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mità delle vesti o che: fràngia. || fig. Ciò che di falso si aggiunge a un racconto, a una storiella: frangia. || essiricci francia, esservi fame, carestia: aver la picchiarella, aver maffia, aver la stanga. || ’mmiscarisi Francia e Spagna (qui si parla delle due nazioni), confonder cosa e cosa: guazzabugliare.

Francicedda. dim. di frangia: frangetta.

Francisarìa. s. f. Voce di celia, imitazione dalla lingua, dei costumi de’ Francesi. || Spacconata.

Franciscanu. s. m. e add. Frate di uno de’ mille ordini claustrali, che infestavano lo Stato: francescano.

Francischinu. s. m. Così alle volte dicesi il servitore.

Francisi. Per spiantato. V. spòlisu.

Francisiari. v. intr. Usar francesismi: franceseggiare.

Francisinu. Aggiunto di giovane vanerello, che sta troppo nelle mode e spocchia: milordino, zerbino, frustino.

Francisottu. V. francisinu. || T. zool. Uccello di ripa con le gambe lunghe e sottili, si ciba di molluschi e vermi; detto pure oceddu cavaleri: imantopo, cavalier d’Italia (Mort.).

Francittina. dim. di francicedda: frangettina.

Francu. add. Libero, esente: franco. || Ardito, intrepido: franco. || Spedito, pratico: franco. || – di portu, – di posta, si dice di involti o lettere quando son francate da chi li manda: franco di porto, di posta. || Detto di cosa: gratis, detto di mangiare, bere: a ufo, senza pagare. || Contrario di stentato ed è T. art.: franco. || fimmina franca: fantesca. || mancia francu fanullone, disutile: scannapane, scannapagnotte. || fari francu, affrancare: far franco. || Per assicurare, esentare: francare. || E per render gagliardo, far sicuro: francheggiare. || farisilla o passarisilla franca, riuscirsene senza pena, senzi inciampi: averla a buon mercato, passarsela impunita. E vale anche, scansare: schifare, sbucciar a. || jiri francu, camminare senza vacillare: andar franco. E fig. esser sicuro del fatto suo: andar franco. || robba franca, senza spesa o da godersi in brigata: sovvallo. || leggiri francu, speditamente: franco. || francu d’acqua, T. mar., stato d’un naviglio, dal quale si sia cavata l’acqua: franco d’acqua. || jiri di francu a francu, chiaramente, apertamente: francamente. || facci franca, vuol dir anco senza rossore, impudente: faccia franca. || Per francamente. Sup. franchissimu: franchissimo.

Francu. V. lira. || Moneta francese pari alla lira: franco.

Franculinu. s. m. T. zool. Uccello di molto belle penne, con collarino di color rancio, grosso quanto una pernice; ha le penne della coda nere colle sommità bianche: francolino. || Perdrix francolinus Latham, Tedrao lagopus L. || In gergo vale francavigghiotu. V.

Frandina s. f. Spezie di tela di Olanda: olanda, olandetta.

Frandinaru. (Mal.) s. m. Chi vende la tela d’Olanda.

Frandògghiula. (Rocca) s. f. Quei pezzetti di carne di majale avanzati dopo fatto lo strutto: cìcciolo, sìcciolo.

Franella. V. fanella.

Frangagghia, Frangagghiu. s. f. e m. (Rocca). Penùria, inèdia.

Frangenti. s. m. Accidente difficoltoso e travaglioso: frangente.

Frannògghiula. V. frandògghiula.

Frantumi. s. m. pl. Tritume, quantità di frammenti: frantumi e sing.: frantume.

Franusu. add. Di terreno che facilmente frana: franoso.

Franzisarìa. v. francisaria.

Fraponiri. v. a. Frammettere: frapporre. || rifl. Frapporsi. P. pass. frapostu: frapposto.

Frappa. s. f. Trincio de’ vestimenti: frappa. || T. pitt. Più foglie o fronde disegnate insieme: frappe.

Frappari. V. frappuliari.

Frappata. s. f. (Scob.) L’atto e l’effetto del frappare: frappatura.

Frappaturi. (Scob.) s. m. Avviluppatore, giuntatore: frappatore. || Maldicente.

Frapposizioni. s. f. Interposizione, il frapporre: frapposizione.

Frappuliamentu. s. m. Il frappare, il trinciare: trinciatura, cincischio.

Frappuliari. v. a. Minutamente tagliare: frappare. P. pass. frappuliatu: frappato.

Frappuliaturi, Frappulinu. V. frappaturi.

Fràriciu. V. fràdiciu.

Frasa. V. frasi.

Frasàriu. s. m. Raccolta di frasi: frasàrio. || Per dispregio si dice di un dato numero di frasi di cui suol alcuno continuamente far uso: frasario.

Frasazza. pegg. di frase: frasaccia.

Frasca. s. f. Ramoscelli fronzuti boscherecci, o altra erba secca: frasca. || La paglia che rimane sulle barbe delle biade secate: seccia, stoppia. || Detto d’uomo e più di donna leggiera: frasca. || E frasca d’omu, uomo da nulla, o che inganna: uomo di paglia. || ’n frasca, detto di vite, non potata. || E detto di qualunque lavoro abbozzato a pena. || E T. lib., dicesi dei libri non cuciti. || E dicesi della manna di peggior qualità. || Parlando di tessuti affiorati o di ricami, vale con intrecci di fogliami, ecc. || In pl. Quell’unione di mazzi di stipa fatta a capannucci perchè i bachi da seta ci vadan a far i bozzoli: frasca.

Frascamatu. V. ’nfrascamatu.

Frascami. s. f. Quantità di frasche: frascame.

Frascanti. s. m. T. pitt. Dipintore di paesi boscherecci: frascante (Mort.).

Frascarìa. s. f. Frasche, bajata, bagattella: frascherìa.

Frascariedda. dim. di frascheria: frascheriuccia.

Frascata. s. f. Ombra o coperto di frasche: frascata.

Frascàtula. s. f. Specie di focaccia. || Farinata: paniccia. || Vivanda quasi liquida: pappolata. || Spezie di pasta. V. cuscusu, ma più grossa.

Frascheri. s. m. Uomo che fa frascherie: fraschiere.

Fraschetta. s. f. dim. di frasca: fraschetta. || met. Ad uomo leggiero: fraschetta. || T. stamp. Telajetto di ferro con vari spartimenti di carta o simili, che mettesi sul foglio da stampare,