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DEB — 296 — DEC


Debbiliri. V. A. Per indebolire (Salom. da Lentini).

Debbilitamentu. s. m. L’indebolire: debilitamento.

Debbilitanti. add. Che debilita: debilitante.

Debbilitari. v. a. Far diventar debole: debilitare. || rifl. pass. Debilitarsi. P. pass. debbilitatu: debilitato.

Debbilità, Debbilitati. s. f. Debolezza, fiacchezza: debilità, debilitade, debilitate.

Debbilitazioni. s. f. Indebolimento: debilitazione.

Debbilmenti. V. debbolmenti.

Debbiltà. V. debbilità: debiltà.

Debbiluzzu. V. debboluzzu.

Debbitamenti. avv. Secondo la dirittura, meritamente: debitamente. || Convenevolmente: debitamente.

Dèbbitu. s. m. Obbligazione di pagar altrui alcuna somma: debito. || Parlandosi di matrimonio è quell’obbligazione del proprio corpo che reciprocamente traesi dagli sposi: debito. || Prov. aviri cchi ddebbiti ca nun pisa, o natari ’nta li debbiti, averne di molti: affogar ne’ debiti, o aver più debiti che la lepre. || Tutto ciò che l’uomo è obbligato fare, dovere: debito. || è megghiu debbitu vecchiu ca piccatu novu, meglio debito vecchio anzichè nuovo peccato. || add. Per dovuto: debito. || Per tiepido. || si debbiti hai, e debbiti fai, si nun fallisci mentirai, proverbio chiaro. || cu’ nun havi debbiti è riccu: chi non ha debiti è ricco. || pagari li debbiti, soddisfarli: rendere i debiti. || scancillatura nun leva debbitu, un frego fatto a caso non salda il conto: frego non cancella partita. || ogni prumissa è debbitu e si paga, dicesi quando si vuol ricordare altrui che mantenga la sua promessa: promessa è debito. || binidiciri lu debbitu, non voler esser soddisfatto del debito: perdonare il debito.

Debbituri. V. dibbituri.

Debbituzzu. V. dibbituzzu.

Dèbboli. V. dèbbuli.

Debbolizza. V. dibbulizza.

Debbolmenti. avv. Con debolezza: debolmente.

Debboluzzu. dim. di debbuli: debiletto, deboluzzo, deboluccio, debolino. || Usasi anco nel morale: snervatello, dilombato.

Debbosciamentu. V. debbosciu.

Debbosciatu. add. Chi vive in dissolutezza: dissoluto, licenzioso (Fr. débauché).

Debbosciu. s. m. Il vivere sfrenatamente, licenziosamente in diletti carnali: dissolutezza (Fr. débauche).

Dèbbuli. s. m. Debolezza, difetto, la parte men resistente: debole. || Propensione, senso, affetto, debole. || tuccatu o essiri tuccatu nta lu debbuli, cogliere o esser colto su cosa che più ci è cara: ferire o esser ferito nel vivo: vale anche promuovere un discorso sopra materia, in cui altri abbia passione, fig.: dar dove ad uno gli duole. || sapiri lu debbuli d’unu, conoscere le inclinazioni e le debolezze: saper dov’ha il baco alcuno.

Dèbbuli. add. Di poca resistenza, forza: debole. Sup. debbulissimu: debolissimo.

Decadenza. s. f. Diminuzione di grandezza, prosperità: decadenza.

Decadimentu. s. m. Il decadere: decadimento.

Decadiri. v. intr. ass. Scemar di grandezza, cominciare a venire dal prospero a cattivo stato: decadere. || Cadere da una ragione, da un diritto, perdere: decadere. P. pass. decadutu: decaduto.

Decalugu. s. m. I dieci comandamenti di Dio: decalogo.

Decanatu, Decanìa. s. m. T. eccl. Ufficio del decano: decanato.

Decantari. v. intr. Celebrare: decantare. || T. chim. Travasare leggermente i liquori sicchè la feccia non si mischi al chiarificato: decantare. P. pass. decantatu: decantato.

Decantatissimu. add. Sup. decantatissimo.

Decantazioni. s. f. T. chim. L’atto del decantare, e il liquore decantato: decantazione.

Decanu. s. m. T. eccl. Dignità ecclesiastica: decano. || Il più anziano, in diversi ordini di persone: decano.

Decapitari. v. a. Mozzar il capo: decapitare. P. pass. decapitatu: decapitato.

Decapitazioni. s. f. Il decapitare: decapitazione.

Decasìllabu. add. Dicesi de’ versi di dieci sillabe: decasillabo.

Dècatu. (Mal.) s. m. Modo, maniera, guisa. || Spago, filo per annodar il filo per la tela.

Decembri, Decèmmiru. s. T. Il dodicesimo mese dell’anno: decembre, dicembre.

Decemviri, s. m. pl. Magistrato di dieci: decemviri.

Decennali. add. Di dieci anni: decennale.

Decènniu. s. m. Lo spazio di dieci anni: decennio.

Decentementi. avv. Con decenza: decentemente.

Decenti. add. Che ha in sè decenza: decente. || Dicevole, proporzionato: decente. Sup. decentissimu: decentissimo.

Decenza. s. f. Decoro, convenienza: decenza.

Deci. Nome numerale: dieci. || Per numero indeterminato: dieci.

Decìdiri. v. a. Risolvere cosa dubbia e per lo più lite, causa: decidere. || Far una deliberazione: risolvere. E rifl.: risolversi. P. pass. decisu: deciso. || Risoluto.

Dècima, s. f. Ogni dieci l’uno: decima. || Quell’aggravio dell’un per dieci che si pagava alla chiesa: decima. || jiu pri la decima e cci appizzau lu saccu o jiu pri guadagnari e fici detta V. detta.

Decimali. add. Da decima: decimale. || s. T. arit. Frazioni che si calcolano per via del dieci: decimali.

Decimari. v. a. Metter la decima sopra i beni: decimare. || Punir i soldati colpevoli uccidendone ogni dieci uno: decimare. || Per sim. Levar parte di checchessia: decimare. P. pass. decimatu: decimato.

Decimaturi. verb. Chi o che decima: decimatore –trice.

Decimazioni. s. f. Il decimare: decimazione.

Decìmetru. s. m. La decima parte del metro: decimetro.

Decimila. Nome numerale: diecimila.

Decimottavu. Nome numerale ordinativo, dieci e otto: decimottavo.

Decimu. s. m. Ognuna delle dieci parti che forman il dieci: decimo. || Nome numerale ordinativo: dieci.

Decimunonu. Nome numerale, nove sul dieci: decimonono.