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contrafatta, e anche triste: caramogio, cazzatello. || – di sorti: disavventurato. || – di vista V. luscu. || all’armi curti, met. non andiamo per le lunghe: brevemente, su via. || a lu curtu o a li curti, senza tanti discorsi, insomma, per finirla: alle corte. || di curtu o ora di curtu, poco fa, e anco fra poco: di corto. || vistirisi di curtu, de’ preti che non vestono l’abito talare: vestirsi di corto (a Firenze). || essiri a li curti, mancar poco: essere lì lì. || mannari curta, al giuoco della palla, mandarla troppo vicino a sè, che non giunga al segno: mandar corto. || di curtu e curtu, vicino assai: presso, presso presso. || Detto di abito che non arriva alla misura: corto. || nun lassari ad unu pri curtu, stargli alle costole per ottenere ciò che si vuole: non la perdere per corta. || essiri a curtu di fari ’na cosa, esser lì per farla: esser presso a farla. || jiri a lu curtu, a conclusione, abbreviare: per farla corta. || jiri a lu curtu sirvizzu, far presto anco facendo male: abborracciare.

Curtuliddu. add. dim. di curtu: cortetto.

Curuna. s. f. Ghirlanda di foglie, di fiori, ecc. che si pone in capo per ornamento od onore: corona. || Quella che cingon i re: corona. || Sovranità regia; il regno stesso; e il regnante: corona. || Quell’ornamento che per ragione di titoli si pone sopra l’armi e insegne: corona. || – di lu martiriu e simili, gloria, onore: corona del martirio. || – di gloria, la beatitudine che Dio dà lassù: corona di gloria, met. Decoro, ornamento detto ad uomo: corona. || – di spini, quella che fu messa in capo a Gesù: corona di spine. || Per sim. Cerchio, qualunque cosa che cinge e circonda altra: corona. Onde, fari curuna, accerchiare: far corona. || La cherica de’ preti, monaci: corona. || Ghirlanda od ornamento femminile del capo: corona. || Quella filza di pallottoline con cui si dice il rosario: corona. || – di lu denti. T. dei dentisti. La sommità del dente: corona del dente. || T. vet. La superior parte dell’unghia delle bestie: corona. || T. orol. Quella ruota che imbocca nella serpentina: corona, ruota a corona. || T. arch. La più alta parte dell’edifizio: corona dell’edifizio. Membro del cornicione, sporgente, che serve di cimasa: corona. || T. astr. Nome di due costellazioni, una boreale, e l’altra australe: corona. E quell’anello colorato che si vede talora intorno i pianeti, alone: corona. || T. arch. Opera esteriore che si estende nella campagna per difesa: opera a corona. || – di l’arvulu. T. agr. La parte più alta e più folta dei rami: corona dell’albero. Onde tagliando ad un’albero tutti i rami, dicesi: tagliare o scapezzar a corona. || –di li frutti, la parte più alta, opposta ai picciuolo: fiore. || I naturalisti dànno a diversi nicchi il nome di: corona. || T. mus. Segno che si pone sopra o sotto una nota per indicar pausa: corona, fermata V. puntu coronali. || Prov. teniri ad unu ’n testa pri curuna, non dipendere da lui, e poter senza il suo aiuto agire. Alcuni vi aggiungono: e ’n culu pri simenza, modo sporco e basso. || – di cappuccini V. gioppu. || curuna, per fondo dell’ago: corona. || sfilari la curuna, palesar ogni cosa, dire tutto ciò che si sente, sfogar contro alcuno: sfilar la corona, dar la stura. || – di monacu V. cuttuneddu di campagna. ||– ’mpriali. T. bot. Pianta di radice bulbosa, grossa rotonda, scagliosa, fibrosa alla base, gialla e d’un odore acuto; stelo diritto, midolloso, frondoso alla base, alto circa un braccio; foglie numerose, lunghe, appuntate, sessili, fiori rossi alquanto gialli, grandi, a racemo, disposti in giro intorno allo scapo, terminati da un ciuffo di foglie. Fu portata dalla Persia il 1750. Vi ha più varietà. Fritillaria imperialis L.

Curunari. V. incurunari. || – l’opira, dar compimento, perfezione: compire. E in mala parte esprime il colmo d’un’opera cattiva, dar cattivo esito, volger la cosa al contrario: travolgere.

Curunaru. s. m. Chi fa o vende corone: coronajo.

Curunazza. s. f. accr. di curuna, corona di più poste pel rosario: coroncione.

Curuncina. s. f. Devozione di un dato numero di avemarie o altro, alla Madonna: coroncina della Madonna.

Curunedda. s. f. dim. di curuna: coronella, coroncella, coroncina. || T. zool. Pesciatello lungo quanto un dito, creduto della specie delle sfirene, con la pelle senza scaglie, liscia, di color argento velato, ossia azzurro chiaro; ha la testa terminante in un becco più largo del corpo. I pescatori gli danno l’aggiunto di lattara per la delicatezza della sua carne: argentina, pesce argentino. Argentina sphyrena L.

Curusu. (Pasq.) add. Diligente: accurato. Da cura.

Curuzzu. s. m. dim. di cori: cuoricino, corino (Tigri, Canti pop. Tosc.). || Qualsivoglia cosa a similitudine di cuore: cuoricino. || Quello che si mette in principio dello sparato della camicia: cuoricino. || curuzzu mio, si dice per vezzo a persona cara: ciocino mio, cor mio, grillino (Nerucci). || Abitino con cose sacre, in forma di cuore che si porta al collo: brevicino, brevino (a Firenze).

Curva. s. f. Ognuno di que’ pezzi curvi che formano la circonferenza della ruota: quarto della ruota.

Curvacchiu. s. m. T. zool. Uccello di penne nero cangianti, dorso e petto bigio: cornacchia bigia. Corvus comix L.

Curvacchiuni. s. m. Corvo giovine: corvacchiotto, corvetto, corvicino. || Per ingiuria ad uomo: maliziosetto.

Curvatta e derivati. V. cuvarta.

Curvatura. s. f. Curvezza, piegatura: curvatura.

Curvazzu. s. m. accr. e pegg. di corvu: corbaccio, corvaccio.

Curvedda. s. f. Arnese intessuto di vimini, canne, ecc. per uso di riporvi roba: corbello.

Curvetta. s. f. Operazione che fa il cavallo nel maneggio, sollevandosi e andando sulle gambe di dietro: corvetta. || T. mar. Spezie di bastimento a un albero: corvetta. || – a vapuri: pirocorvetta.

Curviari. v. a. Procurare alcuna cosa con ogni industria, avidità e astuzia, tolta la met. dal corvo alla caccia: uccellare. || – protezioni: uccellar favori. || rifl. Avvolgersi intorno un luogo: aliare. P. pass. curviatu: uccellato. || Aliato.