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FAT | — 371 — | FAU |
Fattucchiarìa. s. f. Stregoneria: fattucchierìa.
Fattucchiaru, Fattucchieri. s. m. Colui che fa fattucchierie: fattucchiere.
Fattuliddu. add. dim. di fatto: alquanto fatto. || Un po’ ubbriaco: cotticcio.
Fattumi. s. f. T. comm. Seta floscia inferiore, non lavorata, non buona nè per torcere nè per filare: catorzo.
Fattura. s. f. Facimento, opera: fattura. || Creatura: fattura. || Nota de’ pesi, numeri, misure ecc. delle cose che i mercanti commettono o ricevono: fattura. || Le polize ove accennasi il contenuto di alcuni fascetti di scritture avvolte perchè possa alla prima vedersi: fattura (Mort.). || E la somma scritta sur un pezzo di carta, attaccata alla bocca di un sacco per indicar la somma da esso contenuta: polizzino. || Malìa, stregoneria: fattura. || Tutto ciò che costituisce la mano d’opera, la lavorazione, manufattura: fattura. || fem. di fatturi: fattora, fattoressa. || jittari o fari fattura, far malìe.
Fatturari. v. a. Lavorare: fatturare (Ugolini), p. e. questo panno è fatturato a Londra. || Adulterare, e dicesi del vino: fatturare. || Far la fattura nel senso del 6 §. P. pass. fatturatu: fatturato. V. affatturari.
Fatturedda. dim. di fattura: fattoruzza.
Fattureddu. dim. di fatturi: fattoruzzo, fattoretto.
Fatturi. s. m. Chi o che fa: fattore. || Agente che fa i negozi altrui: fattore. || Chi ha cura delle possessioni altrui, campagne ecc: fattore, castaldo. || T. met. Ciascuna quantità onde formasi un prodotto: fattore.
Fatturìa. s. f. Ministero di chi sopraintende alle possessioni altrui: fattorìa. || Tenuta di beni o poderi con tutto il bisognevole: fattorìa.
Fatturuna. accr. di fattura, nel senso del penultimo §.
Fatu. s. m. Disposizione fissa e ineluttabile delle cose avvenire: fato. || Il succedere necessario degli eventi: fato.
Fàtuu. add. Scemo, stolto: fatuo. || focu fatuu, meteora che si vede nelle notti oscure sopra i prati, le paludi o luoghi grassi: fuoco fatuo.
Fatuzza. dim. e vezz. di fata. || pl. V. spirdu.
Fau. V. fagu. || V. vrisca: favo.
Faucetta. dim. di fauci: falciuola. || – di chirurgu: lancetta.
Fauci. s. f. pl. Sboccatura della canna della gola: fauci. || Per sim. apertura: fauci. || sing. Strumento di ferro, curvo, tagliente, per segare, mietere ecc.: falce. || Prov. fauci meti e ventu spagghia, la falce miete e il vento spaglia, ci vuol anco il vento.
Faucïari. v. a. Segare le erbe, le biade colla falce: falciare.
Fauciata. s. f. Colpo della falce: falciata. || faucïata, il menar della falce: falciata.
Fauciazza. pegg. e accr. di falce: falciazza. || Cattiva falce.
Faucicchia. dim. di falce: falciuola.
Faucigghia. s. f. Falce piccola più maneggevole: falciuolo.
Faucigghiuneddu. dim. di faucigghiuni.
Fauciggiuni. s. m. Strumento simile alla falce, ma più piccolo: falcetto, falcino.
Faucitedda. V. faucetta.
Faucitta. s. f. Sorta di strumento chirurgico adunco, che serve per aprir tumori grandi: gambautte.
Fauciumi. s. m. Coltello grande da cucina: coltella.
Fauciuni. accr. di falce: falcione.
Fauda. s. f. Quella parte della sopravveste o del farsetto che pende dalla cintura in giù; si dice anche del lembo di qualsiasi veste: falda. || T. capp. Quella parte del cappello che fa solecchio: tesa, falda. || faudi di la cammisa, le estreme parti che calano dinanzi e dietro: lembi, quarti. || – di la muntagna, striscia o pendio della montagna o le radici: falde. || T. anat. Qualsiasi appendice carnosa: falda. || L’estrema parte di checchessia, di terra o altro: lembo. || E particolarmente la estrema parte o l’orlo delle vesti: lembo.
Faudalata. V. fadalata.
Faudalazzu. V. fadalazzu.
Faudaleddu. V. fadaleddu.
Faudali. V. fadali.
Faudalinu. V. fadalinu.
Faudaluni. V. fadaluni.
Faudata. V. fadalata. || Vale anche quanto cape un lembo, una falda. || E vale anche, coda folta di pelo, lunga: coda a spazzola.
Faudatedda. dim. di faudata.
Faudatu. add. Guarnito di falde, o fatto a falde: faldato. || Con coda: coduto.
Faudàu. V. fadali (in Nicosia).
Faudedda, Faudetta. V. fadedda.
Faudiari. v. a. Coglier le foglie delle falde d’un albero: succidere. || V. rifodari.
Faudiddazza. V. fadiddazza.
Faudidduzza. V. fadidduzza.
Faudigghia. V. fodigghia.
Faudili. V. fadili.
Faudillina. s. f. (Damiano). Piccola gonnella: gonnellino.
Faudincina, Fauduncina. V. faruncina.
Faudutu. add. Dicesi di bestie che hanno lunga e folta coda: di molto coduto.
Fauduzza. V. faduzza.
Fàula. V. fàvula (A. V. ital. faula).
Faura. V. fauda.
Faùri. V. favuri.
Fauriari. V. faudiari. || V. rifodari.
Fausamenti. V. falsamenti.
Fausascritta. s. f. Errore nello scrivere, per inavvertenza: cacografia. || fari fausiscritti: cacografizzare.
Fausìa. V. falsità.
Fausiari. v. intr. Si dice quando un bove nello arare esce dalla linea: falsare, tortire, sviarsi.
Fausitùtini. V. falsità.
Fàustu. add. Fortunato, propizio, di buon augurio: fausto. Sup. faustissimu: faustissimo.
Fàusu. s. m. Falsità, cosa falsa, non vera: falso. || ’n fausu, T. art. Che è fuori il perpendicolo o fuori posto: posare, essere, stare in falso. || mettiri lu pedi ’n fausu, metterlo dove non posi: metter il piede in falso. E met. per procedere malcauto, pigliar un granchio. || mittirisi ’n fausu, cominciare a sospettare. || E detto di bestie: ombrare. V. appagnarisi.
Fàusu. add. Non vero, corrotto, finto: falso. ||