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galline. || fari lu cunsigghiu di ’n’autru: fare per consiglio di alcuno. || pri tintu cunsigghiu mio, dice colui che modestamente porge un consiglio: fate a mo’ d’un pazzo.
Cunsigliari. V. cunsigghiari.
Cunsigliu. V. cunsigghiu.
Cunsigna. s. f. Il consegnare: consegna. || T. mil. Colui che sta alle porte di una fortezza e tien registro di chi vi entra od esce: consegna. || L’ordine dato alle sentinelle o ad altri pel da fare: consegna.
Cunsignamentu. s. m. L’atto del consegnare: consegnamento.
Cunsignari. v. a. Dar in guardia ed in custodia: consegnare. || Rimetter una cosa ad altri: consegnare. || Deporre in potere dell’interessato: consegnare. || Compiere un lavoro e recarlo a chi appartiene: consegnare. || – vita pri vita. T. leg. Affidare la persona d’un reo alla cura d’un custode che debba renderne stretta ragione. || accussì mi la cuntaru ed io vi la cunsignu, cioè ve la conto per come me l’hanno contata senza rendermi responsabile: la cosa è così, a detta del tale, senza mettervi di bocca. || Rendersi prigione: costituirsi (d’uso). || Per abbannunàrisi V. P. pass. cunsignatu: consegnato.
Cunsignatàriu. s. m. T. leg. Colui al quale è stata consegnata una cosa: depositario, consegnatario (Ugolini non l’ammette).
Cunsignaturi. verb. m. Chi consegna: consegnatore.
Cunsignazioni. s. f. Il consegnare: consegnazione.
Cunsìmili. add. Simile, ma ha più forza: consimile. Sup. cunsimilissimu: consimilissimo.
Cunsimilitùtini. s. f. L’esser consimile: consimilitudine (Mort.).
Cunsintàniu. V. consentàniu.
Cunsintimentu. s. m. L’atto del consentire: consentimento. || Accordo, corrispondenza delle parti, quasi sentimento comune: consentimento.
Cunsintìri. v. intr. ass. Concorrere nella medesima opinione, quasi sentire insieme; concedere, contentarsene: consentire. || V. accunsintiri. P. pass. cunsintutu: consentito.
Cunsiguiri. V. consequiri e derivati.
Cunsirvàbbili. add. Atto a potersi conservare: conservabile.
Cunsirvari. v. a. Tenere nel suo essere, salvare, mantenere, difendere: conservare. || Mantenere in buono stato cose che vadano a deteriorare, preservare: conservare. || Tener in serbo: serbare. || rifl. Mantenersi nel medesimo stato: conservarsi. || prov. è megghiu sapiri cunsirvari la robba ca sapirila acquistari: chi sa acquistare e non custodire, può ire a morire. P. pass. cunsirvatu: conservato.
Cunsirvaturi. verb. Chi o che conserva: conservatore –trice.
Cunsirvazioni. s. f. Il conservare: conservazione, conservagione. || Dagli antiquari, lo stato delle medaglie, pitture, ecc. ben conservate: conservazione. || – d’ipotechi V. iscrizioni.
Cunsistenti. add. Che consiste: consistente. || Tenace, viscoso: consistente. || età cunsistenti, giunta all’ultimo termine di suo incremento: età consistente. Sup. cunsistentissimu: contistentissimo.
Cunsistenza. s. f. Il consistere: consistenza. || Quello stato di alcuni fluidi, che si condensano: consistenza. || Colmo, ultimo termine di qualsiasi incremento: consistenza. || Il complesso, l’aggregato di tutte le parti di un edifizio.
Cunsìstiri. v. intr. ass. Aver il fondamento, aver l’essere: consistere. || Parlandosi di ciò che vi è di più importante in un affare diciamo: lu megghiu e lu cchiù cunsisti ddocu: il punto principale consiste in... P. pass. cunsistutu: consistito.
Cunsistoru. V. concistòriu.
Cunsolidari. V. consolidari e derivati.
Cunsollu. s. m. Arnese di legno, per riporvi suppellettili di lusso: consolle (Fanf. Casa Fior.) (Fr. console: mensola).
Cunsolu. s. m. V. cunsulazioni (A. V. ital. consolo). || V. cunsollu. || Presente di vivande ed altri ristori, solito farsi alle famiglie a cui sia nel momento morto alcuno: consolamento, imbandizione funerea.
Cunsorti. V. consorti.
Cunsoru. s. f. (Mal.). Ciascuna di quelle che appartengono alla medesima congregazione: consorella.
Cunsuetu. V. consuetu.
Cunsuitùtini. V. consuetudini.
Cunsulàbbili. add. Che può essere consolato.
Cunsulamentu. s. m. L’atto del consolare: consolamento.
Cunsulàmini. Nella frase fari lu cunsulamini, rallegrarsi con alcuno: dar i mirallegro.
Cunsulari. v. a. Alleggerir il dolor altrui, dare conforto: consolare. || Compiacere: consolare. || Ricreare: consolare. E ironicamente: conciare per le feste. || rifl. Darsi conforto: consolarsi, congratularsi. P. pres. cunsulanti: consolante. P. pass. cunsulatu: consolato.
Cunsulari. add. Appartenente a console: consolare. || Detto di strada pubblica tra paese e paese, larga: consolare.
Cunsulatamenti. avv. Con consolazione: consolatamente.
Cunsulàticu. V. cunsulatu (A. V. ital. consolatico).
Cunsulatissimu. add. sup. Consolatissimo.
Cunsulativu. add. Atto a consolare: consolativo.
Cunsulatu. s. m. Officio, dignità di console: consolato. || Luogo dove i consoli risiedono: consolato.
Cunsulatuni. add. accr. di cunsulatu: molto consolato.
Cunsulaturi –trici. verb. Chi o che consola: consolatore –trice.
Cunsulazioni. s. f. Il consolare, conforto: consolazione. || Persona per cui si ha consolazione: consolazione.
Cunsulaziunedda. s. f. dim. Piccola consolazione.
Cunsulenti. add. Membro d’un consiglio, o consulta: consulente.
Cunsulissa. s. f. Moglie del console: consolessa.
Cunsulta. s. f. Consultazione, conferenza di più persone che consultano: consulta. || Coloro che consultano insieme: consulta. || consulta di medici, – d’avvocati, radunanza di medici, avvocati, per consultare: consulto V. giunta. || Il consiglio che riceve il Principe da’ Magistrati ecc.: consulta. || Corpo di suprema magistratura per le cose di Stato: consulta.