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Ciaccacoddu (A avv. Precipitosamente: a fiaccacollo.

Ciaccaligna. s. m. Colui che taglia legna: taglialegna.

Ciaccamentu. s. m. Fendimento, screpolamento, dissodamento.

Ciaccari. v. a. Il far perdere la coesione alle parti: fendere. || intr. Fendersi. || Aprirsi, dividersi la superficie del corpo: screpolare (Dall’italiano fiaccare). || Detto di terra, far solchi coll’aratro, costeggiando: incigliare. || Lavorar il terreno la prima volta: rompere, dissodare. || Prov. ciacca cu muddura, ddubula cu calura, simina quannu è ura, dissoda coll’umido, riara col caldo, semina quando è ora (Minà Palumbo). || rifl. Detto di stoffe: recidersi.

Ciaccateddu. add. dim. di ciaccatu: un po’ fesso, screpolato. Sta anco per ciaccatu.

Ciaccatina. s. f. T. agr. Aratura che si fa costeggiando: costeggiatura.

Ciaccatu. add. Fesso. || Screpolato. || Incigliato. || Rotto. || Detto di stoffa, quando o per lungo uso, o per non buona qualità si rompe nelle pieghe: reciso. || Nelle camice o altro, è l’apertura nel petto per dove entra il capo nell’indossarsela e alle estremità delle maniche nel polso per agevolar la mano nell’infilarsi la manica: sparato.

Ciaccatura. V. ciacca.

Ciaccazza. s. f. accr. di ciacca, fessura: fesso. || Screpolo.

Ciaccazzedda. s. f. dim. di ciaccazza: fessolino.

Ciàcchiti. Voce onomatopeica del suono che fa lo schiacciare una cosa: ciacche.

Ciacchittata di duluri. V. fittiata.

Ciàccula. V. fiàccula. || Specie di lanterna per uccellare o pescare di notte: frùgnolo. || Fascio di gambi di ampelodesmo o altre frasche acceso: fiaccola, facella.

Ciacculara. add. Detto ad annata che produca molto ampelodesmo di cui fanno le fiaccole V. annata.

Ciacculata. V. ciacculiata.

Ciacculiari. v. intr. Andar attorno la notte a sorprendere col frugnolo gli uccelli dormienti: frugnolare, andar a frugnolo.

Ciacculiata. s. f. Il far la caccia col frugnolo: il frugnolare, caccia al chiòccolo.

Ciachetta, Ciacudda. s. f. dim. di ciaca: ciottoletto, ciottolino, sassolino.

Ciacuni. s. m. accr. di ciaca: ciottolone.

Ciafagghiuni. s. m. T. bot. Pianta che ha le fronde palmate pieghettate, gli stipiti spinosi: cefaglione, gerfuglione, palma di s. Pier Martire. Chamoerops humilis.

Ciàfalu. add. Sciocco, scimunito: gonzo, baggèo.

Ciafardiari la terra. v. a. Volger la terra colla zappa.

Ciàfeu. V. ciàfalu.

Ciaffa. V. ciampa.

Ciaffata. V. ciampata.

Ciaffu. (Mal.) add. Grosso e grasso: poccioso.

Ciafisculi. (Mal.) V. carracchia di sonnu.

Cialà-cialò. (Salomone-Marino) fari cialà-cialò: svesciare, quasi far la spia.

Ciallaha-cialla. Grido di gioja, e per lo più adattato ad ubbriachi.

Cialoma. s. f. Rumore confuso che facciano molte persone discorrendo senza ordine: chiucchiurlaja, cinguettìo. || Per sim. ogni discorso poco ordinato e non concludente: tiritera, chiucchiurlaja. Da cialumari V.

Cialumari. v. intr. T. mar. Il farsi colla voce da uno degli uomini che alano un segno convenuto, e ripetuto a intervalli, affinchè gli altri alino insieme: dar la voce (Gr. κέλευσμα: dar la voce il capitano di mare).

Ciambella. s. f. Quell’azione nobile del cavallo che si muove regolarmente nell’istesso luogo senza andar innanzi, nè indietro: ciambella.

Ciamma. V. fiamma.

Ciammillottu. s. m. Tela fatta di pel di capra e ant. di cammello, da cui tolse nome: ciambellotto.

Ciampa. s. f. Piede di quadrupede: zampa. || T. arch. Il piano del fondamento, ove posan le fabbriche: platea.

Ciampari. v. intr. Inciampare, capitare (Dall’ital. ant. ciampare; o da ciampa, quasi esser abbrancato).

Ciampata. s. f. Colpo di zampa: zampata.

Ciampazza. s. f. accr. e pegg. di ciampa: zampone. || fig. Piedaccio e manaccia; e anco brutta scarpa: ciabattaccia.

Ciampedda. s. f. Que’ sassi piatti, quasi tondi di cui si servon a giuocar i monelli invece delle palle, o al sussi: piastrella, murella.

Ciampiddazza. s. f. pegg. di ciampedda.

Ciampidduna. s. f. accr. di ciampedda: grande piastrella.

Ciampidduzza. s. f. dim. di ciampedda: piccola piastrella.

Ciampiletta. s. f. Cibo di farina intrisa con uova, zucchero, burro, a forma poi d’anello: ciambella.

Ciampitedda. s. f. dim. di ciampa: zampetta.

Cianchettu. s. m. Arnese imbottito che va sotto le vesti delle donne per aggiustar loro il contorno della vita: guardinfante. || Guancialetto a guisa di cerchio che si mette ai bambini per riparar loro il capo dalle cascate: cércine.

Cianchïari. v. intr. Andar alquanto zoppo: zoppicare (Potrebbe venire dal Sic. ciancu quasi vadasi di fianco, o dall’Ital. cianca che è la gamba).

Cianciamurrata. s. f. Ferita di taglio fatta nel capo. || fig. Pioggia dirotta con vento: temporale. || Forte bravata di un superiore: rammanzina.

Cianciana. s. f. Strumento rotondo piccolo, di metallo, vuoto dentro, con una fessura, in corpo ha una pallottolina che lo fa sonare: sonaglio.

Ciancianaru. s. m. Chi ciarla, dice ciance: ciancione.

Ciancianedda. s. f. dim. di cianciana: sonaglino, bubbolo. || fari ciancianeddi, nel parlare: aver voce argentina.

Ciancianidduzza. s. f. dim. di ciancianedda: sonagliuzzo.

Ciànciri. V. chianciri. E così molte voci che cominciano per chi in alcuni luoghi cambiano in ci.

Ciàncu. s. m. La parte del corpo che è tra la coscia e le costole: fianco. || dòliri li cianchi, pel rider molto: doler i fianchi.