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CAV — 182 — CAV


Cavaliratu. s. m. Dignità di cavaliere: cavalierato.

Cavalirazzu. s. m. dispr. di cavaleri: cavalierazzo.

Cavaliricchiu. s. m. dim. di cavaleri.

Cavaliriscamenti. avv. A modo di cavaliere: cavallerescamente.

Cavaliriscu. add. Da cavaliere, attenente a cavaliere: cavalleresco. || a la cavalirisca, a mo’ dei cavalieri: alla cavalleresca.

Cavalirottu. s. m. dim. di cavaleri: cavalierino.

Cavaliruni. s. m. accr. di cavaleri: cavalierotto. || Per signuruni V.

Cavaliruzzu. s. m. dim. di cavaleri.

Cavalla. s. f. Femmina del cavallo: cavalla. || T. mar. Vela di straglio di mezzana: carbonara (Zan. Voc. Met.).

Cavallarìa. s. f. Milizia a cavallo: cavalleria. || Grado di cavaliere, ordine o adunanza di cavalieri: cavalleria. || libbra di cavallaria, romanzi che narrano le avventure de’ cavalieri erranti: romanzi di cavalleria.

Cavallarizza. s. f. Scuderia. || Luogo destinato per l’esercizio del cavalcare: cavallerizza. || L’arte del cavalcare o ammaestrar i cavalli: cavallerizza.

Cavallarozzu. s. m. Colui che esercita e ammaestra cavalli e insegna a cavalcare: cavallerizzo. || Grado e dignità di corte di colui che ha la cura generale de’ cavalli del principe: cavallerizzo.

Cavallaru. V. cavaddaru. || V. burdunaru.

Cavalletta. s. f. Animaletto simile al grillo: cavalletta.

Cavalliggeri. s. m. Soldato a cavallo armato alla leggiera: cavalleggiero.

Cavallina. s. f. Inganno o doppiezza: cavalletta. Onde fari una cavallina a unu, ingannarlo con doppiezza e con astuzia: far una cavalletta a uno.

Cavallittu. s. m. T. art. Que’ legni confitti a guisa di trespolo con quattro gambe, sui quali i muratori fanno i ponti per fabbricare: capre. || T. tip. Pezzo di legno come un leggìo, sul quale il compositore adatta e stringe l’originale che ha da comporre: cavalletto. || V. cavaddittu.

Cavallu. V. cavaddu. || Figura delle carte da giuoco, e degli scacchi: cavallo.

Cavalluni. V. cavadduni nel 2º §.

Cavarcamentu. (Scob.) s. m. Cavalcamento.

Cavarcanti. add. Colui che guida, stando a cavallo, la prima coppia delle mute: cavalcante. || Ajutante, garzone di cocchiere. || Per calzoni. Voce bassa nel Catanese.

Cavarcari. v. a. e intr. Andar a cavallo: cavalcare. || Maneggiar il cavallo: cavalcare. || Essere sopra ogni altra cosa dove si stia su a cavalcione: cavalcare. || Sopraffare, star di sopra: cavalcare. || T. art. V. muntari. P. pass. cavarcatu: cavalcato.

Cavarcata. s. f. Quantità di gente che va a cavallo in campagna o in città: cavalcata. || L’atto del cavalcare: cavalcata.

Cavarcatura. s. f. Bestia da cavalcarsi: cavalcatura.

Cavarcaturi. s. m. Rialto per montar a cavallo: cavalcatojo, montatojo. || verb. Chi o che cavalca: cavalcatore –trice.

Cavari. v. a. Far buco nella terra, far cavo: cavare. || Levare una cosa donde ella si trova: cavare. || Parlandosi di pastumi tagliati in foggia di bocconi o morselletti, appellati gnocchi, vale assottigliarli, ammaccarli co’ polpastrelli delle dita. || Ricavare, ritrarre. || – l’occhi V. scippari. || – sangu V. sagnari.

Cavaru. s. m. (Vinci). Fango stagnato, putrido e fetente (Dall’Eb. cavar: sepolcro, poichè così pute).

Cavata. s. f. L’azione del cavare: cavata. || – di sangu, il cavar sangue: salasso. || T. mus. L’atto di trar con maestria il suono da uno strumento: cavata.

Cavatacci. V. scippatacci.

Cavateddi. V. cavatuneddi.

Cavatina. s. f. T. mus. Aria breve senza ripresa nè seconda parte: cavatina.

Cavatu. add. Cavato. || curtu e malu cavatu, si dice ad uomo piccolo e cattivo: capestrello. || In forza di s., spazio cavato o incavato: cavato.

Cavatunazzu. s. m. pegg. e accr. di cavatuni: cannoncioni.

Cavatuneddu. s. m. dim. di cavatuni: cannoncelli.

Cavatuni. s. m. Sorta di pasta a foggia di cannello: cannelloni.

Cavatura. s. f. L’atto del cavare, e il solco, la impressione che ne rimane: cavatura.

Cavaturi. verb. m. Che cava, minatore: cavatore.

Cavegu. V. cavagna. Così a S. Fratello.

Cavenu. V. cavaddu. Così a S. Fratello.

Caverna. s. f. Concavità, gran vuoto, capacità grande nel profondo della terra, ne’ monti: caverna.

Cavesa. s. f. Capo (Dallo Sp. cabeza). || Acutezza d’inventare o d’apprendere checchessia: ingegno, perspicacia.

Cavettu. s. m. T. mar. Piccolo cavo: canapello.

Cavialeddu. s. m. dim. di caviali: piccolo capitale. || piccolo caviale.

Caviali. s. m. V. capitali. || Uova del pesce storione salate: caviale.

Cavigghia. s. f. Piccolo legnetto a guisa di chiodo: caviglia, cavicchio. || Pezzo di legno più sottile da una parte, per turar i buchi e impedire l’uscita di qualche fluido: zaffo. || Met. Piccola faccenda: faccenduzza, impiccio. || Legnetto congegnato nel manico delle chitarre ecc. per tenere le corde: bischero, bischerello. || Ne’ clavicembali, arpe ecc. quei ferri che vi si conficcano per avvoltarvi attorno le corde: pironi. || circari cavigghi, opporre sempre difficoltà: cercar cavilli. || unu fa cavigghi e n’autru fa pirtusa, modo prov. quando uno dice una cosa e l’altro vi trova la sua difficoltà, o risposta, o trovar da coonestare ogni cosa: aver più ritortole che fastella. || T. tess. Dischi di legno a ciascuna testata del subbio, affinchè sia rattenuto meglio l’ordito: girelle. || – di vancu, piastra di ferro a forca e dentata, conficcata in una delle testate del banco, contro cui si appuntan i legnami in lavorando: granchio.

Cavigghiedda. s. f. dim. di cavigghia: caviglietta, cavigliolo. || In pl. le assicelle dell’ossatura della sedia.

Cavigghiozza. s. f. T. tess. Uno degli ordegni che servono all’arte del tesserandolo.