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FOR — 396 — FOG


Forbannu. s. m. Bando || listi di forbannu, i cataloghi degl’inquisiti con tutti i connotati, e con la intimazione di presentarsi in un tempo dato o far conoscere i motivi di loro assenza.

Fòrbici. pl. e Fòrbicia. sing. s. f. Strumento da tagliare stoffa, carta e simili: fòrbice, forbici (pl.), forbicia (sing.) || essiri ’ntra ’na forbicia, trovarsi alle strette, in fra due pericoli: esser tra l’incudine e il martello. || forfici foru (e si sottintende chiddi chi tagghiaru), modo di esprimere la caparbietà altrui nell’incocciarsi: forbice! o le sono state forbici! || Le bocche degli scorpioni, locuste, ecc.: forbici. || Detto di chi ha mala lingua, che dice sempre male dell’uno e dell’altro: malèdico. || Censura de’ fatti altrui fatta dagli oziosi o maledici. || a forbicia, a guisa di forbicia: a forbicia. || T. uccell. La divisione che fa il tiratojo dove comincian le contrine (vracali) nelle reti. V. anche fòrficia.

Forensi. add. Del foro: forense.

Foresta. V. furesta.

Foresterìa. s. f. Luogo nei conventi o che, dove si mettono ad alloggiare i forestieri: foresterìa. || Moltitudine di forestieri: foresteria.

Forestieri. V. forasteri.

Fòrfaru. V. fiammiferu. Nel Catanese.

Fòrficia. V. forbicia. || Congegnatura di travi o altro legname in triangolo, posta a intervalli lungo l’armatura del tetto: cavalletto. || menzi forfici, le due travi inclinate che formano i lati del cavalletto: puntoni, arcali (Car. Voc. Met.). || T. zoot. Bacherozzolo di coda biforcata a guisa di forbice che sta ne’ fichi, nelle melegranate: forfecchia, forbice (Vi è esempio anco in italiano di forfice ma raro). || Per surfizziu || V. anco forbicia.

Fòrgia. s. f. Luogo dove i fabbri bollono il ferro: fucina. || armari forgia, met., fermarsi a cicalare: far crocchio, combriccolare. Onde: unni va arma forgia comu li zingari, ovunque si ferma a cicalare: far come l’asino del pentolajo, che si ferma a ogni poco (Fr. forge: fucina). || Per foggia. || Luogo profondo dove l’acqua che corre trova ostacolo e vi rigira per trovar esito: gorgo. || Per certo uccello. V. foggia.

Fori. V. fora (Anco in ital. vi è esempio di fori).

Fòrira. V. fòdara.

Forista. s. m. Chiamavasi chi era dipendente per affari contenziosi da un foro particolare, e questo potea esser per ufficio o per privilegio.

Forma. s. f. Ciò che determina la sostanza ad esser in questo o quel modo: forma. || La esterna apparenza, la disposizione delle sue parti: forma. || Immagine, sembiante: forma. || T. teol. Quella parte essenziale de’ sacramenti, che dà loro la natura ed efficacia, e consiste nelle parole del ministro: forma. || Maniera, guisa: forma. || T. leg. Regole stabilite da osservarsi ne’ processi, ecc: forma. || nun cc’essiri forma di..., riuscir impossibile: non esserci modo. || nun aviri forma, vale anche non aver mezzi acconci, esser poverissimo. || fari forma, ingegnarsi di trovare: veder modo. E per procacciarsi da vivere. || in forma, solennemente, con formalità. || a forma, a similitudine di...: a forma. || Pezzo intero di formaggio: forma. || V. furma. || cu forma ca, posto avv. sotto colore di..., col pretesto di...

Formàbbili. add. Atto ad esser formato, a prender forma: formabile.

Formali. add. Di forma, che dà forma, che è necessario a compier l’essenza: formale. || causa formali, per cui una cosa è qual essa è: causa formale. || paroli formali, le precise, esse stesse: parole formali.

Formalista. s. m. e f. Che sta sulle formalità: formalista. || Spezie di filosofia.

Formalità. s. f. Maniera formale, espressa, di procedere nella giustizia: formalità, formalitade, formalitate. || Cosa di pura forma: formalità. || Per modo, maniera.

Formalitatedda. (D. B.) dim. di formalità.

Formalitati. V. formalità.

Formalizzarisi. s. intr. pron. Sofisticare sopra alcuna cosa, prendersela in mala parte, scandalezzarsi: formalizzarsi. P. pass. formalizzatu: formalizzato.

Formalmenti. avv. Con forma, rispetto alla forma, alla natura d’una cosa: formalmente.

Formamentu. s. m. L’atto del formare: formamento.

Formari. v. a. Dar la forma: formare. || Comporre, creare: formare. || Concepir nella mente: formare. || Detto di parole, articolarle: formarle. || Produrre: formare. || T. art. Far il cavo e la forma da gettare: formare. || formarisi un concettu di ’na cosa, farsene idea: farsene un concetto. || Aver forma: formare. || rifl. pass. Generarsi, esser prodotto: formarsi. || Venir su acquistando le dovute forme: formarsi.

Formatamenti. avv. Con forma, nella debita forma: formatamente.

Formatu. add. Da formare: formato. || Detto di uomo, grosso, venuto a perfezione, a compimento: formato. || tavula furmata, ben messa, apparecchiata, con solennità: pranzo formato. || cunvirsazioni furmata, ben numerosa. || caratteri furmatu, bello, secondo le regole di calligrafia.

Formatu. s. m. Forma, formamento: formato.

Formaturi –trici. verb. Chi o che forma: formatore –trice.

Formazioni. s. f. Il formare: formazione. || T. geol. La guisa e i mezzi con cui il terreno fu formato: formazione. || L’operazione che dà la forma all’oggetto: formazione. || La maniera di metter molte cose insieme con tal disposizione, forma: formazione.

Formidàbbili. add. Spaventoso; che reca torrore: formidabile. Sup. formidabilissimu: formidabilissimo.

Formidabbilità. s. f. Astratto di formidabile: formidabilità.

Formidabbilmenti. avv. In modo formidabile: formidabilmente.

Fòrmula. s. f. Maniera di locuzione; modo di dire stabilito dalla legge o dall’uso: fòrmola, fòrmula. || T. mat. Risultamento di un calcolo algebrico o di una operazione geometrica sopra un dato oggetto: formola.

Formulàriu. s. m. Libro di regole, modelli o termini prescritti, come formole degli atti, ecc.: formolàrio, formulàrio.

Forsi. avv. di dubbio: forse (e anche forsi, ma raro). || In circa, intorno, presso: forse. || senza forsi, senza dubbio: senza forse. || in forsi, in