Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/299

CUR — 281 — CUR


Curmareddu. V. culmareddu.

Curmatura. V. culmatura.

Curmu. V. culmu. || V. burduni al § 2º.

Curnacchia. V. cornacchia.

Curnacchina. V. cornacchina.

Curnàggini. s. f. Ostinatezza, caparbietà: cornaggine.

Curnali, Curnalora. s. m. e f. Fune per uso di reggere buoi, che legasi loro alle corna: capestro.

Curnaru. s. m. Fabbro che lavora corni V. pittinaru.

Curnata. s. f. Colpo di corno: cornata. || fig. Soperchieria, sopruso: aggravio. Onde; suppurtari curnati: patir oltraggi.

Curnatura. s. f. Qualità o foggia di corno: cornatura. || met. essiri di la stessa curnatura, avere gli stessi concetti e qualità: essere della stessa cornatura.

Curnazzu. s. m. pegg. e accr. di cornu.

Curnera. (Spat.) V. agnuni.

Curnetta. s. f. Strumento musicale di fiato: cornetta. || E colui che porta la cornetta: cornetta. || Escrescenza cornea più piccola dell’unghiella, che si vede alla faccia interna della gamba dinanzi del cavallo: cornetta o sperone del cavallo. || T. mar. Specie di bandiera divisa in due punte, che è segno di comando: cornetta.

Curnettu. s. m. dim. di cornu: cornetto. || Sorta di strumento da fiato: cornetto. || Insegna piccola di compagnia di cavalleria: cornetto, cornetta.

Curniàrisi. v. recipr. Diffamarsi l’un l’altro: svillaneggiarsi, scorbacchiarsi.

Curnicchia di li pruna. T. agr. Susina che sull’allegare è guasta dagl’insetti, e ingrassando fuor misura divien vana: bozzacchione. || T. bot. Erba: edisaro. Lotus edulis (D. B.).

Curnicchiu. dim. di cornu: cornicino, cornicciuolo. || Quel bernoccolo che si fanno i bambini in cascando: corno, cornetto. || curnicchia, pl. fig. è un modo di negare: no, no certo. || aviri li curnicchia, esser irrequieto: frùgolo. || spuntaricci li curnicchia, farsi adulto; divenir frugolo, o maliziuto; ricever ingiuria dalla consorte. || curnicchia, si chiamano pure quei piccoli cornicelli di corallo che si appendono alla catena dell’orologio, ai quali il superstizioso popolo attribuisce virtù contro la cosiddetta jettatura.

Curnicedda. s. f. dim. di curnici: cornicetta.

Curniceddu. s. m. dim. di cornu: cornicello. || curniceddi di manciari. T. agr. Frutto del Lotus pentaphillus. Siliqua cornuta o Lotus edulis.

Curnicetta. V. curnicedda.

Curnici. s. f. Membro d’architettura, sporgente in fuori, sopra, per ornamento: cornice. || Quella che è posta immediatamente sull’architrave e sulla colonna senza fregio: cornice architravata. || Quell’ornamento aggettato che rigira intorno intorno dell’edifizio sotto i palchi, o posto sopra un camino, armadio ecc.: cornice. || Quell’ornamento di legno o altro che circonda un quadro uno specchio ecc.: cornice. || Per disonore tra consorti V. cornu. || Per curnatura V.

Curniciumi. s. f. T. collettivo degli architetti, muratori ecc. Qualsivoglia lavoro di cornice: corniciame, corniciamento. || Per corna cioè tradimento disonesto della moglie o viceversa.

Curniciazza. s. f. pegg. e accr. di curnici.

Curniciunaru. s. m. O facitore di cornicioni, o cornuto V. Salomone-Marino, Canti pop. Sic. a pag. 260. || Dicesi per ingiuria ai Cefalutani pel cornicione del loro duomo, rimasto incompleto.

Curniciunazzu. pegg. di curniciuni: cornicionaccio (Crederei usabile).

Curniciuneddu. s. m. dim. di curniciuni: cornicioncino (Fanf. Casa Fior.).

Curniciuni. s. m. Membro principale d’architettura che si pone sopra il fregio: cornicione. || Qualunque cornice che serve di finimento a checchessia: cornicione. || Per corna.

Curniculari. add. Fatto a maniera di corno: cornicolare.

Curniculatu. V. corniculatu.

Curniola. s. f. Frutto del corniolo: corniola. || Sorta d’uva duracina con la buccia paonazza e il chicco acuminato. || T. min. Selce fina, e spezie di agata di color rosso sanguigno, o carneo pallido o gialliccio: corniola.

Curniolu. s. m. T. bot. Albero di legno duro, frutto simile all’oliva, rosso e di sapor lazzo, e afro quando è maturo: corniolo. Cornus mascula L. || curniola pl. V. curnicchiu nel § 3º.

Curnita. (D. B.). Legume: ervilia.

Curnutarìa. Aggiunto alla voce becca, becca curnutaria, ignominia, cattiva azione: baronata. || Aggravio, soperchieria.

Curnutazzu. pegg. di curnutu: cornutaccio (a Firenze).

Curnutiamentu. V. curniamentu.

Curnutiàrisi. V. curniàrisi.

Curnutu. add. Che ha corna, o distinto a maniera di corna: cornuto. || beccu curnutu, astutaccio, malardito: becco cornuto. || Colui che ebbe rotta la fede conjugale o ebbe vergogne in famiglia: cornuto, becco. || curnutu e vastuniatu, chi ha il male e il malanno, l’offesa senza soddisfazione: becco e bastonato. || prov. l’urtimu chi lu sapi è lu curnutu, l’ultimo a saperlo è chi ha la vergogna: chi le porta è l’ultimo a saperle. || lu curnutu quannu nun mancia cci mancianu li corna, quando vi trova utile non parla, quando no, si risente.

Curnutuni. V. curnutazzu.

Curpa. s. f. Peccato, fallo: colpa. || Errore, mancamento: colpa. || Cagione, occasione: colpa. || aviricci curpa, aver parte della colpa: averci colpa. || avirinni curpa, avere tutta la colpa: averne colpa. || aviri la curpa, denota maggiore reità: aver la colpa.

Curpàbbili. add. Che ha colpe: colpabile.

Curpabbilmenti. avv. In modo colpabile: colpabilmente.

Curpacciu. s. m. accr. di corpu: corpone. || pegg. Corpaccio.

Curpacciuni. accr. di curpacciu: corpaccione.

Curpacciutu. add. Di grosso corpo, detto d’uomo o di capienza detto di vaso: corpacciuto, corpulento.

Curpanza. Idiotismo per curpa V.

Curpari. v. intr. Cader in colpa: colpare. || curpàricci, esser causa concorrente: averci colpa. Pier della Vigna ha: gli occhi miei c’incolparo ma è modo antico.