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CHI — 189 — CHI


Chiantari. v. a. Porre dentro terra il seme o il ramo d’un albero acciocchè germogli: piantare. || Per sim. il conficcar checchessia in qualche luogo: piantare. || Fermare, collocare, e si usa anco rifl.: piantare, piantarsi. || Lasciare o abbandonar chicchessia: piantare. || chiantari manu ad unu, far violenza, metter le mani addosso a uno. || rifl. Tacersi. || Non pagare potendo. || chiantari li tacchi: T. calz. impostar i tacchi (Car. Voc. Met.). || chiàntati: zitto!

Chiantatu. add. Piantato. || Fermo in un luogo: piantato. || Chi ha mezzi o capitali e fa creder il contrario. || Chi non vuol palesare: taciturno, mùtolo.

Chiantaturi. s. m. Strumento da far buchi nella terra: foraterra, piantatojo.|| verb. Chi pianta: piantatore.

Chiantedda. s. f. T. calz. Striscia di cuoio tra il tomajo e il suolo delle scarpe: tramezza. || In voce di gergo: zitto!

Chianticedda. s. f. dim. di chianta: pianticella.

Chiantiddari. V. ’nchiantiddari.

Chiantiddu. (Mal.) s. m. dim. di chiantu: pianto pronto.

Chiantimi. s. f. Pianterelle da trapiantare: piantone. || met. Occultazione rapinosa.

Chiantu. s. m. Il piangere: pianto. || aviri lu chiantu ’mpizzu, esser facile a piangere, o piangere sovente. || chiantu ruttu: pianto dirotto. || a chiantu ruttu, posto avv.: a pianto dirotto. || Prov. doppu chiantu veni lu cantu, alla tempesta segue la calma: dopo il cattivo ne viene il buono.

Chianu. s. m. Luogo piano: piano. || in chianu, posto avv., orizzontalmente, pianamente: in piano. || nni voli di lu chianu, modo prov. e vale egli è bravo, valente. || a pedi chianu, detto di case: a pian terreno. || Prov. sai cu’ torna a casa sanu? cu’ va pri lu chianu, bisogna andar piano: chi va piano va sano. || T. mar. Piano della nave, che son tre, uno di elevazione o lunghezza, uno orizzontale e uno verticale o di projezione: piano (Pitrè).

Chianu. add. Che ha nella superficie egualità in ogni sua parte: piano. || mittirisi a lu chianu, svilupparsi, strigarsi: liberarsi. || pigghiarisinni assai di lu chianu, abusare della bonarietà altrui: andar oltre al convenevole.

Chianu. avv. Con sommessa voce: piano. || Adagio: piano. || chianu! nun faciti pruvulazzu, si dice per derisione a chi fa gran bravazzata: piano ch’e’ non si levi polvere. || chianu chianu: pian piano.

Chianuni. s. m. T. legn. Pialla grande: piallone.

Chianura. s. f. Piano di terra non piccolo: pianura.

Chianuzzata. s. f. Colpo di pialla: piallata. || Corsa della pialla, per quanto in una volta la possono far andare le braccia di chi l’adopera: piallata.

Chianuzzeddu. s. m. dim. di chianozzu: pialletto.

Chianuzziari. v. intr. Lavorar di pialla: piallare.

Chianuzziata. s. f. Il piallare: piallata.

Chiappa. s. f. Parte deretana carnosa del corpo tra la cintura e l’appiccatura delle cosce: chiappa. || Piastra di metallo stretta e lunga con occhio o uncino nella estremità, e che affissa con chiodi serve a sostenere: rampa, rampino, raffio. || chiappa di ficu, due fichi fessi nel mezzo appiccicati così e secchi: piccia di fichi. || chiappi di cuti: ciance, frottole.

Chiàppara. s. f. T. bot. Pianta che ha i gambetti solitari, le foglie rotonde, le caselle ovali: cappero. Capparis spinosa L.

Chiapparata. V. cacata.

Chiapparatuna. s. f. accr. di chiapparata.

Chiapparazza amara o Caulu caninu. T. bot. Pianta sarmentosa rampicante, che nasce nei luoghi marittimi, e passa per risolvente applicata sulla cute: scamonea di Montpellier, topi. Cynanchum Monspeliacum L.

Chiàppari! Esclamazione: capperi! (Pasq.)

Chiapparutu. add. Detto ad uomo grasso, grosso: poccioso. || Detto di bastone: noderuto.

Chiappazza. (Scob.) s. f. Sasso aspro, rupe: balza.

Chiappinazzu. add. pegg. di chiappinu.

Chiappinu. add. Si dice ad uomo tardo nel cammino o nell’operare: spiaccicaragni, ciondolone, piè ciocci.

Chiappitedda. s. f. dim. di chiappa.

Chiappunazzu. s. m. pegg. di chiappuni.

Chiappuni. s. m. Pietra dolce di figura parallelepipeda: cantone. || Detto d’uomo, tardo, pigro: piallone.

Chiara. s. f. Albume d’uovo: chiara. || fari la chiara a lu vinu: far la tira al vino. V. chiarificari.

Chiaramenti. avv. Con chiarezza: chiaramente.

Chiaravallu. V. almanaccu. || fig. Persona leggiera inconcludente: chiappolino, parabolano.

Chiarchiareddu. s. m. dim. di chiarchiaru.

Chiarchiaru. s. m. Massa di pietre: petraja. || Terreno sassoso (Pasq. Dal Gr. κερκις: mucchio).

Chiarellu. s. m. Vino composto con molta parte d’acqua: chiarello.

Chiarìa. s. f. Quello splendore del cielo che apparisce quando si partono le tenebre: albore. || Splendore: chiarore.

Chiariceddu. add. dim. di chiaru: chiaretto.

Chiarificari. v. a. Metter in chiaro, far chiaro: chiarificare. || chiarificari lu vinu, infondere nella botte qualche soluzione di gelatina, o colla di pesce, o chiara d’uovo e gomma arabica, per ottenere un sollecito riposo della fondata: tirar il vino, chiarificar il vino (Pal. Voc. Met.). P. pass. chiarificatu: chiarificato.

Chiarina. s. f. Strumento da fiato: chiarina.

Chiariri. v. a. Far divenir chiaro: chiarire. || Cavar di dubbio, far chiaro: chiarire. || rifl. Certificarsi, cerziorarsi: chiarirsi.

Chiarissimamenti. avv. sup. Chiarissimamente.

Chiarizza. s. f. Lume un po’ più che sufficiente a veder le cose, meno di splendore: chiarezza. || Per luce: chiarezza. || Negli scritti, è la facile intelligenza: chiarezza. || Detto di vini, liquori ecc., limpidezza: chiarezza. || li chiarizzi, chiama il volgo le fedi di stato libero per legalità de’ matrimonii.

Chiaru. s. m. Chiarezza: chiaro. || Vino.

Chiaru. add. Che ha chiarezza: chiaro. || Che tende al bianco: chiaro. || Puro, limpido: chiaro. || Leale sincero: chiaro. || beddu chiaru, modo prov., senza mistero: apertamente. || Manifestissimo, evidente: chiaro. || Agevole alla intelligenza, o udito, vista ecc.: chiaro. || Detto di cielo, senza