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la vergogna: tirar giù il cappuccio. || cadiri la facci ’n terra, venir meno l’ardire, esser preso da vergogna: cader la faccia. || jittarisi ’na cosa facci facci, aver di una cosa grande abbondanza da buttarne via. || canciarisi la facci pri dinari, lasciarsi corrompere: mutar viso. || oh pri la facci mia! tua! ecc. esclamazioni di dolore: tapino a me! lasso a me! || aviri o nun aviri facci di una cosa, mostrare o no apparenza, attitudine a una cosa: tener o no faccia di alcuna cosa. || – di picchiu, dicesi a persona magra, malinconiosa o infermiccia: viso di sentenza contro. || a facci abbuccuni: bocconi. || a facci all’aria, posto avv., volta colla faccia in su: supino. || cu’ havi facci (s’aggiunga anche granni) si marita, chi è bella si marita, però anco le brutte si maritano. E vale anche che chi è ardito, ottiene. || facci senza culuri, o fintu o tradituri, potrebbe non esser nè l’uno nè l’altro, ma essere ammalaticcio: poca barba e men colore, sotto il ciel non è il peggiore. || – di la tavula: fasce (Tumminello). || a cu’ ti voli dari ’n facci, e tu daccilla ’n barba, a chi vuol farti male, sii sollecito rispondergli per bene. || – di la terra, la superficie: faccia della terra. |, modi avv. in danno, in ischerno: alla barba tua, mia, ecc. || pri la tò bedda facci, si dice contro alcuno pizzicandolo per la sua presunzione: pel tuo bel muso. || jittarisi facci pri terra, buttarsi a pregare o ringraziare: cader in sulla faccia (Vinc. Di Giovanni). || – di vecchia, sorta di pane a testa: schiacciata, focaccia. || manciata di zappagghiuna: mangiata da zanzare. || cui fa facci guasta facci, le donne per replicati parti perdono la bellezza. || lavarisi la facci, dicesi del gatto quando si pulisce collo zampino: lisciarsi il capo. || vutari facci ad unu, mancargli di rispetto. || la facci di l’omu è facci di liuni, forte, virile, audace. || facci per facciata V. || lavari la facci ad unu, rimproverarlo: fargli una risciacquata.

Faccialata. s. f. Bravata che facciasi con parole minaccevoli e di rimprovero sul viso altrui: rabbuffo, canata.

Faccialatu. add. Coperta la faccia d’una cappa o bacucco per non farsi riconoscere: imbacuccato.

Facciali. s. m. Arnese di panno che mettesi in capo per coprirsi il volto e non essere riconosciuto: bacucco. || add. Della faccia.

Faccïari. v. a. Ridurre a faccette la superficie di un solido come gemme ecc.: faccettare, affaccettare. P. pass. faccïatu: faccettato, affaccettato.

Facciata. s. f. T. arch. Prospetto, la fronte principale di un edifizio o altro: facciata. || Pagina: faccia, facciata.

Facciatazza. pegg. di facciata.

Faccïatedda. dim. Facciatella.

Faccïateddu. add. dim. di faccïatu: un po’ faccettato.

Faccïatìna. s. f. L’atto e l’effetto dell’affaccettare.

Facciatuna. accr. di facciata.

Facciazza. s. f. pegg. di facci: facciaccia. || a la facciazza mia, tua, ecc. V. facci. || fari facciazza, contraffarsi colle mani il viso, la bocca ecc. in modo da somigliare ad animale feroce: far S. Marco.

Faccicchia. V. facciudda.

Faccicutu. V. facciutu.

Faccifarìa. s. f. Apparenza di amorevolezza o deferenza, tutta contraria a ciò che si ha in animo: simulazione. || Alle volte non procede da tristizia ma dall’uso delle formalità: cerimonia. || Deferenza, rispetto.

Faccifrunti (A. Rimpetto, di faccia: di fronte.

Facciola, Facciolu. s. f. e m. T. zool. Varietà della gaddinedda d’acqua V. che ha una macchia carnea nel becco. || La parete di quella parte degli stipiti che formano il battitojo dell’uscio.

Facciolu. add. Doppio, finto: simulato, falso. || V. cavaddu. || Per pagina V. facciata.

Facciprova, Facciprovi. Composta da facci e prova; ripetizione, di ciò che s’è detto in pregiudizio di alcuno, a faccia a faccia per cavarne la verità: atto di affronto.

Faccipròvitu. (Mal.) Quasi facci proìbitu. V. sfacciatu: faccione.

Faccitedda. dim. di facci: facciuola, faccetta, visetto. || Dicesi ad uomo di faccia piccina.

Facciudda. dim. di facci: visino, visettino.

Facciularìa. s. f. Abitudine, azione da simulato, doppio: doppiezza, simulamento.

Facciulazzu. pegg. di facciolu: fintissimo, doppionaccio.

Facciuleddu. dim. di facciolu.

Facciuluni. accr. di facciolu.

Facciuna. V. facciuni.

Facciunazzu. s. m. accr. di facciuni: gran faccione.

Facciuneddu. Piccolo viso rotondo e grassoccio; e dicesi per lo più de’ fanciulli.

Facciuni. accr. di facci: faccione.

Facciuteddu. dim. di facciutu: bofficiotto, paffutello.

Facciutu. add. Di faccia grassoccia, polposa: boffice, paffuto, grassottone.

Facciuzza. dim. e vezz. di facci: visuccio, visettino.

Facenda, Facenna. s. f. Cosa da farsi, affare, negozio. faccenda. || Cosa assolutamente: faccenda. || strascinari facenni, affaccendarsi molto, volersi dare per tutto un gran da fare: acciaccinare. E sta pure per: adulare. || strascina facenni, uomo che s’intriga in ogni cosa: ser faccenda. || mettiri in facenna, dar da fare: metter in faccenda. || facenni di casa: faccende domestiche.

Facetamenti. avv. In modo faceto: facetamente.

Facetu. add. Piacevole nel dire, gioviale: faceto. Sup. facetissimu: facetissimo.

Facèzia. s. f. Detto arguto e piacevole, giocoso: facezia.

Faci. V. facci.

Faciana. s. f. T. zool. Pesce del genere triglia che si trova nel mediterraneo e nell’oceano; di color rosso pallido: perlone. || f. di facianu: fagiana. || Dicesi a ragazza avvenente.

Facianeddu. dim. di facianu: fagianotto.

Facianu. s. m. T. zool. Uccello salvatico della grandezza di un gallo, di carne squisita: fagiano. Phasianus L. || Giovinetto di bello aspetto.

Facianuna. accr. di faciana.