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BAF — 111 — BAN


Balordu. add. Sciocco, tardo: balordo.

Balsàmicu. add. da balsamu: balsàmico.

Balsamita. s. f. T. bot. Pianta di foglie elittiche, fiori a mazzetti: balsamite, erba amara, o santa Maria. Tanacelum balsamita L. || – aquatica; menta aquatica, calamita palustre. Mentha aquatica, nasce presso le scaturiggini d’acqua.

Bàlsamu. s. m. T. bot. Sugo resinoso che si trae dal balsamino, sapore aromatico, odore come di cedrato: balsamo. || Per sim. si dice a più sorte d’olii e d’unguenti: balsamo. || E dicesi delle frutte quando sono nella maggior perfezione.

Baluàrdu. s. m. Riparo di muraglia o terrapieno per difesa: baluardo. || Per sim. dicesi di uomo robusto e forte: bastracone. || Met. Valido appoggio, protezione.

Balzana. s. f. Segno di pel bianco che viene a molti cavalli ne’ piedi: balzana.

Balzanu. V. causolu.

Bambacarìa. s. f. Parola vana e lontana dal vero: ciancia e credo sia la voce bambocceria travisata.

Bambacariari. (Mal.) v. intr. Dir favole, ciance: impastocchiare, cianciare.

Bambacaru. s. m. Chi ciancia: cianciero. || Per ozioso, vagabondo.

Bambaruzzu. (Spat.). V. babbuinu.

Bammaci. (An. Cat.). V. cuttuni: bambagia.

Bamminarìa. s. f. Atto di bambino: bambineria, bambinaggine.

Bamminaru e Bambinaru. s. m. Artefice che fa figurine e per lo più di cera: figurinajo.

Bamminata. s. f. Fanciullagine: bambinata.

Bammineddu o Bambineddu. s. m. dim. di bamminu: bambinello. E antonomasticamente il diciamo del bambino Gesù.

Bamminiddaru. V. bamminaru.

Bamminiddunazzu. pegg. di bamminidduni.

Bamminidduni. s. m. accr. di bammineddu. || Colui che è semplice, soro, di maniere bambinesche: bamboccione, attoso.

Bamminidduzzu. vezz. Bambinuccio.

Bamminu e Bambinu. s. m. Piccolo fanciullo: bambino. E antonomasticamente Gesù bambino.

Bamminuni. V. bamminidduni.

Banca. s. f. Quella tavola presso cui i notai rogano i loro atti: banca. || Quel luogo ove si tiene tesoro pubblico e di società di commercianti ecc: banca.

Bancali. (D. B.) s. m. Tappeto con cui si copre panca o simile: bancale, pancale.

Bancareddu. s. m. Quel piccolo tavolino di calzolai: banchetto.

Bancarozzu. s. m. Panca ove il rivendugliolo sia di libri che d’altro mette la sua roba: bancherotto, banchetto.

Bancarutta. s. f. Fallimento: bancarotta.

Bancata. s. f. Quella tavola ad uso dei venditori, nelle botteghe: banco, bancone.

Bancazzeddi s. m. pl. T. mar. Pezzi di legno tenero e rotondato, che si mette alle traverse delle crocette di gabbia, a ciascun lato dell’albero per preservar i capi che s’incappellano allo stesso onde non siano danneggiati dallo sfregamento: morace (Zan. Voc. Met.). Legni lunghi tre piedi che si pongono lungo le coste del bastimento per passarvi delle corde minute e tener saldi i pavesi e i guarda corpo: pastieri (del pavione) (Pitrè)

Bancazzi. s. m. pl. T. mar. Tavoloni orizzontali fuori del bordo della nave, a destra e a sinistra, lungo i quali con bigotte son tesate le sartie degli alberi inferiori: parasarchie. (Car. Voc. Met.).

Bancheri. s. m. Che tien banco, per prestare, contare ecc. danari ad altrui: banchiere, banchiero.

Banchetta. s. f. Quello spazio in piano che serve per assicurar maggiormente l’argine: banchina. || T. mar. Palco di grossi tavoloni, costrutti su ciascuna sponda del fiume dove approda il porto, e serve al comodo di salirvi e scendervi: ponticello o pontile (Pitrè).

Banchettu. s. m. Convito solenne: banchetto.

Banchicedda. dim. di banca.

Banchina. s. f. Sedile di pietra concia come sogliono mettersi ne’ luoghi di passeggio: panchina.

Banchista. s. m. Colui che assiste allo studio del notajo.

Banchittari. v. intr. Far banchetto: banchettare.

Banchittu. V. vanchittu.

Banchittuni. accr. di banchettu: gran banchetto.

Bancu. V. vancu. || Quel luogo ove sta il danaro del pubblico: banco pubblico. || T. mar. Quello scanno o panca su cui stanno seduti i remiganti nel vogare: banco. (Car. Voc. Met.). || Quella somma che mette innanzi chi regge il gioco: banco onde tèniri o fari bancu: tenere o far banco.

Bancunata. s. f. Quella fascia di diverso colore a piè delle pareti: zoccolo. || Per bancata V.

Bancuneddu. s. m. dim. di bancuni: banconcello. || T. stam. Asse grossa di legno, o lastra d’ardesia, o di marmo, fermata lateralmente al torchio, e sulla quale si distende l’inchiostro da intriderne i mazzi ovvero rulli: tavolette. (Car. Voc. Met.).

Bancuni. accr. di bancu: bancone. || Per bancata V.

Bandetti. V. bannetti.

Bandulèra. V. A. (Scob.). V. sacchetta.

Banduli. (Scob.). V. curciura.

Banna e Banda. s. f. Una delle parti o destra o sinistra o davanti o dietro: banda. || Parte del mondo, luogo: banda. || Quell’unione di più suonatori formanti un corpo: banda. || Unione di uomini diretti da un capo: banda. || mettiri di banna: porre da banda, conservare, mettere da parte. || lassari di banna: lasciar da banda, abbandonare. || di fora banna, posto avv.: d’altronde, d’altra parte. || di banna: da banda, di lato. || a la banna: allato. || a chista, chidda banna, tutti banni, ogni banna: a questa, quella parte, tutte parti, ogni parte. || a dda banna: di là, al di là; a sta banna: di qua, al di qua. || cu lu cozzu addabbanna: ma all’indietro, non mai. V. cozzu. || viniri a la banna orva, modo avv., volontaria non curanza di cosa utile ad altri più sovente, e qualche volta utile a noi stessi: avere in non cale. || di ’na banna a ’n’autra: di banda a banda, da una parte all’altra. || a banni banni, ove sì, ove no.

Bannèra. s. f. Drappo legato all’asta, a insegna di esercito ecc: bandiera, gonfalone. || bannera di cannavazzu: banderuola, volta giubbe, Don girella, detto ad uomo leggiero, instabile. || purtari la bannera: portar la bandiera, esser il