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FRA — 402 — FRE


Fratilluzzu. V. fratuzzu. || dim. di frati: fratuccio. (Tomm.), fraticino.

Fratiscamenti avv. A mo’ de’ frati: fratescamente. || Da fratello: fratellevolmente.

Fratiscu. add. Da frate: fratesco. || Detto di chi tratta volentieri coi frati: fratajo, fratesco.

Fratisimu. s. m. Stato e qualità di frate: fratismo.

Fratta. s. f. Macchia o luogo intricato da pruni, sterpi: fratta.

Frattaredda. dim. di fratta.

Frattarìa. s. f. Desiderio di far presto una cosa: fretta (A. V. ital. fratterìa). || Folla, calca di gente: pressa di persone. || Borbogliamento, rumore: borboglio.|| fari frattarìa, spingere a che altri faccia: pressare, avacciare. || Far romore, fracasso.

Frattariazza. pegg. di frattaria: molta fretta, furiaccia.

Frattariddusu. V. frattariusu.

Frattariedda. dim. Un po’ di fretta.

Frattariusu. add. Che opera con fretta: frettoloso.

Frattiatina. s. f. Rumore che si fa tra le frasche: frascheggio, fruscìo.

Frattina. dim. di fratta.

Frattura. s. f. Rottura, l’atto del frangere e lo stato della cosa rotta, e più delle ossa: frattura.

Fratturari. v. a. Rompere, spezzare, e dicesi delle ossa del corpo: fratturare. P. pass. fratturatu: fratturato.

Fratu. V. flatu.

Fratuzzu. dim. e vezz. di fratello: fratellino, fratelluccio.

Fraudari. v. a. Far frode, defraudare: fraudare. P. pass. fraudatu: fraudato.

Fraudi. V. frodi.

Fràula. V. fragula (Anco nel Fiorentino fràola).

Frauliata. s. f. Corpacciata di fragole.

Fràulu. add. Detto di legno. V. fradiciu.

Fràvula. V. fragula.

Frazioni. s. f. T. arit. Numero contenente parte della unità: frazione.

Fraziunedda. dim. di frazioni: frazioncella.

Frazzata. s. f. Coperta di letto fatto di pannolano grosso: schiavina. || – a livra, quelle più gentili: dossiere, dossiero. || Detto a donna brutta e malfatta: scrofa (Sp. frazada: schiavina).

Frazzatàriu. Aggiunto di frate riformato detto di S. Maria della Mercede. V. mercedariu. || Per cattivo, tristo.

Frazzatazza. pegg. di frazzata. || met. Donnàcchera, scrofaccia.

Frazzatedda. dim. Piccola coperta.

Frazzatuna. accr. di frazzata.

Frèccia. s. f. Arma da ferire tirata coll’arco: freccia. || T. mar. La cima degli alberi di pappafico e di belvedere, la quale sta per ornamento: freccia.

Fregata. V. fragata.

Frèggiu. s. m. Fornitura a guisa di lista per adornare e arricchire vesti od arnesi: fregio. || Quel membro d’architettura fra l’architrave e la cornice: fregio. || T. stamp. Tutto ciò che nelle pagine s’imprime per puro ornamento: fregio. || V. anco in fricu.

Freguentari. V. frequentari.

Frementi. add. Che freme: fremente. || Per sim. del mare allorchè romoreggia prima della tempesta: fremente.

Frèmiri. v. intr. Metter fremito, far rumore come fanno le bestie feroci; e per trasl. far un certo strepito per ira: fremere || Per nitrire: fremere. || Detto di mare quando romoreggia: fremere.

Frèmitu. s. m. Rumore di voce tra le fauci, mosso da passione violenta d’ira: frèmito. || E dicesi dello strepito de’ venti anco e del mare.

Frenari. v. a. Metter o tener in freno: frenare. E ha senso fig. P. pass. frenatu: frenato.

Frenesìa. s. f. Il grado estremo della pazzia, continuo, violento e veemente delirio: frenesìa. || Umore o pensiero fantastico: frenesìa.

Freneticamenti. avv. Con frenesia: freneticamenti.

Freneticamentu. s. m. Frenesia, atto di frenetico: freneticamento.

Freneticari. v. intr. Esser in preda a frenesia: freneticare. P. pres. freneticanti: freneticante.

Frenetichizza. s. f. Frenesia: frenetichezza (voce poco usata).

Frenèticu. add. Infermo di frenesia: frenètico. || Per trasl. delirante: frenetico.

Frenìtica. add. T. med. Dicesi della febbre infiammatoria, e della infiammazione del cervello: frenìtica.

Frenu. s. m. Strumento che si mette in bocca al cavallo, appiccato alle redini, per guidarlo, reggerlo: freno. || Per redine, briglia: freno. || Per basette (D. B.). || chiamari lu frenu, o dari la chiamata cu lu frenu, parlando di cavalli, dicesi dell’atto che si fa con esso per farli voltare: volger il freno. || fig. frenu sta per governo, ritegno: freno,.Onde mettiri un frenu, lu frenu di li liggi, ecc.: imporre un freno, il freno delle leggi. E mettiri a frenu, raffrenare: mettere o porre a freno. E teniri ’n frenu o a frenu: tener a o in freno. || allintari lu frenu, lasciar in balìa: rallentare o allargar il freno. || senza frenu, sfrenato: senza freno. || T. pesc. Corda di una specie di giunco colla quale si attacca la nassa.

Frequentari. v. a. Andar frequentemente in alcun luogo, a una cosa: frequentare. P. pass. frequentanti: frequentante.

Frequentativu. add. Che indica frequentazione, e presso i grammatici dicesi de’ verbi che importano l’idea accessoria di frequentazione: frequentativo.

Frequentatu. add. Usato frequentemente: frequentato. || Detto di luogo dove capita molta gente: frequentato. Sup. frequentatissimu: frequentatissimo.

Frequentaturi. verb. m. Chi o che frequenta: frequentatore.

Frequentazioni. s. f. Il frequentare: frequentazione. || Figura rettorica per cui le cose sparse in tutta l’orazione si raccolgono in un luogo per l’effetto oratorio: frequentazione.

Frequenti. add. Che si fa o accade molte volte: frequente. || Detto di luogo frequentato: frequente. || di frequenti, è più di sovente, molte volte: di frequente. Sup. frequentissimu: frequentissimo.

Frequentimenti. avv. Con frequenza: frequentemente.