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ESP — 354 — EST


Espressu. avv.Espressamente: espresso.

Esprìmiri. v. a. Manifestar il proprio concetto con chiarezza e al vivo: esprìmere. || Significare: esprimere. || Nella pitt., poes. ecc. rappresentar al vivo gli affetti ecc: esprimere. || Per spremiri V. P. pres. esprimenti: esprimente.

Esprupiari. v. a. Privar altrui della proprietà: spropriare, espropriare. P. pass. esprupriatu: espropriato.

Esprupriazioni. s. f. L’espropriare: espropriazione, spròprio.

Espugnàbbili. add. Facile ad espugnarsi: espugnabile.

Espugnari. v. a. Vincer per forza un luogo forte, e s’usa anche met.: espugnare. P. pass. espugnatu: espugnato. (Mort.).

Espugnaturi –trici. verb. Chi o che espugna: espugnatore –trice.

Espugnazioni. s. f. Lo espugnare: espugnazione.

Espulsioni. s. f. Lo espellere, scacciare: espulsione.

Espulsu. add. Scacciato fuori: espulso. || Per espulsioni V.

Espurgàbbili. add. Atto ad essere espurgato: espurgabile.

Espurgari. v. a. Purgare, lavare: espurgare. P. pass. espurgatu: espurgato.

Espurgativu. add. Atto ad espurgare: espurgativo.

Espurgaturi. verb. Chi o che espurga: espurgatore –trice.

Espurgu, Espurgazioni. s. m. e f. Lo espurgare: espurgazione, espurgo, spurgo. || Per spurga V.

Espurtari. v. a. T. comm. Portar fuori da un luogo merci o altro: esportare. || Per portar con sè.

Espurtaturi. verb. Chi o che esporta.

Espurtazioni. s. f. Il portar fuori una merce da uno Stato in un altro: esportazione. || Detto del portar armi con sé ecc.

Espusiziunedda. s. f. dim. di esposizione: esposizioncella.

Esquilibbrari. v. a. Torre l’equilibrio: esquilibrare, squilibrare. || rifl. pass. Uscir d’equilibrio, perder l’equilibrio: esquilibrarsi. P. pass. esquilibbratu: esquilibrato.

Esquilìbbriu. s. m. Contrario di equilibrio: esquilibrio, squilibrio.

Esquisitu e derivati V. squisitu e derivati.

Esse. V. s: esse. || T. magn. Ferro ripiegato a modo di S: esse. || ad esse, posto avv.: ad esse, della figura d’un esse. || omu ad essi, per sim. gobbo.

Essemi. V. esami. Così a S. Fratello.

Essenza, Essènzia. s. f. L’essere delle cose: essenza. || Ciò che è assolutamente necessario a costituire una cosa: essenza. || Liquore estratto per distillazione da fiori, droghe ecc, di buon odore: essenza. || essiri la quinta essenza, essere la schiuma p. e. di ribaldi, di arditi ecc: essere la quinta essenza. (A. V. ital. essènzia).

Essenziali. add. Che appartiene all’essenza, necessario: essenziale. Sup. essenzialissimu: essenzialissimo.

Essenzialità. s. f. Ciò che costituisce l’essenza: essenzialità.

Essenzialmenti. avv. In modo essenziale: essenzialmente.

Èssica. (An. M.) Per dire: attenti, all’erta, olà!

Èssiri. v. sost. Èssere. || essiri ’n sè, sano di mente: essere in sè. || essiri ’n sì, di buon umore, disposto a compiacere: esser in buona. || essiri o duviri essiri unni unu o cu unu, ritrovarsi, andar da alcuno: essere o dover esser a o da uno. || cci semu! modo di encomiare: va bene, ci siamo. || a chi cci semu poichè siam qua o a far questo: da che o a che ci siamo. || ora cci semu, ora andiam bene: ora ci siamo. || nun c’è di chi, quasi dicessesi non c’è che dire, non c’è male: non fa una grinza. || cci si o nun cci si? si dice ad alcuno per iscuoterlo dalla distrazione, vuoi tu capire? dove hai il capo? || nun semu a nenti, abbiamo fatto poco o nulla. || nun semu nenti! dinota fragilità, insufficienza. E si dice alle volte come per dire: non siam più amici? quelli di prima? || comu fu fu, in qual modo sia ita la faccenda: come si fosse. E significa anche, cosa finita su cui non c’è più rimedio, non ci si pensi più. || fussi veru iddu: foss’egli vero! || accussì nun fussi, attesta la verità di cosa spiacevole: così non fosse! || comu è è o su su o comu egghiè, siano come siano, comunque sia: com’egli è (a Firenze) e nel contado Fiorentino: com’egghiè (Eppur vogliono alcuni che il nostro dialetto venga dal Sanscrito! dal Saracino!) || Prov. sugnu misu ’nta sta cantunera, guardami ca sugnu e no cu’ era: dimmi chi sono e non mi dir chi ero, non sempre si deve giudicare da qualcosa passata; sto prov. è per la riabilitazione. || qual egghiè, qualsisia: qual egli è. || cci semu o nun cci semu; vi garba? vi torna? || o semu o nun semu, si dice per esortare a fare: o l’è o non è; o come qual Fiorentino antico disse: cosa fatta capo ha. || chi è chi è? o chi è chi nun è? vale, da un momento all’altro, ovvero, dopo tanto chiasso non era che: che è che non è o che è che è. || unni èramu? si dice volendo ripigliar il filo del discorso: dov’eravamo? || s’io fussi di tia o si fussi di tia e di mia, se io fossi te: se io fossi in te. || Parlandosi di tempo si dice: sunnu quattru anni, cioè sono passati: son quattro anni. || Per andare, arrivare p. e. doppu un migghiu fomu ddà: dopo un miglio fummo là. || è ad iddu a farila o no, sta a lui: è a lui farla o no. || io sugnu cu iddu, ne divido le opinioni: io son con lui. || nun è chi... ciò non impedisce, non resta per ciò o non cessa: non è che... || per essiri, modo di dire p. e. uno dirà che la tal cosa è così, e l’altro risponderà: per essere, tu sbagli, dacchè l’è così. || essiricci, essere sul fatto, p. e. io non temerei, e l’altro risponderebbe: bisognerebbe esserci. E significa anche esser d’accordo per una gita, un partita ecc.: trovarcisi, starci. || essiri o nun essiri ’n dinari, avere o non aver denaro: essere o non essere in quattrini. || essiri di teatru, di ballu ecc.: andarvi, e non è bene usar in italiano simile frase. P. pass. statu: stato.

Èssiri. s. m. Essenza, esistenza: èssere. || Condizione stato: essere. || dari l’essiri: creare: dar l’essere. || dari ad unu tuttu l’essiri so, privarsi di tutto per altrui. || essiri all’essiri, seguitare nè meglio nè peggio. || Per sostanze.

Est o Esti. s. m. Oriente: est. || Terza persona