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cu li carrubbi, è venuto chi può metter freno o imbrigliare taluni. || Per carrubbastru V. || perdiri lu sceccu cu tutti li carrubbi V. sceccu. || – sarvaggia. s. f. T. bot. Aromato di sapore simile al pepe: zenzero, gengiovo. Siliquastrum L.

Carrubbara. s. m. Albero di carrube: carrubo. V. carrubba.

Carrubbastru. s. m. T. bot. Erba nociva alle fave: carrubo selvaggio. Ceratomia siliqua L.

Carrubbedda. s. f. dim. di carrubba. || – di cassia, il frutto della cassia, e i baccelli d’altre piante, che contengono i semi. || Le uova dell’amia (alalonga), o di altro simile pesce, salse e disseccate. || Colpo dato col polpastrello dell’indice e del medio, distesi, sulla mano del perditore in certi giuochi ove non si faccia a danaro. || Sigari di poco costo, a similitudine della carrubba.

Carrubbeddu. s. m. T. zool. Uccello che soggiorna vicino alle paludi coperte di macchioni: fiaschettone. Parus pendulinus L.

Carrubbi! Esclamazione: capperi! zoccoli! cocuzze!

Carrubbina. s. f. Specie di schioppo piccolo: carabina.

Carrubbinata. s. f. Colpo di carabina: carabinata.

Carrubbinedda. s. f. dim. di carabina: carabinetta (Parmi averla udito dire).

Carrubbineri. s. m. Soldato armato di carabina, per la sicurezza pubblica: carabiniere.

Carrucciari. v. intr. Bere fuor di misura ed avidamente: tracannare. Dice Vinci, da carruz che in tedesco significa finir di bere quel che è nel vaso.

Carruedda. V. carrubastru.

Carruggiu. s. m. Orma che lascia la ruota sul terreno: rotaia.

Carrui di chiazza o Carricui. T. bot. Sorta di radici simili alla pastinaca. Pastinaca sativa L. || Per carruaiu V.

Carruiu di vanedda . V. curtigghiu. se non erro a Genova chiamano carruggiu tuttavia il chiasso o vicolo.

Carrumattu. s. m. Specie di carriuola a trasportar legni, tavole ecc.: carromatto (così udii a Firenze).

Carruzzàbbili e Carruzziàbbili. add. Detto di strada buona a potervi andare le carrozze: carrozzabile, carreggiabile.

Carruzzata. s. f. Tante persone o cose che possa contener una carrozza: carrozzata. || Quanto porta un carro in una volta: carrata. || Quantità determinata di peso, misura ecc. p. e. – di quacina, tumoli ventiquattro, – di petri: una carrata, – di racina: carrata, reggia d’uva (Pal. Voc. Met.). || Mascherate in carrozza che a Firenze dicono: corso. || Per rutata V.

Carruzzedda. s. f. dim. di carrozza: carrozzetta. || Quell’arnese ove si metton i bambini per insegnarli a camminare, è di legno ed ha ruoticine: carruccio, carriuolo (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || Quell’arnese con girelle, ove si fanno trasportare gli storpi: seggiola a ruote, carrozzetta.

Carruzzeri. s. m. Chi fa carrozze: carrozzaio, carrozziere. || – di opra grossa, quei che fabbricano carrette, ordegni da mulino, macchine di meccanica ecc.: carradore, legnaiuolo.

Carruzziari. v. a. Tirar uno nella carrozza o carro: carreggiare. || Intr. pass. carruzziarisi, farsi portar in carrozza: scarrozzare.

Carruzziata. s. f. Gita in carrozza per diporto: scarrozzata.

Carruzziatedda. s. f. dim. di carruzziata: breve scarrozzata, scarrozzatina.

Carruzziatuna. s. f. accr. di carruzziata: lunga scarrozzata.

Carruzzinu. s. m. Specie di carrozza: carrozzino.

Carruzzunaru. V. carruzzeri.

Carruzzuneddu. s. m. dim. di carruzzuni, e talora per giocattolo de’ ragazzi: carricello.

Carruzzuni. s. m. Carro a due o più ruote, tirato da’ buoi: carro. || Met. Dicesi di persona estremamente vecchia e cadente: decrepito. || – di canni, occhio di canne, che è il ceppo delle sue barbe: cannocchio.

Carta. s. f. Carta. || In pl. vale codici, scritture ecc.: carte. || Le due facce del medesimo foglio: carta. || sacri carti, sacra scrittura: sacre carte. || Scrittura di obbligo pubblica o privata: carta. || fari carta ad unu, fare scrittura a favore di esso: far carta ad uno. || carti di jocu, quelle dipinte messe a mazzo per giuocare: carte da giuoco. || fari carti, mescolare e dare carte nel giuoco: far le carte. Met. Dirigere, far da capo, maneggiare, e parlar sempre uno in conversazione: far le carte. || a carti scuperti, modo avv.: a carte scoperte. Met. Senza sotterfugi: a carte scoperte. || parrari a carti scuperti, senza mistero e senza rispetto: dare le carte alla scoperta. || – bianca, detto ad uomo vale: sempliciotto. || li picciriddi su carta bianca, terreno vergine, ritengono le prime impressioni || T. tip. La prima faccia del foglio da stamparsi, allorquando dev’essere stampato d’ambe le parti, giacchè la seconda si chiama carta vuota, cioè volta da voltare: carta bianca. || dari carta bianca a unu, dar ogni facoltà ad uno, rimettersi nel suo arbitrio: dar carta bianca ad uno. || mettiri ’n carta, scrivere: mettere in carta. || vutari la carta ad unu, mutarsi l’ordine favorevole delle cose. || canciari li carti, far pigliare con sagacità una cosa per un’altra: scambiar le carte in mano. || sapiri jucari la so carta, servirsi bene delle occasioni: giuocar bene la sua carta. || teniri cu lu zuccaru e li carti, in delizie in morbidezze e bella vita: tener in bambagia. Detto di cose: custodirle bene. || – di navicari, quella per mezzo di cui i naviganti conoscono la via: carta da navigare. || Prov. perdiri la carta di navicari, non saper più che si fare: perder la bussola. || – geografica, ove son disegnate le parti del globo: carta geografica. || – vulanti, scritto in un pezzo di carta non cucito agli altri scritti: foglio volante. || – di sapuni, rimprovero, rabbuffo: canata, sbarbazzata. Traversia improvvisa. Motto satirico: frizzo. || – vilina o palina, quella finissima che trasparisce: carta velina. || – di musica, ove vi è scritta la musica, o quella sola rigata per musica: carta da musica. E fig. qualunque scarabocchio. || – ciurettu, la più piccola di dimensione: carta fioretto, su cui si scrive ordina-