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Currivu. s. m. Dolore, dispiacere di torto ricevuto: sdegno, dispetto, onta, corruccio. || pigghiarisi di o essiri currivu, entrar in cruccio, in dispetto: indispettirsi.

Currivu. add. Presto a credere o a fare: corrivo (Mort.). || Offeso, adontato: oltraggiato.

Currivuseddu. dim. di currivusu.

Currivusu. add. Che s’indispettisce facilmente: dispettoso, puntiglioso.

Cùrrula. s. f. Strumento di legno o altro nel quale vi ha una ruota scanalata in cui si adatta una fune che così scorre senza inciampo; serve a molti usi: carrùcola. || La ruota scanalata di esso: girella. || aviri li curruli a li pedi, met. andar veloce. E fuggire: battere il calcagno. || Si dice a chi ciarla molto: cicalone, battolone. Onde essiri ’na currula, non rifinire di ciarlare: non prestar mai lo staccio. || fari la currula, esser qua e là, girandolare: sgonnellare. || mettiri ad unu a li curruli, impegnarsi a persuader alcuno a far checchessia: metter uno sul curro.

Currulazza. s. f. pegg. di cùrrula.

Currulicchia. s. f. dim. di cùrrula: carrucoletta.

Currulidda. s. f. dim. di cùrrula: carrucolina.

Curruluna. s. f. accr. di cùrrula.

Curruta. s. f. L’azione del correre: corsa (Sp. corrida).

Currutedda. dim. Corsettina.

Curruttela. V. corruttela.

Currutuna. accr. Lunga corsa.

Cursa. s. f. Corrimento: corsa. || Spettacolo di più cavalli che corrono il palio: corsa. || Strada dove si corre il palio: corso. || a o di cursa, o di tutta cursa, posto avv. correndo, velocemente: a o di corsa, a tutto corso. || farisi ’na cursa, scappar via: fuggire. || Per cacaredda V. || ’nta ’na cursa, presto: in un bacchio baleno. || dari ’na cursa ’nfin’a ’na banna, andarvi presto, o per istarvi poco: dar una corsa fin a un luogo. || Prov. cursa d’asinu e burrasca di punenti, accumenza cu furia e ’un dura nenti, o cursa d’asinu pocu dura: trotto d’asino dura poco. || testa di la cursa, sito d’onde parton i cavalli della corsa: mosse. || – di varchi: regata.

Cursalettu. s. m. Il corpo della corazza: corsaletto. || Il torace di alcuni insetti: corsaletto. || Un’aquilone (stidda) senza coda che si vola dai ragazzi.

Cursali. V. cursaru. || Aquilone grande senza coda che volano i ragazzi, e per lo più a pigliare gli aquiloni volati da altri.

Cursuluni. accr. Grande aquilone.

Cursariscu. add. Di corsaro: corsaresco.

Cursaru. s. m. Ladrone di mare: corsale, corsaro. || T. mar. Legno armato da privati per predare o fare scorrerie, e il capitano di esso: corsaro, corsale.

Cursè. V. corsè.

Curseri. s. m. Cavallo da corsa: corsiere, corsiero, corridore.

Cursettu. Lo stesso che corsè V.

Cursìa. s. f. T. mar. Lo spazio vuoto nelle galee ed altre navi, per camminare da poppa a prua: corsìa, galleria. || Così chiamasi pure lo spazio vuoto nel mezzo di teatri, stalle ecc.: corsìa.

Cursicedda. dim. di corsa: corsettina.

Cursiggiari. v. intr. Far il corsale, scorrazzare i mari depredando: corseggiare. || a. Dare il guasto a’ paesi: corseggiar le terre.

Cursittinu. s. m. dim. di corsè e cursettu, un giubbone da donna, un tempo usato dalle civili oggi dalle contadine, è staccato dalla gonna e spesso d’altro colore: giubboncello, giubboncino.

Cursivamenti. avv. A corsa, correndo, senza considerazione: corsivamente.

Cursivu. add. Che corre: corsivo. || Detto di carattere, più atto alla velocità dello scrivere: carattere corsivo. || T. tip. Il carattere simile allo scritto: carattere corsivo.

Cursu. s. m. Il correre: corso. || Moto o scorrimento dei fluidi: corso. || – di stiddi, il viaggio delle stelle: corso delle stelle. || aviri o nun aviri cursu una munita o una mircanzia, avere o no spaccio: avere o non avere corso. || aviri cursu un affari, aver avviamento: avere corso. || jiri ’n cursu, far il corsale: andar in corso. || – di la vita, durata: corso della vita. || Spazio decorso o da decorrere: corso. || Ordine, avviamento della natura e delle cose: corso. || Progresso fin ad un termine; onde cursu di affari, – di fortuna, – di malatia ecc.: corso; e fari lu so’ cursu: far il suo corso. || – di studî, serie di lezioni in una data scienza o che: corso di studî. E pe’ legisti e medici, il dar opera alla rispettiva facoltà presso le scuole pubbliche, pel tempo statuito per aver la laurea. || mittirisi ’n cursu. T. art. Cominciare ad acquistar pratica esercitandovisi: pigliar corso. || robba di cursu, ordinaria: dozzinale. || Strada grande: corso.

Cursu. add. Da currìrisi: corrucciato, imbronciato.

Cursuri. s. m. Colui che corre: Cursore. || Sergenti di certi Tribunali, che portan gli ordini: cursore.

Curtamenti. avv. Con cortezza: cortamente.

Curtettu. add. Alquanto corto: cortetto, bassotto.

Curti. s. f. Famiglia del Sovrano, e la gente che gli fa codazzo: corte. || Palazzo dove risiede il sovrano: corte. Ed in Palermo, il palazzo municipale: corte. || – biata, il paradiso: corte celeste. || fari la curti, prestar servigi, ossequî per ottenere qualcosa: far la corte. E parlando di donna: vagheggiarla, corteggiarla. || curti, certo numero di ecclesiastici plebei addetti a servir ecclesiastici aristocratici. E l’aggregato de’ servi di un magnato: i cortegiani. || Il luogo dove si tiene ragione: corte. Onde, corte criminale, – d’appello ecc. || – paisana V. giustizia. || – militari o marziali, quella pe’ reati de’ militari: corte militare o marziale. || – ecclesiastica, ove si giudica di affari ecclesiastici: corte ecclesiastica. || Prov. in curti di lu re ognunu fa per sè, le corti son popolate di egoisti: alla corte del re ognun faccia per sè. || in curti ognunu lauda chiddu chi dici lu so’ signuri, dov’è chi spudoratamente tiensi superiore a’ suoi simili, il vero è proibito, e l’adulazione trionfa: il gran signor non ode, se non adulazion, menzogna e frode. || in curti unni nun regna la virtù, è un celu senza stiddi,