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Funnacheddu, Funnachicchiu. dim. di funnacu: osteriuccia.

Fùnnacu. s. m. Casa che riceve e alloggia i viandanti per danaro, però ha idea non nobile: osterìa. || Per cui si dice: chi semu a lu funnacu? per riprendere altrui di villania. || è un funnacu, si dice di cosa mal messa, mal tenuta. || a quali funnacu dettimu oriu ’nsemmula? dove ci siamo conosciuti?

Funnali. s. m. T. mar. Parte di mare di gran profondità: fondo.

Funnali. add. Di terreno che ha molta terra, profondo: fondato.

Funnamentu. s. m. Quel muramento sotterra su cui poi si alzan i muri degli edifizi: fondamento. || Luogo di pietra che fa da naturale fondamento: pancone. || Per sim. il culo: fondamento. || fig. Cagione, ragione: fondamento. || Tutto ciò che serve di base o di principio a checchessia: fondamento. || Fondazione, istituzione: fondamento. || Utima estremità delle radici di un albero: fondamento. || fari funnamentu supra ’na cosa, farvi assegnamento, capitale: far fondamento su una cosa. || nun c’è funnamentu, allorchè una persona o cosa mostri esser vana, insufficiente: non c’è fondamento.

Funnamintali. add. Che serve di fondamento agli edifizi: fondamentale. || met. Di tutto ciò che serve di base di principio a checchessia: fondamentale. || T. mus. bassu funnamintali, quello che serve di fondamento all’armonia: basso fondamentale.

Funnamintalmenti. avv. Con fondamento: fondamentalmente. || Da’ fondamenti: fondamentalmente.

Funnari. v. a. Cavar sino a trovar sodo per potervi fabbricare: fondare. || Edificare, fabbricare: fondare. || Istituire: fondare. || Stabilire, collocare: fondare. || – ’na rennita, impiegar un capitale in compera d’immobili, sien poderi o censi sopra poderi: fondar una entrata. || funnarila, appoggiar una opinione su checchessia: fondarla. || rifl. a. Fare fondamento, assicurarsi: fondarsi. || Confermarsi: fondarsi. || funnarisi in una lingua, scienza, far in essa studî profondi: fondarsi in una lingua, scienza.

Funnarìa. s. f. Luogo dove si fondono i metalli: fonderìa. || Luogo dove si stillano e manipolano i medicamenti: fonderia. || bisogna jiri a la funnaria, si dice allegoricamente di persona malsana che sembri inguaribile o di casa in sì cattivo stato che sembri doversi rifare.

Funnarìgghia, Funnarigghiu. V. funnurigghia.

Funnata. s. f. Il fondo de’ quadri (Rocca).

Funnatamenti. avv. Con fondamento: fondatamente.

Funnatissimamenti. avv. sup. Fondatissimamente.

Funnatizza. s. f. Fondamento, fermezza: fondatezza.

Funnatu. add. Da fondare in tutti i sensi: fondato. || parrari, discursu, ecc. funnatu, saggio, giudizioso: parlare, discorso, ecc. fondato. Sup. funnatissimu: fondatissimo.

Funnaturi –trici. verb. m. Chi o che fonda: fondatore –trice.

Funnazioni. s. f. Il fondare, principio, fondamento: fondazione. || Erezione che si fa per via di donazione o dotazione per lo stabilimento e mantenimento di spedale, cappella, ecc.: fondazione.

Funneddu. s. m. Anima del bottone: fondello. E per bottone. || I pigiatori di uva così chiaman un grembiale tondo fatto di strambe intrecciate, per difender il vestito dal mosto. || (Pasq.) Piatto su cui si tien la stagnata dell’olio per non macchiare.

Funnenti. add. in forza di s. T. chim. Sostanza che, con l’ajuto del fuoco, ha la facoltà di separare da una sostanza metallica tutti i corpi che la rendan minerale: reagente. || È aggiunto di certi medicamenti: fondente (Mort.).

Funnìbbili. add. Che si può fondere: fondibile.

Funniceddu. dim. di fondo: fonderello (Rigutini). Anco in senso di podere. || Per cucuddu. V.

Funniddaru. s. m. Chi fa o vende fondelli o anche bottoni: bottonajo.

Funnidduzzu. dim. di funneddu nel primo §.

Funniolu. s. m. Rimasuglio di cose liquide nel fondo del vaso e più specialmente del vino: fondigliuolo, fondata, fondime. E se di cattiva qualità: fondaccio. || Qualsivoglia rimasuglio o deposizione di cose strutte o liquefatte in fondo alla fornace, caldaja, ecc.: fondata.

Fùnniri. v. a. Strugger e liquefar i metalli mediante il fuoco, e si dice di qualunque altra materia: fòndere. || T. pitt. Unir i colori l’un coll’altro in modo grato alla vista: fondere. || T. agr. Il primo lavoro d’aratro chè si dà pel lungo alla terra: rompere. P. pass. funnutu: fonduto, fuso.

Funnitura. s. f. Il fondere in tutti i sensi: fusione. || Rompitura, rompone.

Funnituri. s. m. Colui che fonde i metalli: fonditore.

Funniuleddu, Funniulicchiu. dim. di funniolu.

Funnizza. s. f. Fondo, profondità: fondezza. || Quella delle acque del mare, de’ fiumi: profondità.

Funnu. s. m. La parte inferiore delle cose concave, di qualunque vaso: fondo. || Il centro di checchessia, e fig., la parte più intima, più secreta e dicesi del cuore, dell’animo: fondo. || Parte interna, lontana e meno frequentata: fondo. || La superficie della terra sotto le acque: fondo. || jiri a funnu, delle barche, sommergersi: andar a fondo. || tuccari lu funnu, de’ nuotatori che han l’arte d’andare fin al fondo: scender al fondo. || E fig., chiarirsi di tutto, volerla sapere per bene: toccare il fondo, andar o pescar al fondo. || mettiri ’n funnu, fig., mandar in rovina: metter in fondo. || dari funnu, detto di navi, fermarsi buttando l’àncora: dar fondo. || dari funnu a l’aviri, ecc., consumarli: dar fondo all’avere, rifinir d’ogni bene. || dari funnu o vulirinni vidiri lu funnu, ingojare, trangugiare ogni cosa. || Prov. a lu funnu su’ li spezii, il meglio si riserba al fine: i pesci grossi stanno al fondo. Ovvero significa che nell’ultimo sta la difficoltà: nella coda sta il veleno. || funnu di li causi, la parte dei calzoni che corrisponde alla inforcatura: fondo de’ calzoni. || – di li domanti, la lor profondità o grossezza: fondo de’ diamanti. || – di l’a-