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BAs — 117 — BEC

la punta bianca: beccafico canapino, canaparola, bigiarella. Motacilla curruca L. || sardi a beccaficu, preparate a mo’ di beccafichi.

Beccamortu. s. m. Colui che sotterra i morti: beccamorto, becchino.

Beccazza. V. gaddazzu.

Beccazzinu. s. m. Uccello più piccolo della beccaccia: beccaccino.

Beccu. s. m. La bocca degli uccelli: becco. || Quel canaletto adunco onde esce l’acqua da’ vasi da stillare e simili: beccuccio. || è fattu lu beccu a l’oca: ecco fatto il becco all’oca (e le corna al podestà, soggiunge il Toscano), dicesi di cosa venuta a fine felicemente. || beccu di l’annaffiaturi: beccuccio.

Beccu. s. m. T. zool. Maschio della capra: becco, capro. || Dicesi a chi lascia giacere alcuno con la propria moglie: becco. || beccu curnutu: becco cornuto, si dice per ingiuria.

Beccuffuttutu. Dicesi per insulto, dispregio: becco zucco, becco coll’effe.

Bedda! Voce denotante ammirazione detto a maniera di esclamazione: capperi o bella!

Beddu e Bellu. add. Nell’uso bellu si dice più di cosa, l’altro di cosa e di persona: bello. || Tutto ciò che alletta, piace: bello. || Sontuoso, grande, frizzante, acuto, piacevole: bello. || Noi usiamo bellu relativo anco al sapore come bellu pani: buon pane, bella minestra: buona minestra. || essiri ’ntra lu bellu: in sul bello, nel giusto momento, nel mezzo dell’azione. || lu bellu si è, modo di dire: il bello si è, il bello è che... il curioso, l’importante ecc. || fari lu bellu: dissimulare per arrivare al fine: far il bellin bellino. || tutti li beddi si fannu prigari: tutti i belli si fanno pregare. || di beddu e beddu: di buona fede, facilmente: di bello; e anche: sinceramente. || a li beddi guai a la peddi, può intendersi che le belle non sempre hanno bella pelle e può intendersi come il seguente: cui bedda voli pariri, multi guai voli patiri, o peni e guai havi a suffriri: chi bella donna vuol parere, la pelle del viso le convien dolere. || chidda è la bedda chi a lu cori piaci o nun è bedda chidda chi è bedda, ma chidda chi piaci: non è bello quel che è bello, è bello quel che piace. || bedda pezza di mettiri a mantu! modo prov. di colui che si pone a far cosa che non sa. || bedd’arvulu! iron. ad uomo triste: bel figuro! || beddu spicchiu! ad uomo tristo, o ad uomo da nulla: bel fusto! || cosa bedda prestu è arrubbata, cosa bella dà più nella voglia altrui. || fari lu bellu cu una: far il bello con alcuna, far lo spasimante. || fari lu bellu spiritu: far il bello spirito. || bedda in vista, spissu dintra è trista: bella in vista spesso dentro è trista. || si nun è bedda è vitedda, lo dice chi bada più al sodo che all’apparenza, non sarà bella ma ha quel che deve avere. || cu’ nasci bedda nasci maritata: chi nasce bella nasce maritata. || beddu beddu o beddu patitu; bel bello, adagino. || beddu poi si unisce a dar forza a tanti aggettivi dicendosi: beddu chiaru, beddu granni ecc.: ben chiaro, ben grande. || beddu pupu: dicesi in ischerzo, a uomo bello ma buon a nulla: bellimbusto, bel coso. || lu bellu piaci a tutti: il bello piace a tutti. Sup. bellissimu e raro biddissimu: bellissimo.

Bèddula. V. baddòttula. (così nel Piazzese).

Beddu-vidiri. s. m. T. bot. Salsola scoparia. Si coltiva nei giardini botanici. || beddu vidiri perfettu: bocca di leone, capo di bue, violaciocco salvatico. Anthirrinum majus. || V. belvidiri.

Bèffa. V. triziata.

Beffàri. V. triziari.

Belàri. v. intr. Far la voce della pecora: belare.

Belàtu. s. m. Voce della pecora: belato.

Belladonna o Tabbaccu sarvaggiu. s. f. T. bot. Pianta che ha le foglie intere e quasi pelose, fiori rosso-scuri, le bacche nere rotonde simili a un granello d’uva: bella donna, tabacco selvatico, solatro maggiore. Atropa belladonna L. || Sorta di giuoco a carte: calabrache.

Bella-margarita. s. f. T. bot. Pianta che ha gli steli scanalati, ramosi nella sommità, pelosi, foglie lineari, lanceolate, strette, intere, amplessicauli; fiori rossi coi peduncoli dicotomi, e pannocchia rada: margherita, fior di cuculio, margheritina rossa. Lychis flos cuculi L. Si coltiva negli orti botanici.

Bellettu. V. russettu o conzu.

Bella. V. beddu. || s. m. Quello che pochi sanno spiegare ma sentono: bello.

Bellumuri. s. m. Dicesi d’uomo allegro, faceto: bellumore.

Beltà. V. biddizza.

Belva. s. f. Animale grande e feroce: belva. (Mort.).

Belvidìri. s. m. Altura, edifizio in luogo eminente per goder di belle vedute: belvedere.

Belzuinu. s. m. T. bot. Sostanza balsamica, che si trae per incisione da un albero di questo nome: belzuino, belgiuino. Styrax benzoin L.

Bemì. T. mus. Settimo tuono della solfa: , bemì. || parrari in bemì, di chi parla in tuono acuto o frizzante.

Bemolli. s. m. Semitono, scemamento della metà di una voce: bemolle. || In ischerzo: lezii, attucci.

Benchì. avv. Ancorchè, quantunque: benchè.

Bencriatu. V. accrianzatu.

Benedìciri. V. binidiciri.

Benedìciti. V. lat. Modo di prestar ossequio, o di tôr commiato da persone, l’hanno i preti: benedicami. || pigghiari lu benediciti a qualcunu, cercar licenza, permesso.

Benefatturi –trici. verb. Chi o che fa bene altrui: benefattore –trice.

Beneficari. v. a. Far benefizio, fare che una cosa divenga buona: beneficare. P. pass. beneficatu: beneficato.

Beneficaturi –trici. verb. Chi o che benefica: beneficatore –trice.

Beneficenza. s. f. Il far bene altrui: beneficenza.

Beneficiali. s. m. Chi ha benefizio ecclesiastico: beneficiale.

Beneficiu. V. benefiziu.

Benefiziali. V. beneficiali.

Benefiziata. s. f. In italiano è la polizza, dove sta scritto il premio, ma tra noi intendesi il luogo dove si gioca per polizza: lotto.

Benefizieddu. s. m. dim. di benefiziu: benefizietto.

Benefiziolu. s. m. dim. di benefiziu: benefiziuolo.

Benefìziu. s. m. Servizio, amorevolezza, opera fatta per beneficar altrui: benefizio. || Uffizio sa-