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CUP — 278 — CUR


Cuppulidda, Cuppulinu. dim. di còppula: berrettino, berriuola.

Cuppuluttaru. V. cuppularu.

Cuppulittuni. accr. di cuppuletta.

Cuppuluneddu. V. scufiedda (An. Cat.).

Cuppuluni. s. m. accr. di còppula: berrettona, berrettone. || Acconciatura che portan le donne in capo: cresta V. scufia.

Cuppunara. s. f. Strumento dei bottai, specie di trivello grande per far il cocchiume: cocchiumatojo, trivellone.

Cuppunari. V. incuvirchiari.

Cuppuni. s. m. accr. di coppu. || T. bot. V. oricchi di judeu. || Per cuverchiu V.

Cupputu. add. Concavo, si dice di alcuni recipienti cavi: cupo, fondo.

Cuprimentu. s. m. Il coprire e la cosa che copre: coprimento. || Coito: coprimento.

Cuprina. s. f. T. bot. Spezie di centaurea.

Cuprìnchiri. Quasi ìnchiri a cupriri. v. a. empire una botte fino alla bocca: abboccare una botte.

Cupriri. V. cummigghiari. || T. mil. Difendere, riparare: coprire. || Detto di conti, menar buone talune partite: coonestare. || Usar il coito, detto di bestie: coprire. || cupririsi, assol. mettersi il cappello: coprirsi. || cupririsi lu celu: annuvolarsi. P. pass. cupritu, cuprutu e cupertu: coperto.

Cupritura. V. cuvirtura.

Cuprituri. verb. m. Chi o che cuopre: copritore. || L’animale maschio che monta la femmina: copritore.

Cupu. add. Concavo, profondo: cupo. || s. Concavità, profondità: cupo. || Dicesi d’uomo che tien in sè le cose che sa, che sta su di sè: cupo. || Detto di colore, vale scuro: cupo. || E detto di suono, vale non chiaro: cupo. || V. cubbu, add.

Cupunara, Cupunera. V. cuppunara.

Cupuni. s. m. La buca d’onde s’empie la botte, ed anche il turaccio con che si chiude: cocchiume. || Quel piccolo bigliettino che ogni semestre si stacca dalla cartella di rendita al portatore onde essere pagato: cedola (Fr. coupon).

Cura. s. f. Pensiero accompagnato da sollecitudine: cura. || Governo: cura. || Diligenza, studio: cura. || Provvidenza, accorgimento: cura. || Il medicare e curar le malattie, che fanno i medici: cura. Onde essiri ’n cura, attendere alla propria salute secondo le prescrizioni del medico. || pigghiari cura di ’na cosa, darsi briga: prender cura di una cosa. || darisi o farisi cura, aversi riguardo: aversi cura. || darisi a cura, aversi riguardo, guardarsi: badare, por mente. || Per parrocchia: cura. || T. leg. Ufficio del curatore: cura. || stari, teniri, mittirisi a cura, cercar di sapere, spiar i fatti altrui: bracare. || dari in cura, affidare: dar in custodia. || fari la cura di una cosa, usarne sovente: spesseggiare. || Per cuda V.

Curàbbili. add. Atto ad essere curato: curabile. Sup. curabbilissimu: curabilissimo.

Curaddami. s. f. Quantità di coralli: corallame.

Curaddaru. s. m. Cavatore de’ coralli, chi ha l’arte di pescar corallo. || Colui che taglia, ripulisce e lavora il corallo: corallajo.

Curaddettu. s. m, dim. di curaddu: coralletto.

Curaddina. V. curallina.

Curaddinu. add. Simile al corallo, del color del corallo: corallino.

Curaddu. s. m. Pianta di sostanza pietrosa che nasce in mare: corallo. || – nìuru V. giuittu. || – fausu. T. zool. Specie di polipajo: millepora troncata. Millepora truncata L. || – fausu a lasagna, altra specie: escara a fasce. Escara fascialis Lam. || – fausu a tagghiarineddi, altra specie. Millepora complamata Lam.

Curadduzzu. V. curaddettu.

Curaggiazzu. s. m. accr. e pegg. di curaggiu.

Curaggiu. s. m. Disposizione dell’animo a imprendere cose grandi o di sostenere e soffrire: coraggio.

Curaggiuni. accr. di coraggio.

Curaggiusamenti. avv. Con coraggio: coraggiosamente.

Curaggiusazzu. accr. di coraggioso.

Curaggiuseddu. dim. di coraggioso.

Curaggiusissimamenti. avv. sup. Coraggiosissimamente.

Curaggiusu. add. Chi o che ha coraggio: coraggioso. Sup. curaggiusissimu: coraggiosissimo.

Curaggiusuni. accr. di coraggioso. Che è di molto coraggio.

Curali. add. T. tip. Detto di una specie di carattere: carattere corale (Car. Voc. Met.).

Curallina. s. f. T. bot. Pianta simile al corallo; è pure nome di un medicamento vermifugo: corallina.

Curallinu. add. Simile al corallo: corallino. || T. farm. Polvere prodotta da una preparazione di rosso precipitato distillato con lo spirito di nitro o spirito di vino tartarizzato: arcano corallino. || T. zool. Aggiunta a una specie di gabbiani a ragione del rosso becco: corallino, corallina. || Legno rosso carico.

Curallizzari. v. intr. pron. Il pigliar forma e qualità di corallo: corallizzare. P. pass. curallizzatu: corallizzato.

Curallizzazioni. s. f. Materia che ha preso forma di corallo: corallizzazione.

Curallòidi. s. m. T. min. Litofito di molte spezie che nasce in mare, che tiene della natura del legno: coralloidi.

Curallu e derivati. V. curaddu.

Curanneri. s. m. Colui che cura i panni: curandajo.

Curanti. add. Che cura: curante. || Detto di medico s’usa anche sost.: curante. || non curanti, che sprezza, non cura: noncurante.

Curanza. s. f. Cura: curanza. || Stima, osservanza: curanza. || non curanza, spensieratezza: noncuranza.

Curari. v. a. Medicare: curare. || met. Dicesi anco de’ vizî e mal costume: curare. || Purgare della bozzima, e imbiancar i panni fini: curare. || Darsi briga, procurare: curare. || rifl. curàrisi, imprender una cura onde raffermar la salute: curarsi. || curàrisi in sanità, divisar i mezzi ond’evitar il male: usar precauzione. || intr. ass. Aver cura, apprezzare: curare. E nun si curari di nenti, non temere, non far conto: non curarsi di checchessia. P. pass. curatu: curato.

Curata. s. f. La carne della natica dell’animale bovino: mela, groppa di culaccio.

Curatedda. s. f. Le interiora, come fegato, cuo-