Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/365

EQU — 347 — ERI


gna per viaggiare, accompagnatura, fornimento: equipaggio. || Collettivamente, il personale del bastimento: equipaggio. || Ciò che abbisogna ad un esercito in cammino sì per vettovaglie che per attrezzi di guerra: equipaggio. || Preso in male parte, della cattiva maniera con cui uno è vestito, nel qual senso dir equipaggio è francesismo: abbigliamento.

Equiparari. v. a. Ridurre una cosa al pari di un’altra, paragonare: equiparare. P. pass. equiparatu: equiparato.

Equisetu. s. m. T. bot. Erba fatta a foggia di coda di cavallo: equiseto, setolone, rasperella. Equisetum hyemale L.

Equità, Equitati. s. f. Giustizia naturale, osservanza di quelle leggi naturali che riguardano quanto è dovuto ai nostri simili, la massima e l’abito di contemperar il rigor delle leggi: equità, equitade, equitate. || Si usa anche per giustizia: equità.

Equitazioni. s. f. L’arte di cavalcare: equitazione.

Equivalenti. add. Di valore, pregio e forza uguale: equivalente.

Equivalentimenti. avv. In modo equivalente: equivalentemente.

Equivalenza. s. f. L’equivalere: equivalenza.

Equivaliri. v. intr. Esser di pregio, forza, valore uguale: equivalere.

Equivocamenti e Equivucamenti. add. In modo equivoco: equivocamente.

Equivocamentu. s. m. L’equivocare: equivocamento.

Equivocari. v. intr. ass. Incorrere in equivoco: equivocare. P. pres. equivocanti: equivocante.

Equivocazioni. e Equivucazioni. V. equivocamentu.

Equìvocu. s. m. Errore che si fa ponendo in luogo della voce propria altra voce che pur nel suono si somigli; ed è anche l’errore in cui vien indotto chi ascolta l’equivoco commesso da altri: equìvoco.

Equìvocu. add. Dicesi di parola che abbia due o più sensi: equivoco; ambiguo direbbesi più del senso della proposizione. V. in ambiguità. || Detto di uomo, cui si dubiti che faccia mestiero non convenevole: equivoco. (Ma sa dello straniero, Tomm. D.)

Equìvucu. s. m. e add. V. equivocu e derivati.

Èquu. add. Che ha equità: èquo.

Era. s. f. Punto fisso da cui si comincian a contare presso vari popoli gli anni; epoca da cui si computa la vita o la durata di una nazione: èra.

Eràriu. s. m. Tesoreria del pubblico, e dicesi del luogo e delle persone che l’amministrano: erario.

Erba. V. erva.

Erbàceu. add. Appartenente ad erba: erbàceo.

Erbaggeri. s. m. Chi tiene a fitto erba; chi vende erbe, cavoli, rape ecc: erbajuolo.

Erbaggiu. s. m. Ogni erba da mangiare, e anco da non mangiare: erbaggio.

Erbaju. s. m. Luogo dove sia molta erba: erbajo (Mort.).

Erbàriu. s. m. Libro contenente raccolta di piante secche: erbàrio. || Per erbuarìu V.

Erbetti. V. ervetti.

Erbicedda. V. irvicedda.

Erbìvoru. add. Che si pasce d’erba: erbivoro.

Erborizzari. v. a. Andar cercando e osservando erbe: erborare, erbolare.

Erborizzazioni. s. f. L’erborare: erborazione.

Erbuàriu. s. m. Chi va erborando: erbolajo. || Raccolta di erbe disposte in fogli di carta come in libro: erbolajo. || Per irvaloru V.

Erbulàriu. V. erbaggeri.

Erburiari. v. intr. Vegetare, vestirsi d’erba: erbeggiare. V. in frivaru il prov.

Erbusu add. Pieno, coperto d’erba: erboso.

Èrcamu, Èrchiamu. V. erramu e derivati.

Ercùleu. add. Di ercole, robusto: ercùleo.

Eredi. s. m. e f. Quegli a cui è lasciato l’avere di chi muore: erede. || fig. Imitatore altrui: erede. || Per figliuolo: erede.

Eredità. s. f. L’avere che è lasciato da chi muore; ciò che tocca altrui per successione; gli eredi stessi: eredità, ereditade, ereditate.

Ereditàbbili. add. Da ereditarsi: ereditevole.

Ereditàggiu. s. m. Eredità: ereditaggioA. V. ital.).

Ereditari. v. a. e intr. Succedere nella eredità, redare: ereditare. P. pass. ereditatu: ereditato.

Ereditàriu. add. Di cosa che venga per eredità: ereditario. || sost. Il primogenito di re, principe: ereditàrio.

Ereditati. V. eredità.

Ereditera. s. f. di erede: erede.

Eremita, Eremitaggiu. V. rimitu e seguenti.

Eremìticu. add. Di eremita: eremìtico.

Èremu. s. m. Luogo deserto ove abitan i romiti: èremo. || Luogo selvatico, alpestre, sterile: eremo.

Eresìa. s. f. Opinione contraria alla ortodossa in materie dottrinali religiose; o contraria alle opinioni comunemente approvate in qualunque materia: eresia.

Eresiarca. s. m. Fondatore di setta eretica: eresiarca.

Ereticali. add. D’eresia, che ha o contiene eresia: ereticale.

Ereticamenti. avv. In modo eretico: ereticamente.

Ereticari. v. intr. Cader in eresia: ereticare. || Per disperarsi: scristianire.

Ereticazzu. pegg. di eretico: ereticaccio.

Ereticità. s. f. Marca di eresia per censura della chiesa: ereticità (Mort.).

Erèticu. s. m. Chi è in eresia: erètico. || Incredulo anco in materie non religiose: eretico. || add. Che ha eresia: eretico. sup. eretichissimu: eretichissimo. || avv. Ereticamente.

Ereticuni. V. ereticazzu.

Erettu. V. in erìggiri.

Erezioni. s. f. L’erigere, o erigersi: erezione.

Ergàstulu. s. m. Reclusione a vita con lavori forzati: ergastolo. Anticamente era per gli schiavi.

Ergu. Voce latina usata per dunque: ergo. Onde veniri all’ergu, venir alla conclusione: venir all’ergo.

Eri. V. ajeri.

Eridera. V. ereditera.

Erìggiri. v. a. Innalzare; fondare: erìgere. || rifl. Rizzarsi: erigersi. P. pass. erettu: eretto.

Erìngiu. s. m. T. bot. Pianta di cui le foglie men-