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FAC | — 360 — | FAE |
Facigghiuneddu. dim. di facigghiuni: falcetto, falciuola.
Facigghiuni. s. m. falce larga, di manico lungo per mietere biade, fieno: falce fienaja.
Fàcili. add. Che si può fare senza molti impedimenti, ostacoli: facile. || In forza di avv. facilmente, facile. || Per forse p. e. facili ca veni: forse viene. Sup. facilissimu: facilissimo.
Facilimenti. V. facilmenti.
Facilissimamenti. avv. sup. Facilissimamente.
Facilità. s. f. Qualità dell’esser facile: facilità, facilitade, facilitate. || Bontà, benignità, disposizione buona: facilità. || T. pitt. Prontezza nell’operare: facilità. || Modo facile con cui sembra fatta una cosa, contrario di artifizioso: facilità.
Facilitamentu. s. m. Il facilitare: facilitamento (Tomm.).
Facilitari. v. a. Render facile: facilitare. P. pass. facilitatu: facilitato.
Facilitati. V. facilità.
Facilitazioni. s. f. Il facilitare: facilitazione. || Agevolezza, facilità. || Alleggerimento, scemamento di prezzo per condiscendenza ecc.
Facilmenti. avv. In modo facile, probabile: facilmente.
Faciltà. V. facilità.
Faciluni. accr. di facili. Persona che tutto creda e faccia facile.
Facinnazza. pegg. di faccenda: faccendaccia.
Facinnedda. dim. di faccenda: faccendella, faccendetta.
Facinneri. s. m. Colui che volentieri s’intriga in ogni cosa: faccendiere, faccendino.
Facinnunarìa. s. f. Affannoneria, curiosità di chi vuol impacciarsi di faccende altrui: faccenderia.
Facinnuni. s. m. Faccendiere: faccendone. || E quando è in buona parte cioè atto alle faccende: faccendevole. || V. marauni.
Facinnusu. add. Faccendiere: faccendoso (Tomm.).
Facinnuzza. dim. di faccenda: faccenduccia, faccenduzza. || Per facinnuneddu. V.
Facinurusu. add. Malvivente, che fa male: facinoroso. || Per animoso, ardito: bravo (Mort.).
Facituri. verb. m. Facitore.
Facitura. s. f. Fattura: facitura.
Facoltà. V. facultà.
Factotum. s. m. Voce latina che vale persona che fa di tutto: factotum. || Intrinseco, confidente che agisce gli affari tutti di alcuno: factotum di...
Facultà, Facultati. s. f. Potenza, altitudine di operare: facultà, facoltà, facoltade, facoltate. || L’uso della ragione: facoltà. || Diritto, privilegio, possibilità di fare o dire: facoltà. || Tutti insieme gli studî che servono per imparare una scienza come: facoltà medica ecc. || In pl. ricchezze: facoltà. || dari facultà, permettere: dar facoltà.
Facultativu. add. T. leg. Che dà facoltà: facoltativo. (Questa voce biasimata dai più è difesa dal Parenti).
Facultusu. add. Ricco: facoltoso, facultoso. || tirrenu facultusu: fertile, produttivo, ubertoso, fruttuoso. || Detto di pianta: vigorosa, rigogliosa. Sup. facultusissimu: facultosissimo.
Facundamenti. avv. In modo facondo: facondamente.
Facùndia. s. f. Prontezza e abbondanza di parole: facondia, facundia.
Facundissimamenti. avv. sup. Facondissimamente.
Facundu. add. Che ha facondia: facondo. Sup. facundissimu: facondissimo.
Facunnu. V. sopra, e così gli altri.
Fadalata. s. f. La quantità che può capire nel grembiale: grembialata, grembiata.
Fadalazzu. pegg. di fadali: grembialaccio.
Fadaleddu. dim. Grembialino, grembiulino, grembiuletto.
Fadali. s. f. Pezzo di panno lino o altro, che tengono dinanzi cinto le donne e pende loro fin sotto i ginocchi o più giù: grembiule, grembiale. E l’usano anco gli artisti, e guastatori ecc. ed è di pelle: grembiale. || Quel cuojo che ora libero ora mastiettato è nella carrozza e si tira su avanti a sè per difendersi dalla pioggia o dal fango: parafango, grembiale. (Da fauda: falda, quasi faudale).
Fadalinu. V. fadaleddu.
Fadaluni. accr. di fadali.
Fadata. V. caduta della veste. || spincirisi la fadata: succinger le vestimenta; stare o andare alzata.
Faddetta. V. fadedda. Così nel Messinese.
Faddittina. s. f. Abito donnesco corto, che oggi dicesi in costume: gonna, gonnella.
Faddu. (Rapisardi) V. fallu.
Fadedda. s. f. Quella parte del vestire donnesco che sta sotto il vestito immediatamente e serve a gonfiar la gonnella: sottana. || V. anche fadetta. || fig. Dicesi d’uomo debole, che sottostia alla moglie, e da lei si lasci guadagnar la mano. || Per donna, fig. || Prov. unni cc’è cappeddi, nun ci vonnu fadeddi, dove ci vogliono gli uomini, non valgon le donne.
Fadetta. V. fadedda. || E si dice anche per gonnella cioè l’abito di sopra dalla cintola in giù. || farisi mettiri la fadetta, lasciarsi comandar dalla donna: lasciarsi metter la gonnella. || tirari pri li fadetti, esser donnajuolo: tirar alle gonnelle.
Fadiari. v. a. Separare con granata o altro dal monte di grano o biade quelle spighe o baccelli sfuggite alla trebbiatura: vigliare.
Fadiddazza. pegg. di fadedda: sottanaccia (a Firenze). || fig. Ad uomo che troppo si lasci menar pel naso da donna: dolcione. || Dicesi pure di uomo che stia sempre in mezzo alle donne. || Per donnaccia.
Fadiddiari. v. intr. Far cose da donne. || Andar dietro a donne: donneare. P. pass. fadiddiatu: donneato.
Fadidduzza. dim. di fadedda: sottanina.
Fadigghia. V. fodigghia e derivati.
Fadili. s. m. Pezzo piccolo di pannolino per fasce o altro: pannicello, pannicino. || Panno lino con cui si copre il pitale: pezza d’agiamento.
Fadillinu. V. fodillinu.
Fadittazza. V. fadiddazza.
Faduzza. dim. di fauda: faldolina. || – di càntaru. V. pannu di còmmura. || Appendici che pendevan dietro de’ giupponi: bendone.
Faenza. s. f. Vasellami di terra invetriate che venivano dalla città di Faenza.