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Barunàggiu. s.m. Grado, spezie di giurisdizione dalla voce baruni: baronaggio.

Barunata. s. f. Azione da barone nel senso di birbone: baronata.

Barunazzu. s. m. pegg. di baruni: baronaccio.

Baruneddu. s. m. dim. di baruni: baroncello, baroncino.

Baruni. s. m. Titolo di odiosa origine feudale, e oggi vano titolo di anticristiana aristocrazia: barone. || baruni di carnilivari, specie di maschera a mo’ degli antichi signori. || vesti zuccuni ca pari baruni: vesti un ciocco pare un fiocco, i vestimenti fan parere un altro. || scarpi, causuna e jippuni ti fannu cumpariri baruni: vesti un zoccarello (pezzo di legno) e’ pare un fantarello.

Barunìa. s. f. Dominio che avevano i baroni: baronia.

Barunissa. s. f. di baruni: baronessa.

Barunissedda, Barunissina. s. f. dim. di barunissa: baronessina.

Barusi. s. f. Carte gasse o maniglie di corda, cucite nella ralinga della vella: bose o barose. (Car. Voc. Met.).

Barzilletta. s. f. Detto faceto, scherzo qualunque: barzelletta.

Barzillittari. v. intr. Dir barzelletta: barzellettare.

Basamentu. V. funnamentu.

Basana. s. f. T. magn. Quella parte degli ingegni della serratura nel taglio rispondente di quelli della chiave: balzana.

Basari. v. a. Porre in sodo, dar base: basare, fondamentare (Viani l’ha per voce d’uso). P. pass. basatu: basato.

Basca. s. f. E s’usa per lo più in pl. Eccessiva agitazione per cui non si trova posa; e dello stomaco per indigestione ecc.: inquietudine, quando è più forte come quella della febbre: smania. || pigghiari basca: amareggiarsi. (Sp. bascas: nausea).

Baschïari. v. intr. Dimenarsi qua e là per inquietudine o smania: smaniare. || Per brontolare, bofonchiare.

Bascià. s. m. Titolato presso i Turchi: bascià.

Basciu. V. vasciu e derivati. || a basciu: a basso, giù.

Basi. s. f. Sostegno, quasi piede su cui poggi checchessia: base. || Fig. Fondamento, appoggio nel ragionare: base.

Basilicò majuri. s. m. T. bot. Pianta nota, di buon odore: bassilico, bassilico maggiore, ocimo. Ocymum basilicum L. || basilicò minuri: bassilico gentile, bassilico minore, bassilico pino. Ocymum minimum L.

Basiliscu. s. m. T. zool. Anfibio, che ha coda lunga, squamosa, con cresta alla nuca, sul dorso e alla coda: basilisco. || Per gli antichi era un animale spaventevole immaginario: basilisco. || fari fari lu basiliscu, modo prov.: conservar lungamente una cosa, con pericolo anche di deterioramento.

Basinella. Tessuto di cotone a colori, leggiero, per lo più serve per soppanno: tela bambagina.

Basinu. s. m. Tela di cotone: basino. || – lisciu: liscio. || – rigatu: rigato, vergato. || – operatu: a opera. (An. Cat.).

Basisi. V. cabbasisi.

Bassamenti. avv. Abbiettamente, vilmente: bassamente.

Bassetta. s. f. Nome di un giuoco di carte: bassetta, faraone. || jucari a la bassetta: far alla bassetta, o chiamare, o ad alzare.

Bassettu. s. m. Strumento di quattro corde, che si suona come il contrabasso: bassetto. || Di bassa statura e dicesi di persona e di cosa: bassetto.

Bassizza. s. f. Lo stato di ciò che è basso: bassezza. || Cosa vile: bassezza.

Bassottu. add. Di bassa statura: bassotto.

Bassu. s. m. Voce della musica di tuono grave: basso. || Colui che canta di basso: basso.

Bassu. add. Contrario d’alto: basso. || genti bassa, cetu bassu: gente bassa, ceto basso, odiosi nomi fra’ sedicenti cristiani. || Detto di prezzo: basso, modico. || bassu rilevu, quelle sculture, non del tutto staccate dal fondo: basso rilievo. || bassu funnu: poc’acqua: basso fondo. || oru bassu: oro basso, non di tutta perfezione. || vuci bassa: voce bassa, poca voce che poco si sente. || a bassu: a basso, all’ingiù, in luogo basso. Sup. bassissimu: bassissimo.

Basta. Verbo usato in forza d’avverbio per imporre termine: basta, basta basta. || V. abbasta.

Bastàbbili. add. Che può bastare: bastabile.

Bastanti. V. abbastanti.

Bastarda. s. f. Sorta di carrozza chiusa. || V. tria bastarda.

Bastardazzu. add. pegg. di bastardu: bastardaccio.

Bastardeddu. add. dim. Bastardello. || Libro ove i notai scrivean i testamenti, e i parrocchiani i loro atti: protocollo.

Bastardu. add. Nato d’illegittimo congiungimento, o figlio di genitori di diverse razze: bastardo. || Si dice di tutto ciò che traligna: bastardo. || Nelle tonnare è il quinto spartimento di rete ove riman preso il tonno: porta chiara. || Nell’altare è il gradino ove stanno i lumi, i fiori più vicini alla mensa. || nun sì bastardu ca juncisti a puntu, non sei bastardo che giungesti appunto. E dicesi di chiunque a cui segua un contrattempo non fortunato. || Per cavuliciuri V.

Bastardumi. s. m. Progenie bastarda: bastardume. || Per sim. Rimessiticci superflui e tristanzuoli delle piante: bastardume. || Frutti fuori tempo.

Bastardunazzu pegg. di bastarduni.

Bastarduni. add. accr. di bastardu: bastardone. || Detto di arance, limoni ecc. vale fuori stagione: bastardo. || bastarduni di ciuri V. vrocculu biancu. || f. È anche accr. di bastarda.

Bastari. V. abbastari.

Bastasu. V. vastasu. || Per burduni: trave, ecc. V.

Bastèvuli. (D. B.) add. Che è tanto che basti: bastevole.

Bastimentu. s. m. Nave di qualunque genere: bastimento. || bastimentu d’autu bordu, dicesi fig. d’uomo assai malizioso: furbacchione. || E si dice pure di gran bevitore: beone.

Bastiuni. s. m. Riparo di muraglia, terrapieno ecc.: per difesa: bastione. || fig. Di uomo grande di statura: bastracone.

Bastunaca. V. vastunaca.