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Cunsultari. v.intr. Far consulta, esaminare qual partito prendere: consultare. || Cercare consiglio da altri o da’ libri: consultare. || Per cunsigghiari V. P. pres. consultanti: consultante. P. pass. consultatu: consultato.

Cunsultazioni. s. f. Consiglio, discorso: consulto. || Raunanza di medici, d’avvocati per consultare: consultazione.

Cunsultivamenti. avv. In modo consultivo: consultivamente.

Cunsultivu. add. Alto a consultare, consultorio: consultivo. || votu cunsultivu, voto di chi non ha facoltà di decidere: voto consultivo. || cammara cunsultiva, l’unione di talune persone incaricate di provvedere a certi affari del commercio.

Cunsultòriu. add. Dicesi di persona o di cosa atta a dar parere o consiglio: consultorio.

Cunsulturi. verb. Chi o che consulta: consultare. || Titolo di uomo che abbia particolar incarico presso il Principe: consultore.

Cùnsulu. s. m. Magistrato nella repubblica romana: console, consolo. || I governanti di alcune città o provincie a’ tempi di Roma: console. || Magistrato delle arti: console. || Capo di alcuna adunanza: console. || L’incaricato de’ governi stranieri dimorante nelle città marittime per invigilare ai proprî connazionali: console. || Per cunsolu V.

Cunsumàbbili. add. Atto ad essere consumato: consumabile.

Cunsumamentu. s. m. L’atto del consumare: consumamento.

Cunsumari. v. a. Togliere l’essere, distruggere: consumare. || – lu tempu ’ntra ’na cosa, impiegarvisi di continuo: consumar il tempo, la fatica. || – ad unu, farlo impoverire: consumarlo, disertarlo. || cunsumàrisi: rovinarsi. || Impoverire: consumarsi. || Struggersi di desìo: consumarsi. || Intisichire, dimagrarsi: consumarsi. || Venir meno, finire: consumarsi. || met. L’azione di alcuna passione sull’animo: consumare. || Diminuir gradatamente la mole di checchessia: consumare. || Detto di matrimonio, delitto ecc. compimento: consumar il matrimonio, col coito; – un delitto, col farlo. || – un paisi, disertarlo di vettovaglie: consumar un paese.

Cunsumativu. add. Atto a consumare: consumativo.

Cunsumatu. add. Da cunsumari: consumato, in tutti i sensi. || dottu cunsumatu, bravo, esperto: dotto consumato. || brodu cunsumatu V. cunsumè. Sup. cunsumatissimu: consumatissimo.

Cunsumaturi –trici –tura. verb. Chi o che consuma: consumatore –trice.

Cunsumazioni. s. f. Il consumare: consumazione. || Rovina, fine compiuto: consumazione. || – di matrimoniu, il coito: consumazione del matrimonio. || – di dilittu, l’averlo commesso: consumazione del delitto.

Cunsumè. s. m. o add. brodu cunsumè. Brodo nel quale abbiano bollito polli o altro tanto che vi siansi consumati dentro: consumato, s. || Brodo ridotto a piccola quantità per essere sostanzioso: consumato (Fr. consommé).

Cunsumu. V. consumu.

Cunsunari. V. consonari e derivati.

Cunsuntìbbili. add. T. leg. Detto di mobili o commestibili, soggetto a consumarsi: consuntibile.

Cunsuntivu. V. cunsumativu. E dicesi de’ rimedi che hanno virtù di dissolvere e consumare: consuntivo.

Cunsuntu. add. e s. Infermo che dà nel tisico: consunto.

Cunsunturi. V. consunturi.

Cunsunzioni. s. f. Consumazione: consunzione. || T. med. Male prodotto da polmoni ulcerati: tisichezza, consunzione.

Cunsustanziali. add. T. teol. Della stessa sostanza, è attributo delle persone divine: consustanziale (Mort.).

Cunta. s. f. Il contare: contamento.

Cuntàbbili. V. contàbbili.

Cuntadinazzu. V. viddanazzu: contadinaccio.

Cuntadineddu. V. viddaneddu: contadinello.

Cuntadiniscamenti. V. viddaniscamenti: contadinescamente.

Cuntadiniscu. V. viddaniscu: contadinesco.

Cuntadinu. V. viddanu.

Cuntadinu. add. Contadinesco: contadino. || a la cuntadina, posto avv., alla foggia de’ contadini.

Cuntadu. s. m. Campagna intorno alla città: contado. || Dominio del conte: contea. E particolarmente la contea di Modica.

Cuntàggiu. s. m. Male attaccaticcio, e segnatamente la peste: contagio. || Quella materia impercettibile per cui il male passa da uno a un altro: contagio. || Influenza del male che si appicca: contagione, contagio. || met. Dicesi de’ vizî, delle eresie ecc.: contagio.

Cuntaggiusamenti. avv. Per via di contagio: contagiosamente.

Cuntaggiusu. add. Atto per sua natura ad appiccarsi: contagioso. || met. Delle persone o cose viziose: contagioso. Sup. cuntaggiusissimu: contagiosissimo.

Cuntaminari. V. contaminari.

Cuntanti. add. Che conta: contante. || Detto di danaro, effettivo e pronto: danaro contante. E si usa s.: contante, contanti. || di cuntanti o ’n cuntanti, col pagamento pronto e in effettivo: di contante o in contante. || sèrviri di cuntanti, fig. trattandosi d’ingegno, di scienza e simile, esser pronto sempre: aver alcuna cosa in contanti. || In prov. accattari ’n cuntanti e vinniri in cridenza, dover aspettare o andar in luogo onde esser soddisfatto di cosa, per la quale avere, si è speso del proprio. || aviri bellu cuntanti, aver capitale in danaro: essere in sui contanti.

Cuntareddu. V. cunticeddu.

Cuntari. v. a. Numerare, annoverare, raccorre per numero: contare. || Pagare: contare. || Dar prezzo, valutare: contare. || Far conto, stimare, reputare: contare. || Dire, narrare: raccontare, contare. || Prov. cuntari li così a versu sò, o cuntari la menza missa, non dir la cosa per l’appunto, ma a modo proprio: essere doppio, voler simulare. || a mia chi mi cuntati? o mi lu cuntati a ’mmatula o chi sacciu chi mi cuntati! parole di chi non vuole intromettersi in affari altrui: che mi state a dire? || quannu si cunta è nenti, quando uno narra i suoi pericoli è segno che non vi è rimasto vittima. || mi l’hai a cuntari! minaccia che si fa a chi si vuol fare un male o chi si mette in pericoli. E si dice ogni volta che introviene o si