dianthus barbatus. || – di vigna, agrostemma color rosa.

Galufaruni. accr. di galofaru.

Galuppari. v. intr. Il correr forte del cavallo: galoppare. || Si dice del cavaliere che fa andar di galoppo il cavallo: galoppare. || Per sim. il correre di chicchessia: galoppare. P. pass. galuppatu: galoppato.

Galuppata. s. f. Corsa di galoppo: galoppata.

Galuppatedda, Galuppatina. dim. di galuppata: galoppatina.

Galuppaturi. verb. m. Chi o che galoppa: galoppatore.

Galuppiari. V. galuppari.

Gamiddu, Gamillu. s. m. T. zool. Mammifero grosso quanto un cavallo circa, con gobba sulla schiena, gambe e collo lungo, piedi fessi solo nella parte anteriore, e il labbro superiore fesso: cammello. Camelus L. || essiri un gamiddu, si dice di persona alta e col collo lungo.

Gamma. s. f. La parte del corpo animale dal ginocchio al piede: gamba. || La parte di molti oggetti che vi ha similitudine d’uffizio; gamba. || essiri o sintirisi bonu ’n gammi, essere o sentirsi forte, sia nel fisico che nel morale: essere o sentirsi bene in gambe. || aviri boni gammi, essere instancabile nel camminare: aver buone gambe. || gamma ’nchiagata, ulcerata: gamberaccia. || vrazzu ’n coddu e gamma a lettu, prov. che indica potersi curare anco senza giacere il braccio, ma la gamba doversi curare col riposo: braccio al collo, gamba a letto. || gammi torti o a gucciddatu, di chi ha le game storte, malfatte: gambe a bilia, gambe a settanzette. || Per pidicuddu. V. || a gammi all’aria, a precipizio, in rovina: a gambe levate, a gambe all’aria. || gammi caruti, si dice quando si hanno